Una delle cose più difficili, secondo me, è raccontare un personaggio del sesso opposto al proprio. Questo credo di avertelo detto un sacco di volte. Ebbene, tu ci riesci benissimo. Ogni volta che leggo di Nadia, provo una grande empatia per lei. Il suo desiderio (o la sua illusione? O l'unica possibilità di salvezza?) di normalità sono commoventi. Così come è lo è il rimpianto per qualcosa che ritiene perduto per sempre. Così come lo è la sua comprensione di un Altrove dove non può interferire. Ed è rimpianto, è desiderio di vita quello di Aaron?
Quanto a Sesshoumaru, sai già che rendi meravigliosamente la sua superiorità. La sua Alterità. Tanto curiosa, e tanto felice di leggerti ancora! Bravo!