Ma è una genialata, lo sai vero?
Cioé...è meranìviglioso, stavo morendo dalle risate^.^
Ho adorato questa parte:
- IO. – urlò questa parola, con tutta la voce che aveva in gola. – SONO LA DEA DEL RACCOLTO, DEI PAPAVERI, E NON DELL’ERBA! DIO DEI POVERI PAZZI! – , la voce quasi le finì per tutto l’urlo che aveva fatto senza mai fermarsi.
Ade con nonchalance spostò l’aggeggio da davanti gli occhi e si alzò in piedi, in tutta la sua altezza.
- IO. – urlò anche lui, indicandosi con la punta dell’indice – SONO IL DIO DEI MORTI! QUESTO TERRITORIO E’ MIO E DI MIA MOGLIE. –
- Oh certo, certo. Territorio. E tua moglie, ricordati, è mia figlia! Io dico, io dico… - iniziò a blaterare continuando ancora a girare per la stanza muovendo le braccia al cielo come una pazza – Mia figlia avrebbe potuto avere il meglio del meglio, sarebbe diventata ricca e potente, una donna affascinante invidiata da tutte e.. le è toccato il dio dei malati mentali. E il capo dei malati? Il cerebroleso. –
Ade sbuffò, mormorando qualcosa del tipo ‘Ancora con questa storia…’. Al contrario della dea, che stava ancora parlando e parlando.
- … la mia bellissima Persefone, rinchiusa con un degenerato… - e continuò a parlare per ore, ore, ore e ore.
Ade aveva iniziato a darsi una padella in testa, supplicando che qualcuno lo aiuti. Alla fine si alzò, indicando un punto lontano e facendo una faccia sorpresa. – Demetra! Demetra! Un cereale! –
La dea iniziò a girarsi a destra e manca, alla ricerca dell’oggetto urlato dall’uomo, ma appena si girò in direzione di dove doveva essere Ade, non c’era più.
Sbuffò amaramente riprendendo le sue pulizie per il territorio del marito di sua figlia.
“ I cereaaali, i cereaaali, sono il frutto dell’amor, il cereaaaale del tuo cuor…”
Stavo ridendo come una pazza, giuro.
Complimenti davvero,
bacionissimi,
principessa_tarya |