Non mi sarei mai aspettata di trovare Pansy anche qui, vista la traccia nell'introduzione; trovo che l'associazione con Mirtilla sia molto, molto originale *-*
Questa è forse la Pansy più approfondita che io abbia trovato finora nelle storie che hanno partecipato alla Coppa: non è vero che la one-shot cade nel nonsense, è solo introspettiva. Il tuo stile rende tutto più malinconico e delicato, e alla fine, nonostante la consapevolezza che sia Draco che Pansy supereranno la loro paura, non si può non avere un groppo in gola.
Brava *-*

Molto bella
mi piaci come hai descritto Pansy senza snaturarla e come hai dato una dignità anche a Mirtilla

Storia molto gradevole e scritta benissimo il che nn guasta

... Possibile che mi sia ricordata di recensire soltanto ora? Con me tutto è possibile .___.
Dunque, una storia veramente fantastica, intensa e ben scritta: le emozioni di Pansy era quasi visibili ai nostri occhi e vi è un sottofondo di amarezza quasi tangibile.
E' questo il bello della storia, o meglio, è questo il tuo più grande talento. Sai rendere una storia come tante qualcosa di assolutamente emozionante e toccante.
Perché sì, a me ha veramente toccato.
Sei veramente bravissima, e questa storia è, per ora, la mia preferita tra tutte quelle che hai scritto <3
Ti chiedo solo di continuare a scrivere su Pansy -perché lei è così tua- e già che ci sei su Draco e Pansy. Mancano ancora troppe storie nel loro tragico baratro.
E la smetto di scrivere prima che cominci a scrivere <3 dappertutto. Anche se un <3 te lo meriti tutto u.u

Somo

Sto fissando da due minuti questa finestra per inserire la recensione, ma non so con che parola cominciare! E'... wow. Insomma, una Pansy così sofferente l'ho vista-letta pochissime volte. Si, lei ama Draco, l'ho sempre creduto. Si, lei soffre nel momento in cui lui sposa Astoria, ci può stare. Ma questa storia è diversa, perché parte dal primo presupposto per far immaginare il secondo.
Pansy che invidia Mirtilla e alla fine parla con lei di lui... un intreccio spaventosamente verosimile che da alla Serpeverde quel tocco di umanità che nei libri le mancava!
Tutti facciamo i nostri sbagli, e non tutti riusciamo a redimerci.
Pansy fa parte di questa seconda categoria, e vivrà eternamente con l'impressione di aver vissuto un'illusione. L'illusione di vivere.
Veramente molto intensa, questa storia! Mi è piaciuta tanto :)

Recensisco prima questa, così finisco le storie della Coppa u.u
Non credo affatto che cada nel nonsense, anzi, sinceramente mi è piaciuta davvero tanto. Hai fatto un'introspezione incredibile di Pansy, veramente profonda.
Parto dal primo momento, che forse è quello più toccante. Il paragone con la neve mi è piaciuto davvero molto, lo trovo decisamente appropriato, e mi ha anche un po' sorpreso: ne avevo fatto uno simile, per quel che ricordo, in una storia che non ho pubblicato. Assurdo! XD Comunque mostra la vera anima di Pansy, che non è quella che può immaginare gente che non la conosce come Potter. Non è come la sua famiglia, è solo una ragazza che ha bisogno di essere apprezzata ed amata. Una ragazza che non ama i suoi amici per il cognome che portano, ma perché le sono cari, come dici nella seconda parte. Una ragazza come tante, che sogna il suo futuro accanto al ragazzo che ama. Mi ha fatto davvero tenerezza vedere come avesse già pensato ai nomi - fra l'altro la tradizione dei nomi delle piante è come in Carnival! La pensiamo uguale! - e mi ha colpito soprattutto il nome del bimbo. Scorpius, come sarà il figlio di Draco. Mi ha fatto pensare, sperare, che i due ragazzi ne avessero parlato e che poi lui chiamerà così il figlio in ricordo di lei. Sarebbe anche molto bello, romantico, perché se due ragazzi parlano del futuro a sedici anni è perché si amano davvero.
Il momento con Mirtilla lascia un po' di amaro in bocca, forse perché è proprio Mirtilla a dire che Draco ricambia quei sentimenti così forti. E allora c'è da chiedersi dov'è, perché non è lì con lei, perché non l'abbraccia quando piange... e allora ti viene in mente quale sarà la loro fine e ti viene la malinconia.
Molto, molto, molto bella questa storia. Complimenti!

