La storia è originale e tratteggiata molto bene. Mi ha affascinato la ripresa del mito, il suo fare da sfondo/contorno alla vicenda, e ho trovato molto buono il particolare del nome Harry/Heracle (riesce a ingenerare sorpresa nel lettore perché non è affatto un nesso scontato).
La quinta drabble è stupenda!
Sei molto delicata nell’abbozzare il primo amore di Harry.
Questo passo è tristissimo “«Perché la notte appartiene a noi» ripeté, senza crederlo.”; mentre quest’altro “«Anche io ti amo. Ed è proprio per questo che devo lasciarti andare …” è molto bello perché l’amore non è possesso ed Esperia vuole il meglio per Harry, vuole che lui abbia una vita vera.
Questa parte “e sempre la vide lì” non mi suona tanto bene, ma è un’opinione personale.
“Esperia era il nome di una delle quattro Esperidi, ninfe figlie della Notte e di Atlante secondo la mitologia greca, rapite dal re d’Egitto Busiride, furono salvate da Eracle e riportate sane e salve al padre Atlante” questo periodo mi sembra leggermente confusionario, forse non mi ritrovo molto nelle scelte che hai fatto relativamente ai segni di interpunzione.
In questo caso “quel tanto che bastava da permettergli di vedere” mi sembrerebbe più carretto ‘bastava a permettergli’.
Ti segnalo alcuni refusi: nell’ultima riga della seconda drabble manca uno spazio, mentre nella sesta drabble ce n’è uno di troppo (prima dei puntini di sospensione; idem [e ripetutamente] nella nona e nella decima).
Nell’ultimo capitolo c’è un verbo al presente “«No» si intestardisce Heracle”, deve esserti sfuggito visto che tutta la narrazione è al passato (scelta molto azzeccata tra l’altro).
Complimenti per essere riuscita a trasmettere così tanto con una raccolta di drabble!
a presto
frav |