Ti lascio anche qui la recensione/valutazione :)
*Grammatica&Stile
In questo parametro ho diverse cose da segnalare.
Non sono presenti errori grammaticali gravi in sé, quanto diverse piccole disattenzioni. Alcuni “se stesso” scritti con il “se” accentato e viceversa, “sé” in terza persona senza l'accento. Qualche d eufonica e alcune concordanze singolare/plurale non sempre rispettate.
Il vero problema, se così si può definire, è la punteggiatura.
Riporto giusto la frase d'apertura della fanfiction, che io ho riletto diverse volte ma che non sono riuscita a comprendere appieno: “Tutta la città dorme, sotto una coltre di sottili nubi passeggere, ancora indecise se continuare la loro corsa o fermarsi lì nel cielo, per non smentire la fama di “Terra della Pioggia e del Maltempo” dell’isola Britannica) che sciamano leggere, sfiorando il sole, augurandogli il buongiorno.” In questo caso penso la punteggiatura è stata usata in modo evidentemente sbagliato, alterando quello che doveva essere il messaggio originale.
In altri casi, c'è un uso delle virgole eccessivo, che spezza molte frasi e le rende particolarmente complesse e quindi pesanti, in diversi punti della fiction.
Diverse volte i tre puntini di sospensione sono stati separati da uno spazio inutile dalla frase che concludevano, e questo è errore, oppure i puntini di sospensione erano due e non nel numero giusto. In più, in alcuni punti si trovano ripetizioni di parole o di avverbi, verbi molto simili semanticamente, e questo forza un poco la lettura.
Sono presenti inoltre alcuni modi di dire tipici della lingua parlata – come per esempio “Con un piccolo inchino a mo’ di scusa” - che non dovrebbero trovarsi nella forma scritta, o espressioni quali “incastrando i suoi occhi celesti” che risultano forzati nel loro significato. Anche i dialoghi, che dovrebbero svolgersi tra persone altolocate dell'inizio del '900, sono molto colloquiali e alla mano, non danno esattamente l'idea del tempo in cui sono collocati, per quanto si tratti di persone in stretta confidenza.
Nel secondo capitolo, c'è un abuso del corsivo che io trovo usato in maniera esagerata. Il suo utilizzo per sottolineare il flashback va bene, non lo metto in discussione perché non mi compete, ma l'impatto visivo che deriva dall'avere quasi un intero capitolo in quel formato non facilita molto la lettura, e io consiglierei una soluzione diversa. Inoltre, sempre nel capitolo due, si passa da una narrazione al presente a una narrazione al passato senza precisa motivazione.
*Caratterizzazione dei personaggi
Ho trovato i personaggi descritti all'interno della tua fanfiction ben caratterizzati.
Parto da Arthur Kirkland, il tuo protagonista. Dall'inizio alla fine il tema del rimorso e della colpa viene analizzato nel suo personaggio, anche seguendo le vicende strettamente personali e non di Oscar Wilde. Il rimando continuo tra le due personalità, che tra le altre cose tu descrivi anche intimamente e sentimentalmente vicine in quanto amici e conoscenti, sottolinea sia la differenza tra le loro condizioni sia le somiglianze, prima tra tutte il punto di partenza e anche, in qualche misura, pure il punto di arrivo, anche se in senso più fisico che prettamente emotivo. Arthur è un di quelli che ha deciso di nascondersi, piuttosto che rivelarsi nel momento e affrontarne le conseguenze; scelta condivisibile, da un certo punto di vista, considerato ciò che succede ed è successo davvero alla persona di Oscar Wilde a suo tempo e tutti gli omosessuali inglesi. Eppure, sente questo peso e questa sua decisione come una colpa, e la paga a caro prezzo: il proprio amore lontano, l'ipocrisia grave che gli piega sempre il capo e lo rende schiavo. Solo alla fine la liberazione, in una scena che forse reputerei quasi melodrammatica ma sicuramente assai catartica, liberatoria, necessaria per tutti, sia per il personaggio sia per il lettore.
