Ciao Joisishea,
non so se ti ricordi di me, sono quella che si è messa a piangere leggendo la recensione chi hai lasciato.
Te l'ho già scritto, mi sono commossa quando ho letto le tue parole.
Parole.
Sono quelle che ognuno di noi può scrivere, ma nessuna sarà mai uguale all'altra, anche se sembrano esserlo, poichè colei o colui che le ha scritte era certamente diverso dagli altri.
Non so se sia un bene o un male.
Le tue parole hanno una sfumatura tutta loro.
Riescono ad esprimere una tristezza ed un'emozione che non sarei mai riuscita a descrivere.
Ma tu ce l'hai fatta.
Io sono innamorata -ossessionata- dalle parole, dal loro significato e da ciò che sembrano essere ma non sono.
Da ciò ch epossono mostrare e da ciò che non possono.
Nella mia scuola mi insegnano a capirle e a comprenderle, in modo che anche io possa scrivere ciò che, a voce, sembrerebbe vuoto e privo di senso.
Ma sono agli inizi e non credo riuscirò a farti capire quanto la tua storia mi abbia emozionato.
Io amo le metafore, le similitudini e tutti quei giri di parole che servono ad esprimere qualcosa di troppo grande che parole semplici non possono rappresentare.
La tua storia inizia con ua metafora.
Ed è bellissima.
Non scherzo.
Mi incuriosivi, tu e il tuo strano - ma bellissimo- modo di scrivere, che avevo notato in quella recensione che mi ha fatto conoscere, almeno in parte, te.
Te ne sono grata, infinitamente.
Sono andata a cercarti, e ho trovato questa storia.
E l'ho letta.
E' bellissima.
Non trovo altro modo di descriverla, te l'ho detto, sono solo agli inizi.
E mi dispiace per questo.
Speravo di riuscire a farmi capire, cosa che evidentemente non ho fatto.
Mi sei sembrata simile a me.
Perchè io scrivo cose deprimenti - lo so- quando sto male, ed esse si riflettono in ciò che scrivo all'ennesima potenza.
Credevo che per te fosse lo stesso.
Ma forse no.
Sono comunque felice di aver avuto l'opportunità, l'occasione - e la grazia- di leggere questa tua storia.
Un grazie immenso.
eloise
e.d.w.
p.s. ho aggiornato, come mi avevi chiesto. |