Eccomi! Ti avevo promesso una recensione e sono finalmente qui pronta per fartela. Scusa il mio allucinante ritardo, te ne prego, sono infinitamente addolorata. Ma mi ero dimenticata del tuo aggiornamento... so che sono imperdonabile, ma tu perdonami, ti prego!!! :)
Un'altro fantastico capitolo. Come già ti ho detto, adoro follemente il mondo che hai di scrivere gialli... ti calzano a pennello, sono proprio nelle tue corde, per così dire.
Chi è quest'uomo trovato morto? E perché è stato ucciso? E' tutto molto intrigante, davvero molto, molto intrigante. E Jane e Lisbon sono dolcissimi insieme, io gli adoro proprio.
Devo dire poi, che Jane è proprio IC. E anche Lisbon. Insomma, dipingi perfettamente i personaggi, tanto perfettamente che quasi riesco a vederli come fosse in tv. Wow. Adoro poi tutta la storia di Annabel. E anche il ragazzino, Steve, è adorabile. E' strano, ma adorabile.
E Jane che dice che ha una mente complessa è meraviglioso. Insomma, lo adoro.
In più io ho una predisposizione naturale per i personaggi stronzi (vedi il fatto che adoro gente come Red John o Brett Stiles...) quindi ogni volta che me ne infili uno nella storia, io non posso che rimanere ammaliata da essi al punto da catturarmi ancora di più nella storia.
Ma Annabell ricorderà mai? Red John farà ancora tante vittime? E perché "in tuo onore", dato che ancora non l'ho capito? Ci sono così tante domande che mi fai frullare in testa che quasi non riesco a credere di star leggendo solo una fanfiction. Dovresti scrivere un libro, altro che fanfiction. :)
Detto questo, spulcio solo qualche piccolo momento memorabile.... (dovessi spulciare tutto dovrei copiare tutto il capitolo...)
Mi avvicino, violando le mie stesse regole per il bene di entrambi, e sfioro le sue labbra con le mie. La sua mano libera si posa sul mio fianco. Mi attrae dolcemente a se, approfondendo il bacio. La testa inizia a girarmi, come ogni volta che sento il suo sapore. Come una gomma su uno strato leggero di matita, ogni mia preoccupazione svanisce. Svanisco anche io, nascondendomi nel mio mondo dove esiste solo lui. Lontano da John il Rosso, dagli assassini, dalla follia, dalla tristezza. Lontano da tutto ciò che mi spaventa.
Torno bruscamente alla realtà, per colpa del telefono sulla mia scrivania, che comincia a squillare insistentemente.
Bravissima Lisbon! Lascia perdere le regole e le restrizioni che ti sei data sul lavoro. Questo sì che è vivere! Goditi la tua storia con Patrick Jane. E anche a lavoro.
Giada, mi spieghi perché quando leggo queste tue descrizioni mi gira quasi la testa? Sei troppo brava.
Dumak solleva le sopracciglia e sfodera di nuovo il suo sorriso da stronzo – Lei, esattamente, che ruolo ha? –
- Io leggo la mente delle persone, e cerco di capire come sono fatte. Lei, ad esempio, è il classico esempio di uno stronzo in abiti firmati!- aggiunge con un sorriso.
Chiudo gli occhi e mi prendo la testa fra le mani, sospirando e sperando che questo sia solo un incubo.
- La sua critica mi lusinga- commenta lui sarcastico.
Alzo lo sguardo su Dumak, che resta impassibile davanti alla provocazioni, e mi rendo ancora più conto di quanto Jane abbia ragione.
- Lo so, mi creda – commenta Jane – lei è consapevole e soddisfatto del ruolo che svolge –
Dumak si limita a sorridere, per poi rivolgersi a me – Sbloccherò il cantiere, agente Lisbon. Non può fermarmi –
Sollevo le spalle in un gesto noncurante – Buona fortuna –
Mi alzo ed esco dall’ufficio seguita da Jane.
Classico approccio alla Jane. Dio quanto amo quando fa queste cose... cose del tipo "E' stato un piacere incontrarla: Lei è un coglione, ma di buoni propositi.." Lo adoro.
E poi, come dicevo sopra, adoro gli stronzi che rompono le palle e si credono superiori, perché danno a Lisbon la possibilità di fargli il sedere a fette! Ahahah!
