Ho letto e riletto questa storia non so più quante volte, e ogni volta è un colpo al cuore.
Leggerla mi fa tremare, mi fa venire voglia di gridare, gridare a Deidara e Itachi che magari ogni tanto potrebbero anche sacrificarsi l'uno per l'altro, gridare a Itachi di restare, a Deidara di seguire il suo amore o di svegliarsi, smetterla di soffrire.
Tutte le volte che leggo questa storia penso che presto potrei ritrovarmi anche io nei panni di Ino o in quelli di Deidara, e allora penso a cosa farei al loro posto, immagino la sofferenza che provano e soffro con loro.
Leggendo, i personaggi diventano reali, non più solo dei ragazzi di fantasia che appartengono a un manga o a un anime, ma persone concrete, che portesti incontrare per strada ogni giorno.
Questa storia mi suscita emozioni forti, sempre le stesse ma sempre diverse. Mi fa sentire come se dovessi strapparmi il cuore dal petto, mi spaventa, mi rattrista, ogni volta mi affascina e mi appassiona.
Questa volta mi ha dato coraggio, il coraggio di commentarla, di scrivere questa marea di cazzate che non rileggerò, perchè altrimenti non avrei il coraggio di pubbliacare la recensione.
Ormai non so più cosa dire, se non un banale grazie, ma che viene dal profondo del cuore.
Grazie per questa meraviglia.
Brava, bravissima perchè hai scritto una storia non di parole, ma di emozioni.

Ciao,
Allora devo farti alcuni appunti che mi hanno lasciata perplessa:
1)L'uso della punteggiatura non è molto corretto, hai messo troppi punti e poche virgole, inoltre hai sostituito più volte i due punti al punto. Insomma, troppe pause che, anche se vogliono sottolineare qualcosa di importante, rallentano in maniera fastidiosa la narrazione.
2)Ci sono alcuni errori di battitura, ti consiglio di rivedere meglio il tuo elaborato, e di corregerle.
3)L'uso della parola "cazzo" è troppo ripetitiva, così che perde il suo "valore".Fossi in te l'avrei usata solo in dei momenti di rabbia o di frustazione.
Tuttavia, la tua storia, è stata una delle migliori che io abbia mai letto, come idea e soprattutto come descrizione, ma andiamo per ordine.
Deidara, anche se è OOC, l'hai caratterizzato in maniera perfetta, il suo "amore" verso Itachi, è descritto benissimo, e sembra quasi che ci si può inoltrare nei suoi pensieri...è molto realistico, e l'ho apprezzato molto. Figurati che per un momento, mi mettevo ad urlare -Deidara!Torna indietro e non andare da Itachi che non ti merita!- Purtroppo, però, quando ci si innamora è così: si farebbe di tutto.
Itachi e Sasori rispecchiano il loro carattere "vero", e anche qui, sei stata brava a non farli cambiare. Mi sono piaicuti molto i pensieri finali di Itachi, dove parla della sua libertà e di ciò che è.
Ben descritte anche le scene, chiamiamole più "hot", è molto difficile scriverle, di solito ci si vergogna oppure non si è capaci, ma tu mi hai proprio sorpreso e immedesimato nella storia: Sembrava quasi reale.
La fine mi ha fatto quasi piangere (Quando Itachi se ne va), ma quando ho letto che Itchi provava qualcosa per lui, ho un poco sorriso, anche se, la storia in se e per se, è davvero malinconica.
Complimenti, davvero.
Martina.
 

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Fantastica, meravigliosa, incredibile! Questa storia mi ha come risucchiata in un vortice, se dapprima Itachi fa la parte del cattivo, il tuo testo scava a fondo nei suoi sentimenti e le sue emozioni, così come con Deidara e lo stesso Sasori. A questo proposito, occorre che ti faccia notare una piccola imprecisione: gli occhi Sasori sono marroni, color cioccolato.
Comunque non importa, perchè anche se la storia è una AU i riferimenti all'universo di Naruto sono azzeccatissimi e molto efficaci, specialmente nella parte finale.
Le scene di intimità sono descritte perfettamente, e devo dire che quella che ho preferito (oltre a, ovviamente, quella fra Itachi e Deidara) è stata l'iniziale. La sensazione di disagio, in particolar modo, spesso simili sensazioni sono complicatissime da esprimere, perchè le sentiamo e basta ed è difficile dar loro un nome così da esprimere il concetto nel migliore dei modi.
Ho apprezzato i salti temporali, perchè donano alla lettura un gusto quasi poetico, come se si leggesse il teso di una canzone.

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