Ammeto di essere stato incuriosito dalle parole di presentazione del racconto presente nella sezione APH, e poiché mi affascinando le variazioni sul tema ho deciso di dare un'occhiata, devo dire che questo primo capitolo mi ha favorevolmente impressionato, l'idea di un'Italia come ragazzina alle prese con un destino decisamente avverso e con due fratelli più piccoli (interessante l'idea di avere Seborga di sesso femminile, ammetto che mi sarei aspettato il Vaticano come altro fratello) non mi sembra male, quanto agli eventi narrati nel capitolo, mi sembra che tu abbia posto in una sorta di leggera ed efficace filigrana narrativa gli eventi capitati a vari paesi, come il desiderio di libertà di Portogallo nonostante gli sforzi di Spagna, il desiderio di quest'ultimo per il Belgio (che causa una feroce gelosia nella ragazza italica, forse è eticamente dubbio il suo comportamento, ma la scena risultante è stata molto divertente)o l'alleanza tra Francia e Regno Unito (sì, credo che sia stato decisamente un brutto momento scoprire di non essere nelle preferenze di quel suo parente così charmant), mi pare inoltre di aver notato nella ragazza una certa qual propensione a cercare a farsi voler bene, ed in questo sembra esserci riuscita, il problema però sembra essere il passo successivo, ovvero essere al centro dei pensieri altrui, ed in questo, complice anche la giovane età, le cose non vanno proprio come sperato, con conseguenti momenti di sconforto.
Il nome della persoan che compare all'inizio del capitolo sembra far pensare che la malcapitata giovinetta debba aspettarsi il ruolo di supplice.
In sintesi, capitolo niente affgatto male.
PS. Complimenti per la scelta del nome Alice, forse non è tra i più comuni nel bel paese, ma mi sembra che si addica al personaggio.
PPS. Ma sbaglio o questa è la personificazione di tutta l'Italia o di una sua parte? Hai quindi preferito superare la divisione in due fratelli della serie canon?

Una scena decismaente penosa per la povra postulante italica, che allo stesso tempo si ritrova rimproverata e minacciata di povertà, mi sembra molto ben reso l'atteggiamento altezzoso dell'austriaco che con l'estremo sussiego imposto dal suo rango opera una disamina spietata del comportamento della sua sgradita ospite, rinfacciandole torti veri o presunti, dal suo discorso si evicne una certa disistima per i "latini",che hanno abbandonato la ragazza per una regione o per l'altra (a propsoitio, complimenti per come hai reso la nascita dell'impero portoghese come desidero di conoscenza della sua personificazione), che hanno lo spiacevole effetto di riaprire spietatamernte ferite che provocano reazioni penose nella ragazza (per la quale l'anfitrione non ha la minima benevolenza, limitandosi solo che è una caduta di stile, come se andare da lui non lo fosse già stato abbastanza, inoltre, pone anche crudelmente l'accento sul fatto che siano in tre, e che lui non ha i mezzi per sfamarli, ma viene il sospetto che non lo avrebbe fatto nemmeno se avesse avuto le richezze di Creso).
Non male l'intenvento di Ungheria, che evita alla ragazza un'umiliazioen davvero troppo penosa, evidentemete è la sola che riesce a far breccia nell'altero animo dell'austiaco; niente male infine la descrizione della protagonista che si pone il problema di come onorare al meglio la promessa, cullandosi nel sogno di una possibile futura rivalsa.