Sarà forse la musica sconosciuta(!) che sto ascoltando, che mi è piaciuto un casino. Sarà forse che sto scrivendo io stesso di freddo e gelo, e mi sono ritrovato in questa atmosfera malinconica, col vento d'inverno che bisbiglia ricordi sudati e s'appiccica al corpo, con le impercettibili particelle d'orgoglio che disperde con sè. 
Il linguaggio usato è quasi ingenuo, cerca d'ingannarti nella sua delicata poesia, nei ricordi di Rox, che ritorna a casa in un soffio, adattato con maestria per accordare meglio la musicalità delle parole. Che si legge d'un colpo.
A presto.

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Uau, Rox, questa è pura poesia. Bravissima! Mi hai fatto sentire parte di qualcosa di immenso e magnifico, che si chiama mondo. Complimenti! Attendo il prossimo capitolo, un bacio!

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Mi hai incantato. Lo dico perchè ho visto questa ragazza che correva lungo il vialetto, armonia dei sensi che ripercuoteva ogni riga e faceva nascere il mondo attorno a lei, eretto d'un colpo, prima grigio e poi colorato da schizzi folli. Meravigliosi.
E' nostalgico. Mi è piaciuto per questo. Intimo, anche. Chiudendo fuori la pioggia è l'espressione più esatta che stava come chiusa.
Quindi complimenti ;)

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Splendido capitolo!! Si legge proprio che è opera del tuo genio malvagio e un po' malato :D
Eh, Rox, singing in the rain ha contagiato anche te? Se domani piove possiamo anche sentirci colpevoli, ahahah.
Mi piace davvero tanto la frase finale, dove dici che chiudi la pioggia fuori da casa tua. Mi immagino quasi una personificazione della pioggia, un essere fatto di gocce d'acqua a cui sbatti la porta in faccia. Davvero bello :D
Non vedo l'ora di leggere il prossimo "Rox e..."
Baci!

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