Giudizio:
Breve ma intensa. Penso che siano le parole chiave per descrivere questa storia.
E parto dallo stile e dal lessico, che a parer mio contribuiscono alla buona riuscita di questa storia: difatti, sei stata in grado di focalizzare i pensieri e le sensazioni di Barty in poche righe, ma rendendo la narrazione fluida, totalmente scorrevole, inserendo una terminologia che ben si sposa con lo stesso carattere del ragazzo, permeando la flash con un’atmosfera cupa, cruda, che rende in modo perfetto il frangente in cui ci si trova.
Lui, d’altro canto, è caratterizzato benissimo anche per questo: tutto verte a spiegare la sua stanchezza, la sua rabbia e una sorta di senso di vendetta nei confronti del padre, mostrando il culmine della sua attesa nel momento in cui è sul punto di compiere il delitto che tanto aveva aspettato, qualcosa di personale, che va oltre gli ordini impartiti da Voldemort. Barty uccide il padre per se stesso, per nessun’altra ragione.
Abbastanza originale nello svolgimento, un po’ meno nel tema, dato che la morte di Crouch senior è uno dei frangenti in cui si ritrova più spesso Barty; non aggiunge niente di nuovo all’atto in sé, ma di certo hai raccontato tale episodio in modo innovativo, calandoti del tutto nella psiche del ragazzo.
Perfetta l’attinenza al tema, sia per quanto riguarda la citazione che per il prompt; la frase rende bene le sensazioni di Barty, quel senso di vaga insania che gli è tipica, una frase che ha del tutto senso se riferita a lui; e il prompt d’altro canto è inserito in modo intenso, vivido, come poi è un po’ tutta la storia.
Ergo, mi è piaciuta. Mi è piaciuta davvero parecchio. Mi ha appassionata, pur nella sua brevità, e ho amato il modo in cui hai analizzato il personaggio di Barty, che personalmente adoro e trovo non sia sempre semplicissimo da rendere. I miei complimenti, insomma.
E di nuovo i miei complimenti per avermi fatto tanto immedesimare in Barty. Grazie davvero <3 |