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Eccomi qui ;)
A dire il vero io questo commento l'avrei già scritto, ma appena prima di essere sul punto di premere "Invia" mi sono ritrovata a fissare inebetita una pagina bianca che mi avvisava che la pagina era scaduta, o qualcosa del genere.
Rabbia.
Ad ogni modo... ricominciamo.
Era da tanto che non leggevo qualcosa su EFP. O meglio, era da tanto che non leggevo qualcosa dall'inizio alla fine. Spesso - troppo spesso - intraprendo la lettura per poi interrompermi dopo la prima decine di righe, infastidita alternativamente (o congiuntamente) da problemuncoli di trama/grammatica/sintassi/stile&compagnia bella.
Stavolta devo dire che è stato piacevole raggiungere la parola "fine" (o, in questo caso, "sconfitta" ;D).
In un certo senso è anche troppo introspettiva per i miei gusti - a volte di fronte a studi del personaggio troppo approfonditi mi pare di trovarmi di fronte a qualcosa di più simile ad un'autocelebrazione, piuttosto che a uno scavo psicologico - ma la tua è un'introspezione emozionata. I sentimenti di Pansy sono tangibili, non sospesi in una ragnatela di inconsistenza. L'ho sentita abbastanza umana e vicina, seppur ingigantita nei propri difetti e pregi.
Hai uno stile molto elegante e scorrevole, e un'ottima costruzione della frase. Qualche cosina da limare (qualche virgola che dovrebbe essere una pausa più lunga e qualche espressione qua e là) ci sarebbe, - c'è SEMPRE - ma mi piace molto il tuo incedere raffinato e lineare. Credo davvero che tu sia portata per la scrittura, e non è una cosa che dico spesso, bada!
Un bacione <3.

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Nella sua delicatezza, è una storia davvero forte: tristezza, autolesionismo, commiserazione e pena tutti uniti in un unico groviglio di sentimenti ed emozioni. Hai saputo presentare una Pansy che è forte e fragile al tempo stesso; quella sottile vena malinconica, poi, che pervade tutto il racconto lo rende più vivido e reale. La paura di essere dimenticati credo sia la più comune; per Pansy, poi, vista da tutti come un'oca senza cervello, dev'essere un autentico inferno.
I miei più sentiti complimenti, davvero.

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(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Per chi ha letto la storia, è chiaro il motivo per cui la segnalo per le scelte.
L'autrice presenta una splendida Pansy Parkinson, analizzando con accuratezza il suo personaggio e creandone una nuova visione, che però non sfocia in un OOC drastico ed errato. Semplicemente, il personaggio viene presentato da un altro punto di vista.
Lo stile e la grammatica sono eccellenti, quindi la storia è degna d'essere inserita tra le scelte anche per questo.
L'introspezione è davvero ottima e le emozioni trasmesse forti, arrivano al lettore con chiarezza, emozionandolo.
Spero accogliate la mia richiesta, perché la storia merita davvero.
Payton

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"Per questo odiava la neve. Le ricordava se stessa, quella che era stata e quella che non sarebbe mai diventata."
...
Sai, quando leggo fanfiction, libri, o qualunque cosa possa riportare all'ambito della scrittura, cerco di immedesimarmi. Di calarmi nel personaggio, qualunque esso sia. Questa volta non credo ci sia voluto poi così tanto sforzo da parte mia. Perché mi sono letta, tra le righe, tra la tua Pansy così dolorosamente legata alla paura di essere dimenticata. Il suo personaggio mi ha sempre affascinato, indubbiamente, ma leggere i suoi pensieri in un IC tanto perfetto fa tutto un altro effetto. Mi ci sono ritrovata, in mezzo ad ogni parola.
<3
Aww. Questa recensione è troppo seria. XD
Ma dato che per regolamento non posso deformare la pagina, mi accontento di dirti che questa fanfic merita tantissimo.
Jules

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