Recensioni per
Musa in letargo
di Tawara

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master

Tante volte ho cercato di scrivere che non riuscivo a scrivere, perchè credo che tutti si trovino in questa situazione, prima o poi o addirittura per tutta la loro vita. Ecco. Tant volte ho provato, ma mai ci sono riuscita. E soprattutto, ma sono riuscita anche solo a pensare una cosa così bella, così, di nuovo, delicata, così sentita, così sofferta, eppure limpida e non rovinata da sprazzi di rabbia. Tu rispetti il tuo silenzio, perchè sai che è solo un'attesa prima di una grande occasione, prima di una grande soddisfazione. Forse è colpa della nostra (e parlo al plurale perchè anche io, per quanto mi sforzi di evitarlo, mi sento così) scarsa modestia, che ci fa credere di sapere già tutto e di avere tutti gli strumenti in mano, chi ci fa sentre sciocchi nel non riuscire a scrivere; ecco, forse è colpa sua se ci crogioliamo in questo limbo senza parole e quasi senza emozioni, perchè se proviamo qualcosa, riusciamo sempre a scrivere. Forse pretendiamo già di sapere tutto e questo tutto ci fa sentire vuoti e ci priva delle nostre parole. Forse dovremmo, proprio come tu hai fatto, palare alla nostra musa, essere più umili, sottometterci a lei.
Perchè, alla fine, scrivere cos'è se non il dono più prezioso che qualcuno ci possa offrire? Dovremmo chiedere grazie più spesso.
Complimenti per la tua poesia, l'ho apprezzata moltissimo.

Recensore Junior

Mi piace il tuo modo di scrivere. Sei una delle pochissime persone che hanno ancora il coraggio di usare un registro elevato per fare arte e di riuscirci con buoni risultati. Le tue poesie mi ricordano tanto i lavori dei grandi della nostra letteratura, ma sono moderne nel contenuto. A parte il fatto che i temi che scegli sono sempre interessanti e, in questo caso, condivisibili e comprensibili da tutti noi, mi piace il modo che hai di svilupparli e di risolvere il lavoro in un versaggiare molto elegante, non privo di termini aulici, di troncamenti ed elisioni usati con maestria e di continui riferimenti al classicismo e al nostro patrimonio letterario. E riesci a fare tutto questo senza risultare pesante e desueta, rischio che è sempre presente quando si ha a che fare con l'immenso materiale artistico-culturale italiano. Insomma, il risultato è davvero ottimo e i tuoi lavori presentano una coesione tra di loro non indifferente, proprio come se tu ti stessi costruendo una poetica personale e originale che individua te come autrice di un corpus di opere che non di singoli componimenti distaccati.
Complimentoni :D

Recensore Veterano

La tua Musa ti ha abbandonato e quindi tu hai preso ispirazione dall'abbandono della Musa. Hai fatto un capolavoro anche senza che Calliope ti ispirasse. Comunque anche per me è un periodaccio, le poesie non riesco a scriverle infatti mi sto dedicando alla prosa più che altro. Le tue poesie sono sempre stupende che parlino di bip o che parlino di assenza si ispirazione.
La tua poesia è molto armoniosa, musicalmente perfetta, significato bellissimo. Un giorno di questo mi dovrai insegnare come fare poesie così stupende visto che non se sono capace. Brava!

Recensore Master

Se non sbaglio, questa è la tua prima poesia che leggo ed è molto bella, non buttarti giù. Per le recensioni sì, hai ragione ce ne sono poche, anche io in questa sezione ne ho avute pochissime. Mi è piaciuto molto come hai scritto questo piccolo testo, non solo contenutisticamente stupendo, ma anche formalmente impeccabile. Complimenti :)

Recensore Master

Questa non sarà una recensione lunghissima, perché semplicemente ho da dirti solo due cose: poesia stupenda. E' palpabile l'impossibilità che senti nel non riuscire a scrivere ciò che vorresti, quel che senti (oh, come ti capisco. Provo anche io la stessa identica cosa), ma credimi la bravura rimane sempre quella.

Aspetto una prossima poesia, un bacione da IlarioneXD

Recensore Veterano

Sappilo, eh?
Il Cionco Cavalier sol recensisce quanto e quando ben gli aggrada!
Ed infatti ...

Avvince figlia mia
Pur da Musa orbata
Codesta tua poesia

Piacer tuo verso dona
Sebben non da Calliope
Ma da Latona

I canti tuoi alati
Paiano ora
Diretti ed ispirati

Non si può tacere
Se Musa fugge
Ben venga il mestiere!

Ovvero, (con l'umiltà che ci distingue) chi sa scrivere, scrive comunque bene, fosse pure la lista della spesa.

