Nali ♥
Avevo messo questa storia tra quelle da recensire e, dato che ho un po' di tempo libero, eccomi qui.
Ho letto poche storie come la tua, talmente tristi da stringerti lo stomaco.
Perché la tua, carissima, è una storia cruda, che sa trasmettere tanto e, nondimeno, emozionare.
Il personaggio di Alice è spesso ignorato, dimenticato, almeno quanto il povero John Lupin. Fino ad ora ho letto solo una o due storie sui Paciock, ma la tua, così profonda, delicata e particolare, è qualcosa di davvero speciale.
Non si ha a che fare con l'Alice dei bei tempi ridenti di Hogwarts, né con l'Alice neo madre e ancora in possesso della propria mente e del proprio corpo.
No, qui si ha a che fare con una donna martoriata e violentata oltre ogni dire, una donna che vive al di là del mondo e che dal mondo si è trascinato ciò che aveva di più prezioso e importante: Frank e Neville.
Adesso, permettimi di porre un piccolo paragone con il grande Pirandello, il Pirandello dell'ironia e dell'umorismo. Non so che scuola tu frequenti o a quale anno tu sia, perciò passerò brevemente ad adattare questi due termini alla tua fanfiction.
L'ironia si percepisce ad una prima lettura: l'ironia Pirandelliana, quella che di primo d'impatto ti strappa un sorriso. Leggendo la prima volta la tua storia, sì, sono stata colta da questa ironia: i buffi paragoni e la goffaggine di Alice sono quasi divertenti. Drammaticamente divertenti.
Ma poi, poi subentra l'umorismo, un umorismo tutto particolare (appunto a stampo Pirandelliano): la consapevolezza che, oltre quel sorriso iniziale, vi sia molto altro. Che ciò che si è letto non è divertente, ma tragico, drammatico, che ti lascia l'amaro in bocca e un vuoto allo stomaco. Che da modo alla mente di riflettere e ragionare.
Traslerei quest'umorismo alle reazioni di Alice, alle sue parole che infliggono tristezza, amarezza, nonché compassione e un sottile odio per Bellatrix.
Insomma, la tua è una oneshot che fa riflettere, che ti porta oltre il mondo di Harry Potter, scaraventandoti nella realtà di chi prova e vive questi traumi, dei malati rinchiusi nei centri d'igiene mentale, che non sono poi così diversi dalla nostra Alice.
Nella tua opera (sì, permettimi di chiamarla così) c'è un continuo saltare dalla realtà alla fantasia, un continuo traslare di certi elemente fantastici nella cruda e vivida realtà.
Una storia che trasmette tanto, l'ho già detto ma lo ripeto, perché è fondamentale che tu capisca quanto questa piccola perla mi abbia sopraffatta, trasportata e contagiata.
Anche lo stile che hai usato, è un continuo rimando alla profondità, a ciò che vive oltre le apparenze.
Sì, mi è piaciuta perché è vera. E non dire che i tuoi personaggi sono vuoti, perché Alice è tutto, Alice è viva, accidenti.
Bene, credo d'aver detto tutto ciò che volevo esprimere e spero di essermi spiegata bene. :)
Un eccellente lavoro, Nali, davvero buono.
Passerò nuovamente dai tuoi lidi, ho letto una cosa o due che vorrei recensire!
A presto e complimentoni ancora, che DEVI accettare perché sono tutti estremamente MERITATI.
Un abbraccio forte,
Sara. |