Recensioni per
L'ECO DEI RINTOCCHI
di Leia345

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
31/03/19, ore 09:45
Cap. 1:

..due testoni ecco cosa sono ..entrambi fingono e pretoggono l altro, consapevoli però di non voler ammettere le proprie verità..

Recensore Master
22/03/15, ore 10:17

Lunga quanto vuoi ma a me è piaciuta e credo che se la lettura è gradevole non ci si annoia a leggere tutto questo anche se fosse stato lungo il doppio.
Mi è piaciuto molto il momento in cui Oscar e Andrè si abbracciano e quando Oscar prende la consapevolezza di quello che prova per Andrè e glielo confessa.
Ho letto nell'introduzione che per un certo periodo di tempo non hai più scritto e che sei stata spinta a farlo da tre persone in particolare da te citate e credo che abbiano fatto bene a farlo.
Magari leggerò qualcos'altro di tuo in futuro, quindi alla prossima :)

Recensore Master
07/01/15, ore 14:10

Sei stata bravissima ad esprimere le loro sensazioni, mi è piaciuto come hai descritto ciò che avevano nei loro cuori..ciao

Nuovo recensore
19/01/12, ore 21:50

Cara autrice, questo che hai pubblicato è davvero un capolavoro, così elegante, prezioso, profondo e delicato. Hai saputo trattare le sfumature e i tormenti dell'animo umano che sarebbero appartenuti a qualunque personaggio di un certo livello, non soltanto di Oscar e André che qui sono i protagonisti. Non è facile trovare scritti così belli e questo appartiene ad un livello altissimo.
Mi unisco al coro di elogi e ti ringrazio per averlo condiviso con noi.

Recensore Veterano
18/10/11, ore 22:39

Carissima, scusa il ritardo; primo non mi devi assolutamente ringraziare, ho letto molto volentieri questo tuo scritto e secondo smettila di avere perplessità poichè quello che esce dalla tua ‘penna’ è sempre qualcosa di intenso ed emozionante.
Come ti ho già detto, in questa storia si percepisce in modo netto il cambiamento in Oscar, la sua introspezione, il suo monologo è cosi intimo che quasi mi sembra di spiarla.
Bellissimi i suoi pensieri, la sua verità quando alla fine riesce a capire, che non c’è tutto il tempo del mondo per vivere le cose, che bisogna farlo sempre nell’attimo, quel carpediem che lei non ha mai compreso, non ha mai capito ora era cosi chiaro nei rintocchi di una campana che portava la solo la morte!!
E’ un bellissimo scritto, molto introspettivo e per alcuni versi molto forte, perché concetti come la solitudine, l’odio, l’amore, l’egoismo e la paura sono espressi da entrambi con parole estreme e sviluppati poi in tutta la storia.
Complimenti.
ti abbraccio
K.

Recensore Master
30/09/11, ore 18:55

Ho letto questa storia appena è apparsa sul sito di Livia, ho proseguito la lettura di qui, con grande piacere. Io amo molto questo genere di storie, anche se sono quelle più dolorose, perchè di solito, riescono a portare a galla concetti e verità molto profonde che secondo me, sono l'anima vera ed essenziale di questi personaggi.
Il titolo"L'eco dei rintocchi" mai fu più evocativo.
Le campane di Notre Dame che annunciano la morte del Delfino, tristi messaggere di un evento che riguarda tutti.
La frase "Fu improvvisamente consapevole della precarietà di tutte le cose..." ecc. mi è sembrata perfetta allo stato d'animo che Oscar doveva avere in quel momento; credo davvero che negli ultimi mesi della sua vita, Oscar abbia fatto un bilancio della sua esistenza e possa aver avvertito il tempo che le sfuggiva, mentre l'amore per Andrè traboccava e la malattia minava il suo fisico.
Deve essersi sentita bloccata, impotente e magari molto sola e perchè no, anche spaventata.
Ma Oscar sa nascondere ciò che la tormenta e non ci mostra mai questi sentimenti.
Non trovo Oscar OOC in questi pensieri che tu le hai attribuito, semmai mi è sembrata molto umana e fragile, come quando tenta di obbligare Andrè a leggere su quel foglio (e mi sarebbe piaciuto sapere cosa aveva scritto lì sopra, magari qualche parola che non avrebbe pronunciato a voce alta), ma i rintocchi delle campane vengono a distrarla dal suo proposito.
Anche Andrè è coerente con la sua paura di diventare cieco e la necessità di non voler essere un peso per Oscar, col tentativo estremo di non rivelarerle il suo stato per non gettarle un ulteriore peso sulle spalle.
Il loro amore che alla fine si rivela, la richiesta disperata di Oscar di essere toccata per sentirsi ancora viva, per credere di avere ancora del tempo, è un atto di coraggio che purtroppo la Oscar originale non ha avuto la forza di compiere, se non alla fine.
Una gran bella storia. Scrivi ancora mi raccomando.

