Il fatto che avessi già scritto tutti i tuoi capitoli non giustifica la pubblicazione in due soli giorni. Molti autori hanno decine di capitoli già fatti, ma mantengono un ritmo di pubblicazione stabile. Se bisogna pubblicarli così, tanto varrebbe unirli in un capitolo unico. Pubblicandoli al ritmo di uno la settimana puoi prendere tempo per scrivere i successivi, capire gli errori e sfruttare le recensioni per migliorarli prima.
Gli avvertimenti: hai mancato d'inserire l'OoC, che in questa serie regna. Inoltre la Draco/Ginny si fa attendere.
Passando alla storia vera e propria, il primo problema è la Mary Sue di turno. Appare subito come ragazza bellissima (ed è anche potentissima, ovviamente) e buonissima, tanto da aver regalato vestiti agli elfi domestici. In primo luogo, questo li renderebbe liberi. In secondo luogo, quasi tutti gli elfi vogliono lavorare. Dobby è un caso su un milione, gli elfi hanno passato secoli costretti alla schiavitù tanto da rendersela piacevole e necessaria. Non vanno indietro sgambettando nei loro bei vestitini al loro padrone. Si strapperebbero i vestiti di dosso, si fustigherebbero e tornerebbero a vestirsi di stracci.
I personaggi sono diventati tutti assatanati, tanto che Harry (cui spetterebbe Ginny quanto Hermione a Ron, specie approfittando della sua dimentica moralità) sbava dietro alla prima donna formosa che trova.
Poi, non si capisce perché Draco pianga per Silente, cosa trattenga Voldemort adesso dal conquistare la scuola e perché avrebbe dovuto liberarsi di due mangiamorte con tante risorse. Inoltre, mi pareva si sbarazzasse da sé dei suoi seguaci. Altra cosa strana è che Harry odi Mary Sue solo perché è una Riddle. No, anzi. La caratteristica dell'odio selettivo è ciò che distingue Harry da Voldemort, la sua capacità di perdonare e di ignorare la famiglia e il passato delle persone. Harry aveva pietà per la madre di Tom, seviziata dalla sua famiglia e desiderosa di fuggire, e non odiava certo il padre, stregato involontariamente. Perché dovrebbe odiarne la figlia? Purtroppo, il motivo ovvio è che così si può scadere nel cliché dell'odio che si sfoga in un semplice amore carnale. Ignorando beatamente tutto il lavoro sui sentimenti tra Harry e Ginny (destinata a Draco, per qualche oscura ragione, ma ancora in attesa, sempre per qualche oscura ragione).
Ci sono errori grammaticali sparsi e diverse incoerenze.
La prima, che Ron non capisca chi è la coppia che sente. Inanzitutto, non capisco perché non ci sia la targa fuori dalla sala dei trofei. In secondo luogo, chiunque potrebbe ricordarsi che erano in punizione insieme, e non sono tornati a letto... Soprattutto, dopo aver visto che Harry aveva già usato un preservativo.
Quindi, la matematica. Ron vede che, oltre al suo, restano quattro preservativi, e deduce che uno sia sparito. In seguito, Harry ne usa un altro. Quindi, dice che ne resta uno solo. Gli altri due che fine hanno fatto? O ne hanno usati tre in una nottata senza dircelo? E perché se li portavano appresso? Poi, dicono di dover risolvere il problema, ma alla prima occasione vogliono utilizzarlo di nuovo. Evviva la coerenza.
La scena finale. Ci sono tre fastidiosissime incoerenze. Remus dice che è figlia sua, ma poi non si capisce il perché. In seguito, pare che sia stata concepita quando il padre beveva sangue di unicorno, ma ora il sangue stia svanendo. Inanzitutto, gli unicorni sono creature purissime. Viene detto bene nel primo libro che razza di atto sacrilego sia ucciderle.Voldemort vi ricorre solo perché deve, e lo usa solo perché ha altre risorse su cui affidarsi. In secondo luogo, stando alla cronologia, sarebbe stata concepita quando Voldie era solo un pezzo di anima errante. Come mai aveva un corpo che beveva sangue di unicorno? Infine, anche ammesso che si sia trasmesso sessualmente, come mai "finisce"? Dovrebbe essersi mischiato con quello della ragazza. Inoltre, ci tengo a sottolineare che con tutto quello che succede si preoccupa dei suoi capelli.
Ultimo, lei si lamenta perché stava succedendo qualcosa con Harry. Non è vero. Trombavano solo come ricci, senza altra attrazione all'infuori di quella fisica. Non si può definire amore né altro. E, con questo, chiudo.