Rimango immobile a fissarla. Per la prima volta non tento di parlarle. Non avrebbe senso, comunque, perché oggi è del tutto assente e non servirebbe a niente. Rimango in silenzio a guardarla, a seguire con lo sguardo il suo respiro.
Resto in silenzio e rifletto.
Non seguo una linea logica, non do un senso a ciò che sto pensando. Lascio la mia mente libera di andare dove meglio crede.
Immagini, parole, persone, suoni, luoghi.
Tutto affolla la mia mente in un susseguirsi colorato di eventi e immagini, come un proiettore impazzito che comincia a riversare su un muro immacolato tante di quelle immagini da arrivare a sovrapporle.
Non mi preoccupo di cercare una logica, e non mi interessa nemmeno. La mia mente è libera, può fare ciò che vuole, vedere e sentire solo ciò che vuole realmente ricordare.
Il lento respiro di Annabel culla i miei pensieri. Lentamente lascio andare l’ultimo briciolo di lucidità.
Mi ritrovo anche io a guardare nel vuoto, con il cervello completamente spento.
Se un pittore disegnasse la scena, rimarrei stupita nel rivederla. Una stanza bianca con due donne dallo sguardo perso nel vuoto, una perché costretta a non pensare, l’altra perché vorrebbe non pensare.
Una scena surreale e al tempo stesso realistica, presente, proprio qui, davanti a me.
Non considero il tempo.
Non so quanto tempo è passato da quando ho lasciato Jane fuori dalla stanza. Non so da quanto tempo sono qui a contemplare il silenzio.
So solo che mi alzo. Guardo Annabel e le sorrido, sperando che nel suo subconscio quel sorriso venga registrato e fatto presente alla sua mente assente.
Esco silenziosamente dalla stanza, come un fantasma che scivola sul ghiaccio in una notte senza luna.
Abbandono il silenzio della stanza per ritornare nel movimento della vita all’esterno. Nonostante non sia un corridoio movimentato, è comunque più vivo di quella stanza.
Questo pezzo mi ha colpita moltissimo... se posso essere sincera è uno dei miei preferiti perché tira fuori una parte di Teresa secondo me sublime e tremendamente reale. Ce la vedo Teresa a perdersi nel tempo e nello spazio dei suoi pensieri al di là della razionalità delle cose. Mi sembra così perfetta...
E poi non so, sarà che ha un'aura un po' magica questo pezzo, un non so che di mistico.
Mi è piaciuto moltissimo.
Lascia cadere le chiavi nel piattino all’ingresso, mentre io chiudo la porta. Sto per accendere la luce, ma lui mi attrae a sé.
Le nostre labbra si incontrano e un improvviso calore mi accoglie alla bocca dello stomaco. Lascio perdere il mio tentativo di accendere la luce e circondo le sue spalle con le braccia. Le sue mani mi afferrano i fianchi e scendono sotto la maglietta. Salgono lungo la schiena, accarezzandomi dolcemente. Ci avviciniamo ancora di più, fino a lasciar combaciare perfettamente i nostri corpi.
Non so se sia stato lui, con la sua dote particolare, a vedere nella mia mente quanto bisogno avessi di lui, o se sia stata io inconsciamente a chiederglielo.
Le mie mani salgono fra i suoi ricci morbidi. La mia lingua accarezza la sua, calda, dolce, carica di un sapore che solo lui può avere.
Nel giro di poco tempo, non so come né quando, mi ritrovo stesa fra le sue braccia, fra le coperte calde del nostro letto.
Mi lascio cullare dai suoi baci incandescenti, dalle sue carezze, dalle sue labbra ovunque sul mio corpo.
Mi abbandono completamente a lui.
E, dulcis in fundo, non poteva certo mancare la capitolazione!!! Eh sì! Quanto mi sono mancati questi pezzi!!! Ma, finalmente, sei tornata in carreggiata... scriverai di nuovo capitolo a raiting quanto meno arancione? Cmq, già questo mi basta e avanza. Adoro questi piccoli spazzi di amore introspettivo che doni loro. Li trovo perfetti nel contesto.
Bravissima, come sempre.
Spero di essermi fatta perdonare con questa recensione superlunga....
Beh, passa da me quando vuoi e puoi!
Ciao chicca, ti voglio bene!!
Non vedo l'ora di rivederti di nuovo in una sporadica visita a firenze!
Un bacio,
Gre |