Molto interessante (a mio modesto avviso) questa storia che pone come protagonista un Francis vinto ma non piegato dalla infelicissima sorte toccata a quella giovinetta che spinta da voci superiori s'era assunto il compito (che aveva le caratteristiche della follia, date le condizioni del regno) di risollevare le sorti della sua patria, nonostante la diffidenza di molti (anche sello stesso Francis), ma ora nel momento della crudele pena comminatale sente che non solo le mancava il suo talento di trascinatrice delle armate gigliate contro quelli venuti d'oltremanica, ma la sua persona nel suo complesso, perché a parte la vittoria insperata ad Orléans lui s'era accorto di volere effettivamente bene a quella ragazza così particolare, e vederla terminare in tal modo la sua esistenza non doveva certo essere qualcosa di piacevole alla vista o alla mente, c'è però alla fine come qualcosa di consolante, se il corpo di Jeanne è andato in cenere (anche a causa d'intrighi cui non era estraneo il suo superiore), la sua memoria invece lo accompagnerà sempre, anzi, sarà fondamentale per il suo essere, e non solo come personificazione.

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