Francis, in questa storia, mi è parso quasi un'ombra. Non dico che è sfuggente né che è descritto male, perché comunque lui rimane presente nel cuore e nei sentimenti di Arthur, in ogni occasione, e in tutto il secondo capitolo dove c'è una descrizione accurata del legame che li unisce. Ma, ecco, vive quasi in funzione di questo legame, è l'altro aspetto dell'amore, semplicemente perché non è il protagonista e non sente né peso né colpa per ciò che prova. È assoluto, se si può dire così, un metro di paragone certo e necessario, anche lui, per un confronto decisamente più efficace con la situazione che invece viene a vivere Arthur. Trovo giusto come è stato descritto, e senza dubbio IC: non smielato, non eccessivo, padrone solo di se stesso ma perfettamente coerente e incline al perdono. E anche un po' egocentrico. Rimanda proprio l'immagine dell'uomo orgoglioso che può tenere testa a Arthur Kirkland e fargli da controparte.
C'è Niamh, poi, che ho sentito come creatura vivace, allegra, anticonformista. Viene presentata come non inglese, una straniera venuta da non lontano ma comunque straniera – la cosa mi ha rimandata alla tensione storica tra Inghilterra e Irlanda, e questa distanza tutta sentimentale l'ho sentita molto. Anche qui, penso che l'utilizzo di un “diverso” per anteporre il punto di vista contrario sia stato efficace, specialmente attraverso le parole di una persona tanto frizzante ed entusiasta.
Oscar Wilde è come Francis: quasi un concetto. Non appare se non in una scena, eppure si ha l'impressione che tutto ciò che dice sia perfettamente bilanciato e pensato, calibrato in qualche modo. Basta quindi anche solo la sua apparizione perché Arthur si sciolga e riveli se stesso in tutto ciò che gli è stato negato per troppo tempo. La libertà di Arthur è legata intrinsecamente a Wilde, come l'amore a Francis.
*Struttura narrativa
Ultimo parametro della mia valutazione.
La tua fanfiction è prevalentemente introspettiva, e fa largo uso anche del genere sentimentale e del genere romantico, parlando essa sia dello sviluppo del rapporto e del sentimento amoroso, sia anche delle conseguenti mutamenti dei fatti aventi comunque come tema principale quello. La parte narrativa concernente prettamente fatti e azioni è abbastanza limitata, dal mio punto di vista, ma questo non è un punto a suo sfavore, anzi. Strutturata bene, una fanfiction come la tua può comunque risultare coerente e di base solida, completa in ogni sua parte e senza la necessità di una qualche aggiunta. Nel tuo caso, queste qualità ci sono tutte.
Se posso fare solo un paio di appunti. Il pathos è un elemento di grande potere, questo non lo metto in dubbio in alcun modo, e saperlo gestire è davvero una grande qualità. A mio avviso, sei scivolata un poco nel melodramma in alcune scene, senza considerare in effetti le reali conseguenze di alcune azioni dei tuoi personaggi ma unicamente guardando all'aspetto scenico del tutto. Cito, in particolare, la scena dove alla domanda del padre Arthur nega la propria omosessualità e Niamh si alza di fronte a tutti. In quel caso specifico, l'ho trovato eccessivo.
Ho trovato poco descritto, anche, ciò che avviene dopo l'incontro con Wilde. È comprensibile che tu, autrice, volessi creare uno stacco netto tra il terzo capitolo e l'ultimo, ma con tutta la premessa emotiva che hai messo e tutte le crisi del giovane Arthur mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di più delle conseguenze materiali di questa scelta, che gli è costata molto in termini fisici e in termini morali.
Per il resto, come ho già detto, ho trovato la fanfiction coerente e ben calibrata. Il mio giudizio è tutto sommato più che buono, davvero. |