Ammetto che questa fiaba me la sono dovuta andare a rileggere perché proprio non la ricordavo. E devo dire che tutte le assomiglianze con la storia di fullmetal mi hanno fatto rabbrividire. Le mani d'argento, il cerchio con il gesso, il re che non mangia e non beve per sette anni. Poi però, da brava studentella, mi sono ricordata del caro e buon vecchio Propp e di tutti i temi ricorrenti che caratterizzano mitologie, culture e società. Ciò che l'Arakawa ha fatto è stato reinterpretare motivi tradizionali ed ancestrali, che ormai formano il nostro corredo genetico culturale. Ok, chiudiamo qui la parentesi di saccenteria.
Come sai io la prima serie e il film li ho visti poco e non proprio approfonditamente, tuttavia la parte del bullone mancante c'è anche nel manga. Un po' diverso è il personaggio di Maria Ross, perché le viene assegnato un ruolo diverso da giocare, tuttavia quel suo lato materno e protettivo spicca anche nella versione cartacea. E' senza ombra di dubbio un personaggio dotato di grande dolcezza e rivederlo oltre il portale nel ruolo di nobil donna destinata ad un uomo che nemmeno conosce le calza a pennello. In effetti nei suoi modi di fare e parlare c'è un certo non so che di nobile.
Devo anche dire che più che angst, ho trovato il capitolo malinconico, ma di quella malinconia che non dispiace, anzi ti fa sospirare quasi con dolcezza. Quello precedente era angst allo stato puro!
Se i prossimi capitoli si alzeranno di tono, posso contare sul fatto che potrò rivedere personaggi come Rod, Liza e Win? Ormai mi ci sono affezionata. Ma anche leggere di Ed e Al che finamente si rincontrano sarà un piacere!
Ritornando un secondo al capitolo, è molto bello come alba sia in tale comunone con il mondo di Ed da arrivare a sognarlo, a rappresentarlo tanto vividamente da trovarsi di fronte alla figura di suo padre. Quel passaggio del sogno mi ha colpito particolarmente. Come adoro Edward così premuroso nei confronti della nipotina acquisita. |