Sovrannaturale. L'atmosfera sospesa che si coglie nei personaggi rarefatti, descritti per piccoli gesti, per storpiature indotte dallo stesso parlare ed emozionarsi; l'ambiente celato al lettore che fa parere tutto avvolto dalla nebbia e dal nulla, che si perde anch'esso nei discorsi. Tutto questo rende un respiro in bilico fra la comprensione ed il dubbio, una sorta di lettura che si muove sul filo del rasoio fra il capito ed il non capito e che così sottolinea ed esalta l'altro dubbio, IL DUBBIO: esiste Dio?
E, se esiste, vede? Si può uccidere, umiliare Dio?
Lo strazio umano raccontato attraverso i toni lievi e rarefatti di un assassino e la propria vittima, sorretto da uno stile pacato e scorrevole. Molto particolare.

A.H.

OMG. (a proposito ;) )
No, scherzi a parte, che dire della tua One-shot?

E' Pesante, ma in senso buono. Tutta quella rabbia e rancore repressi... la "pazzia" del personaggio... sei riuscita a renderli
bene e nel complesso è venuto fuori un gran bel lavoro.
Magari è un po' confusionario (magari sono io che mi sono rimbambita eh) ma non è questo il punto.
Il punto è che ciò che era intrinseco nella storia è venuto a galla senza difficoltà, ed è questo che fa una storia ben riuscita:
il saper strappare fuori dalle parole il loro significato più profondo.
Good job (:

aww, mi è piaciuta parecchio questa tua one shot! Bazzico da un po' in questa sezione e fra poco ci posterò proprio una mia storia, però... non so, appena ho adocchiato la tua OS mi son detta "cavolo, manco una recensione! Fammi un po' leggere", siccome esistono veramente tante storie molto belle che però, purtroppo, hanno meno recensioni di tante altre piene d'errori di sintassi e grammaticali <.<
Vabbè, scusa lo sclero, dunque veniamo a noi: bella. Mi è piaciuta parecchio. A dir la verità forse non l'ho nemmeno compresa tutta perché c'è davvero un universo in quello che hai scritto. C'è un luogo dietro, una storia, ma il tutto viene soppresso dalle parole pesanti che fai dire ai personaggi. Quando una frase può bucare lo schermo, eh! 
E la fine, bang, è davvero un paradosso/colmo/straordinario. Per di più in quella pazzia riflessa ...forse c'è davvero qualcosa di vero. Forse c'è davvero meno ipocrisia.
Okay, complimenti ancora.