Complimenti ed un bacio CC

Recensore Veterano

ed io recensisco. ù_ù
e con una recensione positiva, perché inizio a pensare che con te non possano davvero essere altrimenti! insomma, Tawara, se una Musa in vacanza porta una poesia così... le regalo un biglietto non ritorno per le Hawaii!
a parte gli scherzi, mi è piaciuta molto la poesia. anch'io sto vivendo un un periodo "senza Musa" e quindi questa, tra le tue molte opere, è per me incredibilmente dolce da leggere!!! :)
"waiting for your next work"... byeeeeeee! xDxDxD
NRB
P.S.: amo l'ultima strofa... ^^

Recensore Veterano


Ecco dunque La situazione vissuta da ogni poeta: la supplica - hai voglia l'invocazione! - alle Muse. Ma in verità mi sbaglio: in questa poesia di Muse ce n'è solamente una. "Ho visto l'inverno sul tuo viso, Musa." 
A proposito... Ecco, un verso che dà subito da pensare. Anzi, addirittura stupisce! Sì, perché di quest'unica Musa avviene chissà come o perché che ci venga mostrato il "viso". E' una cosa stupefacente, incredibile, paurosa! Sarà una reazione da letterato - esagerata e stucchevole -, ma è pur sempre una novità che dopo aver traguardato i secoli e non esser rimasta nient'altro che un sussurro, una voce, una potenza fono-creatrice, un canto - Il canto per antonomasia -, essa, la Musa, ci appaia ora in un'imprevista - e tragica - carnalità. Già posso vederla, con un solo verso l'hai dipinta all'immaginazione. "Ho visto l'inverno sul tuo viso." La vedo vecchia, la vedo marcita, nostalgica, con gli occhi spenti pallidi imbruniti del morituro, la vedo povera, ora che, impesantita di quell'inutile corpo, di quello stanco viso, di quella imprevista carnalità, manca della leggerezza dell'aria, manca della leggerezza di quel respiro - di quel canto - di quel concerto che per secoli è stata! Sinceramente, trovo questa poesia di una bellezza infinita. E proprio per questo primo verso, che così dunque ho interpretato. Sia pure, magari tutta questa riflessione esonda dal tuo genio. Epperò, si sa, bisogna pur accettare che qualcun'altro ci trovi addirittura del meglio in quello che scriviamo! :)
In ogni caso, è bellissimo il rapporto tra il poeta - ovvera la poetessa! - e la Musa che si vede - almeno così è per me! - nella poesia. C'è un che di intimo. E' difficile da spiegare. Ma, in quel negarsi all'inchiostro della penna dell'autore, la Musa ostenta un pudore che è tutto un universo di cose fragili. Sembra una vecchia che sia stata un tempo una rara bellezza, e che ora rifiuti di essere fotografata - o di guardarsi allo specchio -, perché è vecchia, marcia, col pallore dell'inverno ("Il desio d'averti accanto/mai tu mi rifiutasti/ma ancora non permetti/al mio inchiostro di plasmarti"). Ma il poeta attende, con la pazienza di un amico. Mah... Questa recensione è un vero trip!
In ogni caso, mai demoralizzarsi! In poesia ed amore, mai perdere la fiducia; se avrai fiducia in te, l'altro, quello a cui ti rivolgi, l'avrà a sua volta, e crederà in te. Saluti!

(Recensione modificata il 23/11/2011 - 11:11 pm)

Recensore Junior

Ti lascio una recensione perché sei più brava di quello che tu stessa credi. Te la lascio anche perché ci troviamo nella stessa situazione di stallo. Ma non credo possa essere qualcosa di preoccupante.
Se hai voglia di ripescare una mia vecchia poesia (di quand'ero ancora un pargolo ingenuo) che si intitola "Ne la celata vetta", potrai scoprire che già allora mi sentivo in dovere di invocare le muse per ritrovare ispirazione. Ma, purtroppo o per fortuna, sono ancora qua che scrivo. Anzi, oggi riesco ad integrare una "invocazione" all'interno di testi più complessi che hanno seguito l'evoluzione di concetti che avevo già espresso in precedenza.
Il tema che tratti mi è pertanto caro. E lo sai interpretare con sfumature personali che soltanto chi è in grado di guardare a fondo in se stesso sa fare.
Il mio consiglio è quello di portare sempre con te carta e penna. Se sei di fretta, ti basta annotare al volo qualche percezione che hai sul momento, per poi elaborarla con calma altrove o successivamente. La poetica di Wordsworth è una buona maestra in quest'ambito.

Sorrisoni ^_^