Recensioni per
Il paese delle meraviglie non è sempre rose e fiori
di British_Girl_Alice
Questo capitolo è migliore dle primo che, probabilmente, è servito da trampolino di lancio. |
Mi ricorda tantisismo Alice Human sacrifice dei Vocaloid. |
Come promesso, eccomi qua. |
Eccomi qui! Adoro "Alice Human Sacrifice" - è pure abbastanza inquietante, ma vabbé - e i v
Vocaloid in generale ^-^ Di conseguenza questa fic ha attirato subito la mia attenzione.
L'atmosfera mette quasi i brividi, la scelta del personaggio è molto azzeccata, e il Sogno è... o.O inquietante!
Un'appuntino: quando dice "Cosa è successo? Perchè mi trovo qui? Sono finalmente uscita?" sarebbe meglio metterlo in corsivo o tra virgolette, perchè è un pensiero (è scritto al presente, quindi suppongo sia così). Inoltre ci sono alcuni errori, non troppo gravi, ma c'è l'uso della terza persona anzichè la prima.
Ecco, e poi in un punto hai dimenticato le virgolette che pongono fine ad una frase. Sono cose a dir poco insignificanti, ma mi pareva giusto fartele notare ^^ Passando alla recensione... Trovo l'idea originale, come già detto sai rendere bene l'atmosfera angosciosa ed i sentimenti di Jeanne. Le strofe sono messe al punto giusto, contribuiscono a creare l'enfasi del racconto. In particolare: "Un'Alice viene ricordata per qualcosa di importante che ha fatto" - "Viene ricordata dopo che è morta." Queste due frasi sono il "punto chiave" del racconto, o almeno io le ho percepite come tali - potrei sbagliarmi o.O - infatti, mi hanno trasmesso tutta la paura di Jeanne! Non vedo l'ora di vedere la prossima Alice! Baci Chiaki |
Sapevo che prima o poi avresti scritto una fic su questa storia XD Comunque, passiamo alla recensione: |
Non male davvero la stuttura della storia, a cominciare dalla scelta della canzone (non mi dispiace affatto il fenomeno Vocaloid, e quella scelta mi sembra una delle migliori, anch se decisamente inquietante) che mi sembra ben s'armonizzi con il testo del racconto, mi sembra ben reso il senso di estraneità della protagonista, catapultata in un mondo non suo e mosso da leggi che fatica a comprendere, inoltre chi veniva visto come potenziale guida in realtà si rivela infido, mostrandole come via d'uscita quello che invece era il modo per restare per sempre, forse ci sarebbe da avere qualche dubbio di tipo etico sulla scelta della protagonista di aprirsi un "varco" in tal modo, ma in essa si combinano quelle che potrebbero essere viste come due "sospensioni delle regole costituite", la prima è quella data appunto dalla particolare dimensione dove si trova, che potrebbe ubbidire a regole che non sono le nostre hic et nunc, ergo quello che qui sembrerebbe sbagliato là non lo è, ma qui interviene anche il background della protagonista, in missione per conto del suo re e mossa da volontà superiori, che quindi non può certo perdere tempo in quel modo se c'è da liberare Orleans. Divertente poi la parte finale, anche se sa di atroce beffa verso la protagonista (mi ha ricordato uno dei racconti minori di Kafka, l'apologo dell'uomo di campagna che parla con il guardiano della porta della Legge) |