Ciao! Non amo particolarmente recensire, perché da un po' di tempo a questa parte non sono emozionata dalla maggior parte delle storie che leggo. Ci tenevo però a fermarmi qualche secondo in questo spazio per un chapeau. Mi complimento per il modo in cui scrivi. Impeccabile. Concordo con un'altra delle recensioni a questa storia; si vede che sei una di quelle persone che sono attente ai dettagli; che ricercano la parola giusta, adatta al contesto. Complimenti anche per il modo attraverso cui riesci a dare spessore e corpo alla tua fantasia. E complimenti anche per questa! Che dire...sono molto contenta di essermi imbattuta in una tua opera; l'ho veramente apprezzata. Vedo che non la continui da un po'. Confesso che, per il modo in cui l'ho recepita, due capitoli o venti in questo momento per me non farebbero differenza. Sono due capitoli pieni.
Grazie della piacevole lettura.

Semplicemente stupenda.
Credo sia innegabile che tu sappia scrivere e sia particolarmente dotata per questo, perciò non mi dilungherò sul lato tecnico: sottolineo soltanto che per una persona come me che dà molta importanza alla scelta della parola, leggere un testo come questo è un piacere per gli occhi.
L'idea di fondo della storia mi ha colpito molto, mi interessano particolarmente i personaggi con una psicologia complessa o comunque "diversa", e penso che tu sia riuscita molto bene a descriverli e soprattutto a trasmettere i loro sentimenti, cosa tutt'altro che facile in una storia di questo genere, una storia in cui ci si ritrova improvvisamente al centro di una situazione sconosciuta, senza preavviso, a contemplare un frammento rubato alla vita di qualcun altro, qualcuno di cui non sappiamo nulla se non quel poco che possiamo evincere dai semplici gesti e dalle sue parole. Il personaggio della ragazza è molto interessante, mi ha tramesso forti sensazioni, soprattutto perchè trovo toccante e in un certo senso delicata questa sorta di sua infantile frenesia. Ma non fraintendere, "infantile" perchè di solito l'irrazionalità è collegata all'infanzia, e qui le azioni sembrano guidate appunto dall'istinto di fare semplicemente ciò che uno vuole, senza preoccuparsi delle conseguenze, magari accorgendosi solo in un secondo momento degli esiti negativi che esse possono aver avuto; come un bambino, appunto, che all'improvviso prova l'impulso di distruggere un giocattolo e lo fa senza pensarci due volte, ma poi si accorge che quello era il suo giocattolo preferito e scoppia in lacrime perchè è dispiaciuto. Non so se sono stata comprensibile... spero di non aver scritto qualche idiozia! XD

Insomma, bellissima storia, e ancora complimenti! :)

Non vedevo l'ora di leggere, finalmente! che dire...il modo in cui riesci a rendere vivi i tuoi personaggi e a far entrare subito in contatto il lettore con le loro personalità è eccezionale, ti bastano poche parole, poche descrizioni per creare immagini perfettamente visibili, per ideare e far comprendere rapporti interpersonali spesso difficilissimi ma interessantissimi. Dopotutto, non poteva non piacermi la descrizione di una sindrome, di questa in particolare poi...insomma, complimenti!!!

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