Recensore Veterano
28/09/11, ore 22:41

Belissimo!
Credo che tu sia riuscita a descrivere benissimo le sensazioni e i pensieri.
Da una parte Andrè, che non riesce ancora a perdonarsi per il suo gesto e che continua a proteggerla evitando di caricarla del fardello della sua cecità (anche se la sua cecità è qualcosa che lo spaventa molto e sicuramente potrebbe affrontare meglio se potesse condividere le sue paure con Oscar).
Dall'altra parte Oscar, che qui emerge in tutta la sua fragilità e con tutte le sue paure. Ormai sente che il suo mondo sta crollando intorno a lei e in Andrè vede la sua ancora di salvezza, l'unico che possa farla sentire viva semplicemente toccandola o dicendo le giuste parole.
E poi quelle ultime parole, che secondo me rappresentano pienamente la storia di Oscar e Andrè: "Vieni con me?" "Come sempre".
Perdona questa recensione lunghissima, ma le tue parole mi hanno preso moltissimo!
Spero di poter leggere di nuovo qualcosa di tuo!

Recensore Veterano
28/09/11, ore 16:00

Quando ho letto il titolo ho pensato:" oh oh mi è sembrato di vedere qualcosa che già conosco" ed infatti... Bè che dire ho già espresso il mio parere in altra sede. Questa tua storia mi è piaciuta molto. E' molto intensa. Credo che tu abbia saputo descrivere con profondità i sentimenti dei protagonisti, il lutto che blocca Oscar, la quale pur sembrando algida e forte, è sicuramente la più "debole" tra i due. Sente la necessità del contatto fisico, di un'abbraccio, del suo amico di sempre, di colui che infondo ama, per poter sentirsi viva, per non sentirsi sola e capire che sola non lo è mai stata. Bellissima. 

Nuovo recensore
28/09/11, ore 10:37

Ciao, questa fanfic mi è piaciuta molto. Ho apprezzato lo stile, il modo di rendere i sentimenti, l'aura di struggente dolore che permea tutta la storia e che finalmente si risolve nella tanto attesa  confessione d'amore. Mi piace il modo in cui Oscar agisce riguardo ai suoi sentimenti, apparentemente contorto quando cerca in André un interprete di quello che sente... però così plausibile, dato il personaggio!  Insomma, complimenti per la storia che hai scritto!

Nuovo recensore
28/09/11, ore 08:21

questa storia deve continuare è una delle più belle e profonde che io abbia mai letto in questo sito continua dai !!!! i sentimenti sono descritti benissimo è commovente dai continuala

Recensore Master
28/09/11, ore 01:36

Che bello ritrovarti, carissima Leia! E per di più con un pezzo così bello ed intenso, dove sarebbe superflua ogni parola.
Non c'è nulla che io possa dire, o aggiungere, perchè hai già detto tutto tu. In questo scritto c'è tutto: ci sono i pensieri, le paure, i dubbi, le emozioni e i sentimenti che pervadono l’anima dei nostri tanto adorati protagonisti.
E io sinceramente non trovo questa Oscar diversa da quella che conosco. Tu hai solamente portato alla luce anzitempo la donna innamorata e segregata; quella Oscar soffocata dal dovere e che nella storia originale viene fuori tra le lacrime nell’episodio 37 (e una tua frase, verso la fine, ne richiama proprio il titolo originale: “Nella notte della promessa solenne”), quando finalmente depone quella maschera di imperturbabilità e freddezza che l’ha fatta apparire agli occhi dei più come una persona fatta di ghiaccio, ma che in verità non le è mai appartenuta, perché chi la conosce veramente come Andé sa, invece, che dentro di lei, nelle sue vene, Oscar ha il fuoco. Sa che Lei in verità non è così forte come sembra; sa che dietro a quel coraggio e a quel rigore c’è un’animo delicato e fragile. E tu lo hai visto, lo hai colto, e lo hai raccontato.
Complimenti, Leia, sinceri e sentiti.
Metti da parte le tue paure, rompi ogni indugio, e scrivi, scrivi, scrivi… Prima di tutto, perché lo sai fare e, poi, perché spero di rileggerti molto presto.

