Cioè.
Cioooè.
(La lettrice non sa cosa dire: pausa di riflessione)
Allora. Per prima cosa. Ti amo. Con te ho scoperto di essere bisex =3 - viva la verità v_v -
Mi è piaciuto un sacco e per questo farò una cosa che faccio molto raramente: prendere delle citazioni dal testo che ho appena letto - cosa che non faccio nemmeno in classe, figuriamoci su un sito di storie o.o" -. Per esprimere tutto il mio amore nei tuoi confronti, eccoti cosa mi ha colpito di questo capitolo:
"Mi abbandono sull’enorme letto. Non mi ero mai accorta di quanto fosse grande. Mi allungo sul suo cuscino e mi sembra di sentire ancora il calore del suo corpo su queste lenzuola. Su questo corpo. Su quest’anima" ---> Love puro per questa frase. Dopo la scomparsa di Gokky, la nostra cara Haru si accorge di quanto sia vuoto e senza senso quel letto in cui ha condiviso il suo amore con il suo uomo. E' una cosa magnifica quanti significati e quanti sentimenti tu riesca ad esprimere in queste poche parole.
"Per chi mi ha maledetto, ma voleva amarmi? Per chi mi ha protetto con indifferenza, con affetto, con passione? Per chi tornava a casa ferito sulla pelle e nel profondo di uomo? Per chi non mi ha mai detto “Tornerò” per non mentirmi mai?" ---> qui sta riassunto tutto l'affetto che legava, e lega, i due. Per quanto mi riguarda, nonostante l'assenza di Hayato, sei riuscita a rendere benissimo il tipo di persone che era, proprio come se anche lui fosse sulla scena. Medaglia d'oro *applausi* u.u
"Quello che ho perso è la vita. Quel proiettile se l’è portata via. La mia, la sua. La nostra" ---> Il "mio" e il "tuo" che diventano un "nostro" è un classico, eppure questa frase mi ha colpita ugualmente perché rende l'idea della vita ( e della morte ) cui Gokky era destinato ( e va bene, adesso ti chiederai, "ma da dove Fe' avrà preso quel soprannome orrido?" Ebbene, non lo so nemmeno io, ma "Gokky" è pucciosissimo *v* ).
"Sentire la seta dei suoi capelli. Sentire quel sorriso silenzioso che avevo imparato a riconoscere senza vedere. Sentire l’odore del fumo, del sudore, del fango, del sangue… dell’alcol. Soffriva. Ma soffrivamo in due e in qualche modo questo ci era sempre sembrato sopportabile. Con la sua mano sulla mia e la testa sul suo petto, potevamo andare avanti" ----> altra medaglia d'oro. Gokudera è descritto così... vivamente, mi dà quasi l'impressione che sia ancora vivo, in quella villa enorme, che sia ancora lì vicino alla sua Haru. Me troppo sdolcinata e mielosa ç_ç
E per finire, nota d'ironia: "Non mi resta che decidere quanto aspettare." ...no un momento, "quanto aspettare" per cosa? Qualche intenzione suicida? O_O *me sa benissimo di aver scritto una cretinata per sdrammatizzare*
E poi, passando alle tue noticine: da autrice ti dico che molto spesso anche io sono indecisa se infilare un "colpo di scena" in una fic o in un'altra, non potendo inserirne due identiche in storie differenti. Se questo "escamotage" vorresti tenerlo per un'altra tua malefica macchinazione, fai pure, che tanto noi lettori ne traiamo solo piacere quando spulciamo tra le tue ficcy °w°
E con questo me ne vado. Svanisco. Scompaio. No aspetta, devo dirti altro? Ah sì,
complimenti *_____*
Fe' (Recensione modificata il 18/05/2011 - 06:57 pm) |