Recensioni per
Regrets
di Rita Scheen

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/10/11, ore 00:07

Mi è parsa ben oculata la dimensione narrativa di questo capitolo, diviso tra una parte in cui la protagonista rivede sé stessa da piccola dove quella persona che ora si trova davanti a lei piegata, fiaccata e immiserita era la sua ragione di vita, il suo modello di riferimento, quello che aveva contribuito ad essere quello che era ora.
Quanto alla storia che Arthur ha ancora da raccontarle, mi sembra che sia stata la scelta giusta avere come tema proprio l'origine del loro rapporto (avvenuto in un'epoca in cui la protagonista non poteva certo ricordare i dettagli), interessante la differenza di vedute sul valore di quello che stava narrando il protagonista, per lui queste parole hanno più che altro il carattere di un testamento spirituale, di un messaggio d'addio del quale la ragazza deve farne tesoro per continuare da sola, ipotesi decisamente confliggente con quello che sta pensando lei, che proprio in questo momento di difficoltà sente ancora più pervicacemente di aver bisogno di lui, andando disperatamente contro la realtà dei fatti.

Recensore Master
13/10/11, ore 23:55
Cap. 1:

Il background di riferimento di questa storia mi sembra sia stata una buona idea, povare a proiettare le esperienze delle nazioni in chiave hetaliana non nel passato ma nel futuro potrebbe essere qualcosa di interessante.
Ma venendo al capitolo in oggetto (a proposito, nienta affatto male la scelta della versione Fem! per la personificazione dello stato sorto dalle tredici colonie) mi è piaciuta molto la descrizione di Arthur, che evidentemente solo nei ricordi può trovare qualcosa di piacevole per sé e per la sua ospite, essendo la congiuntura temporlae del capitolo decisamente funesta, lodevole anche la descrizione dello stato d'animo della ragazza, presa dall'ansia e da un senso di spaesamento, ma di tendenza biunivoca, ovvero sia per lo stato di profonda frustrazione in cui versa la nazione che le ha dato i natali, sia per sé stessa, per un fardello che non sa se potrà essere in grado di portare..