Recensore Master
27/09/11, ore 20:23

Mamma mia, una vera e propria crisi di panico. Ho letto le note (minuscole, ma perchè non le ingrandisci di più la prossima volta?) e devo confessarti che anche io ne ho avuta una nella nia vita. Ero sola su di un pulman, che tornavo a casa da lavoro. E' stata la sensazione più brutta che abbia mai vissuto, insieme alla morte di mio padre.
Mi sono potuta immedesimare nella descrizione dei disagi di Oscar, e devo dire che l'hai descritta bene.
E che ben venga questa crisi! Serve a scuotere una Oscar, la tua, che aveva perso interesse per la vita, aveva perso i battiti e la forza che la rendevano eccezionale. Ma poteva essere solo naturale, se ricordiamo cosa è stata la sua vita in quel periodo, così come ce la descrive la Ikeda.
Allora meno male che Andrè era lì, e meno male che, come lui stesso ammette, non potrà mai essere in nessun luogo che non sia al suo fianco, perchè è "destinato a lei".
Allora il contatto, quello fisico, dirime ogni ombra e mette tutti i pezzi del puzzle al loro posto naturale, e l'unica collocazione di Oscar è tra le braccia di Andrè, l'unico posto dove le sue labbra saranno vive è sulle labbra di lui.
Finalmente, e viva Dio, molto prima di quanto non sia successo nella storia.
Ancora i miei più sentiti complimenti.
Scrivi di più su questi due magnifici personaggi, e più spesso. Ci emozioni!

Recensore Veterano
27/09/11, ore 19:46

Ciao! Cos'altro posso dirti se non che ritengo questa tua breve storia bellissima? Fai un'analisi profonda e plausibile dei sentimenti che Oscar e Andrè devono aver provato in quell'ultimo anno di vita. Anch'io credo che Oscar debba aver avuto una forza sovrumana per controllarsi! E al tempo stesso sia stata vittima della propria rassegnazione a vivere una vita non sua, impostale da altri. (E qui sto pensando alla Oscar della versione originale dell'anime)
Credo che la tua Oscar sia OOC solo nel momento della crisi di panico che la fa finalmente sbloccare!

Grazie a te e a chi ti ha convinto a pubblicare questa storia!
(Recensione modificata il 27/09/2011 - 08:31 pm)

Recensore Master
27/09/11, ore 19:42
Cap. 1:

Bravissima, bravissima per davvero! Mi piace tantissimo questo confronto, dolorosissimo, tra un Oscar e un Andrè i cui cuori sono davvero ai ferri corti.
Lui la ama da impazzire ed è terrorizzato dall'idea che la sua cecità diventi sempre più presente e renda il suo compito di starle vicino senza che lei si accorga di nulla sempre più rocambolesco. E' più che leggittima la sua autodomanda: Cosa farò quando non vedrò davvero più, mentre il mondo sta andando a rotoli e lei non regge più, fisicamente e moralmente?
Ma lei, lei in questo capitolo è davvero superba! Ancora si ostina a tenere nascosto il suo amore enorme, la sua passione, che le divora le notti. Però proprio non può perdonarsi di non aver capito la gravità delle condizioni della vista del suo Andrè.
Sì, perchè io sono sicura, dalle considerazioni che le hai fatto fare tra sè e sè, che lei abbia perfettamente compreso come stiano le cose, solo che ha il timore di accettare la realtà, perchè ora non può stargli lontano, perchè almeno deve averlo accanto a sè.
Che tormenti angoscianti, tutto per non ammettere l'una che ha bisogno dell'altro, un bisogno impellente, inevitabile!
Corro a leggere il prossimo capitolo!