Recensioni per
Le ali della fenice polacca
di ChimicalLove
Ma tu sei un cenio (con la c!) |
Non male anche quest'ultimo capitolo, sulla gioia inumana provata da quelli che si potrebbero definire i salvati (pur nel ricordo che causa pena e dolore di quelli che invece non ce l'hanno fatta, che Primo Levi definirà come i "sommersi"), credo che tu abbia ben descritto il sentimento che ha potuto provare il buon Feliks nel vedere i suoi aguzzini ora prigionieri dei loro nemici, ed il sorgere di una nuova alba che li vede finalmente poter uscire dal regime che li opprimeva (certo, con il senno del poi uno potrebbe dire che anche l'amicizia di Ivan fosse quanto meno interessata, ma con un trattamento decisamente migliore, almeno non si voleva cancellare la nazione dal pianeta). |
Si dice che in condizioni critiche, un individuo si trovi di fronte ad un bivio, ovvero da una parte c'è l'abiezione, la disperata ricerca di quella pietà che si può avere verso il nemico orami degradato e nella polvere, dall'altra invece la ricerca delle ultime tracce di dignità, di contezza che anche nella più crudele distretta si è comunque esseri umani, quella forza che potrebbe riassumersi nella frase che è meglio morire correndo che vivere strisciando, belle parole, peccato che nel caso in questione sia decisamente impossibile correre, e trovarsi nella condizione di bersaglio della cieca furia violenta dell'interlocutore non dev'essere piacevole, specie poi se si instaura una sorta di piacere nel vedere le sofferenze causate (sia direttamente che indirettamente), e che, come una droga, ha bisogno di dosi sempre maggiori. |
Mi pare che in questo primo capitolo abbia be reso lo stato di prostrazione che la povera Polonia doveva provare dopo l'aggressione nazista del '39, dopo aver provato per un ventennio il dolce aroma della libertà (sotto la guida di un despota abbastanza illuminato come il maresciallo Pilsudski) e cullato la vana speranza di essere aiutata in caso di aggressione, si era ritrovata in poco tempo occupata, ridotta ad una sorta di larva, qualcosa di simile ad una colonia da cui estrarre sia le ricchezze umane che materiali, e ocme se non bastasse, con occupanti che svolgevano con piacere il compito di aguzzini, e che consideravano i polacchi dei sottouomini. |
*snif* |
M-ma....povero Polando! çAç oddio è...orribile! Quei poveri bambini....non hanno fatto niente......perchè? (piange) s-sei un genio....sei riuscita a commuovermi.....aspetto con ansia il prossimo capitolo, e spero che la fenice polacca torni a volare libera nel cielo azzurro privo di nubi. |
... |
Aaah... è stupenda :D !! E adesso ti dico perché... sì è un omaggio alle vittime dei campi di concentramento, ma non è eccessivamente cruda. E' giusta, fa riflettere ma non deprimere oltre misura... perciò mi piace XD |