Recensioni per
Il Libro delle Ore
di Beatrix Bonnie
Ho iniziato a leggere questa storia per il tema che hai trattato. I Medici. Firenze. Devo ammettere che l'amore per questo periodo è nato dopo aver letto un libro di Jeanne Kalogridis - L'enigma della Gioconda - e quindi, non appena ho letto l'introduzione, mi sono tuffata nella tua storia! |
Dolcissimo! |
Bene, ho scoperto a cosa serviva il vestito effetto paracadute. |
E così il mistero aveva un motivo doppio, impegnare la cugina sia dal punto di vista personale (fare in qualche modo da guida alla giovane cugina ed alle sue pene) e pubblico (ovvero invitare il consorte a vigilare sui nemici che la vita da uomo di stato comporta, in un certo senso, gli ha lasciato un'eredità importante come un tesoro), bella anche la serie di scene che chiude la storia, con la giovane ardimentosa che può coronare il suo sogno d'amore lontano da certe pretese familiari, in un destino che bene o male non sarà deciso da altri (o meglio, non dalla ragione di casato). |
In primis una menzione per la citazione ciceroniana, non solo perché rientra perfettamente nello spirito umanistico del tempo in cui è ambientata la vicenda, ma anche perché la ritengo una scelta molto appropriata. |
Dal mio punto di vista ritengo la trovata del giovane Medici molto appropiata al contesto, almeno nella sera di Carnevale credo fose d'uopo per la protagonista abbandonare il suo austero vestiario per uno che più si confà al suo rango (inoltre, la protezione della maschera le consente la libertà dall'essere riconosciuta, sebbene in presenza di un parentado che evidentemente poco sarebbe contenta di vederla), ho trovato piuttosto maligna la battuta di chi ha avuto da ridire sulla presenza del giovane ecclesiastico, forse confonde l'appartenenza al clero con la vita eremitica. |
Altro capitolo che non esito a definire molto interessante, non solo per la scoperta di quella che sembrerebbe essere la nuova tessera di sì singolare mosaico, ma anche perché mostra ancora una volta un aspetto dei protagonisti ben diverso dalla ieraticità cui s'è abituati a vederli nell'iconografia (come il Magnifico che in questo caso è proposto in un sapiente commistione tra uomo di stato e padre di famiglia che vuole vedere il figlio pensare allo studio ed alla carriera e non a diversivi, in questo caso considerati particolarmente futili in quanto cercare nelle glorie passate non serve a molto nel contesto dell'educazione e delle ambizioni date al rampollo). |
Beh, non l'avrei mai intesa così ma, almeno, stavolta la direzione era corretta! XD |
Cara Beatrix Bonnie, ti chiedo scusa se è da tre capitoli che non recensisco, ma non sono ancora riuscita. Ti assicuro che non è perchè non mi interessasse più la storia, che ho comunque continuato a seguire con interesse. |
"sorrise con la bocca sdentata." bellissima questa immagine. E' la seconda volta che la trovo in uno scritto e mai, ma proprio mai in una ff. |
Ma pensa che viaggio m'ero fatta io tra Stelle di David e David di Michelangelo scolpito con le misure di una statua greca: contorta io! |
Ma no, avevo letto questo capitolo a pomeriggio e poi ho chiuso, convinta di aver commentato! -.- |
Dunque: Caterina è un essere davvero sfaccettato. Se da un lato non disdegna l'intrufolarsi in un palazzo pieno di soldati armati e presentarsi all'attenzione di niente-poco-di-meno che il Magnifico, dall'altro sembra aver timore di destare il giusto riposo degli avi. Sembra razionale nell'analisi ma si perde nelle sue paure. |
Cavolo io mi ero fatta un film alla Dan Brown sul fatto che quelli fossero versetti biblici del primo libro: "la Genesi"; sai , per via del matrimonio. Sempre a cercare le cose più strane, mi perdo e non capisco la verità che si muove davanti: sei stata bravissima, perchè pur dicendo tutto non hai svelato nulla. Infatti mi sono fatta un film assurdo! XD |
Dire che scrivi bene è riduttivo. Anche il modo in cui dosi i personaggi e gli eventi sembra promettere grandi cose. E' la prima fiction che leggo- tra le tue- e l'ho trovata per caso curiosando tra le novità. Il mistero legato alla morte di Clarice Orsini mi ha senz'altro icuriosito, così il tema storico e la famiglia- le due famiglie- che hai scelto: tutto converge verso un imponente "leggimi" a cui non posso sottrarmi. La mia città natale conta un castello detto "Castello Orsini", quella d'adozione è nel bel mezzo del Granducato! |