Recensioni per
La donna di piacere
di l_s

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
19/04/12, ore 23:07
Cap. 1:

Un tocco da maestro, uno stile attento ed elegantemente crudo, una storia intrigante e coinvolgente. Struggente il rapporto di Hyidsol con tutti quelli che la circondano e con la propria femminilità. Un racconto a tinte amare e fosche, quasi quanto la stessa terra descritta.

Nuovo recensore
19/09/11, ore 20:21
Cap. 1:

Una gran bella storia. Forse 'bella' non è propriamente il termine giusto, viste le scene crude e il dipinto a tinte forti di questa realtà violenta e spietata, specialmente per la protagonista; ma proprio in questo sembra rivelare un fantasy che non è disposto a recalcitrare dinanzi alla volontà di essere più crudamente realistico che animato da buoni-sani-aulici sentimenti. Non che mi ci venga da sguazzare in tutto questo, tutt'altro... giacché in genere comprendo molto bene il volersi giusto distrarre da certe tematiche in favore di altro... che sia comico o candidamente fantasioso. Però, se le tue intenzioni erano quelle di 'far sul serio', ci sei riuscita meravigliosamente.

Partirò dicendo che la disparità tra l'immagine di 'donna combattente emancipata, liberata e protettrice della libertà' (di cui vanno tanto orgogliose le persone che non conoscono la situazione effettiva) e la realtà di continui soprusi subiti dalla protagonista mi fanno venire in mente, tanto per citarne uno, un certo fatto di cronaca e di (il)legalità venuto allo scoperto abbastanza di recente all'interno di una caserma italiana, sezione femminile (si potrà dire 'femminile' riguardo alle donne soldato? non vorrei che fosse proibito dalla promozione della loro immagine)... e che mi ha stupito: rimango stupito dallo stupore altrui. Tutti conosciamo il diffusissimo 'nonnismo', giusto? E come altro avrebbe dovuto risolversi il 'nonnismo' in una sezione femminile delle caserme, se non nell'ultra-gettonato scambio favori sessuali - promozioni o sesso - ricatto...?

Gli elementi di una storia che vuol 'far sul serio' si vedono in molte cose, secondo me...:
- i soldati che non sono certo entusiasticamente pronti a mostrare il loro eroismo, se si tratta di battaglie estenuanti e con probabilità di lasciarsi la pelle; questo non solo non gli impedisce di realizzare sfoghi violenti che (come cogli perfettamente) non si sognerebbero mai di mostrare se fossero a casa, ma anzi ve li spinge. E qui, io tirerei uno schiaffo a tutto quel cercare di fare moralismi nelle situazioni di guerra: tanto vale provare a costruire castelli di carte direttamente sull'acqua di torrente.
- anche l'immagine del sangue che pretende 'di avere l'aroma della libertà' è un riscontro importante, per me, del "voler far sul serio": pane pane e vino al vino, può essere chiamata 'libertà' di qui e di là, ma può benissimo non esserlo per niente... In compenso, è buon mangime per coloro i quali sono disposti a vestire la guerra di necessità, eroismo, sacrificio, libertà e quant'altro.
- ed ecco anche i maghi, spogliati del loro manto mistico, risultare molto umani, con il loro bisogno di arrotondare lo stipendio con qualche trucchetto a buon mercato (il che, così sul momento, mi ricorda molto Terry Pratchett, per quanto qui l'ambiente sia tutt'altro)

Quello che inizialmente sembra un affondare in una "lussuria oscura e violenta", si trasforma, cogliendo di sopresa, in uno scaravoltamento di posizioni, non solo letterale - vista la scena - ma anche nei ruoli: l'assassina, convinta di stare avvolgendo la preda successiva nelle sue spire, si ritrova ad essere lei la preda. E stranamente - forse solo nella mia impressione, non so - proprio il sesso così "oscuro" (per i particolari del sangue, della battaglia che si strofina con un gioco mortale) era sembrato uno stacco sollevante dalla greve drammaticità realistica di tutto il resto di questo capitolo; ma ecco che la nebbia economica si tira indietro e rivela di nuovo il lato più spietatamente 'terra-terra' della situazione (i cadaveri accumulati, il tentativo di eliminazione della protagonista e il di lei compito da mettere in atto).

Alcune incongruenze, come il fatto che la protagonista non cerca di sfuggire ai soprusi che le tocca subire dai "colleghi" in altro modo che rifugiandosi di notte nelle case di piacere, o come il fatto che la donna di piacere cerchi di salvarsi la vita non sguainando le armi dotate di lama ma il meglio della sua arte, pur malriuscendoci, rendono i personaggi altrettanto realistici ai miei occhi. Ed è notevole accorgersi di come la donna di piacere, spia e assassina, possa ancora provare emozioni (curiosità, interesse, brivido dell'inganno e dell'omicidio, paura di morire e tentativo di salvarsi), mentre la protagonista ne risulti svuotata, fredda a confronto.

Se posso avanzare una critica, sarebbe grammaticale, e riferita a pochi punti, da contare sulle dita, in cui qualche virgola fuori posto rompe male lo scorrere della frase.

Mi chiedo se, se invece di infilarsi nella tenda di Oloferne Giuditta avesse dovuto fare lo stesso con una donna, le cose sarebbero andate allo stesso modo... :p

Scusa per le mie divagazioni, comunque, mi è piaciuta :)