ROX
E IL VENTO.
Rox ama il vento, che soffia forte sulle cime
degli alberi piegandole
alla sua volontà, e che fa fremere le foglie come un brivido
che le scuote nel
profondo.
Le è sempre piaciuto, e fin da
bambina veniva là sopra ad un tronco
morto, in compagnia di Albus, l’albero di natale che le
avevano regalato alla
nascita e che sembrava magicamente in grado di resistere alla potenza
del
vento.
Anche ora è là, a cercare
di ritrovare la pace guardando il tetro
paesaggio invernale, aspettando che la primavera ritorni a far fiorire
il
mondo, mentre degli spifferi di vento ghiacciato le si infilano nelle
fessure
della sciarpa, gelandole il collo.
Il mondo sta cambiando, amici diversi la
circondano e ha affrontato
molte esperienze da quando venendo lì da piccina si sentiva
padrona del mondo;
eppure nonostante lei sia cresciuta il paesaggio è rimasto
immutato: riesce
ancora a vedere i campi gelati e quella casetta gialla là in
mezzo, dove aveva
sognato di andare a vivere.
All’improvviso capisce che, per
quanto lei possa disperarsi, gioire,
piangere, ridere o urlare il mondo va avanti e non muta, non si piega
nemmeno a
questo gelido vento che sferza la terra, e che non si ferma davanti a
niente
fino a perdersi nelle onde del mare.
Allora, lentamente, scende dal ceppo e si avvia lungo il sentiero gelato fino alla casa, facendo scricchiolare le foglie ghiacciate ricca di una nuova consapevolezza che il vento d’inverno ancora le bisbiglia.
Grazie, a quelli che leggono questa serie.
Spero che vi piaccia, e in attesa di sapere cosa ne pensate ringrazio i soliti, Sofia_94, LukaC, Fall, e ultimo ma non meno importante tuomas (che mi ispira un sacco con i suoi racconti).
A presto!