Recensioni per
Cipresso d'inverno
di ferao

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/12/11, ore 23:15
Cap. 1:

L'avevo detto che sarei arrivata anche per la seconda parte, ed eccomi qua! Devo dire che mi è piaciuta molto anche questa, l'analisi del personaggio accostata all'immagine dell'inverno e del cipresso funziona davvero bene e delinea Salazar. Salazar che è, come molti di noi, contorto e contradittorio. Sembra non aver fatto niente per evitare la rottura don Godric, anzi, se ha fatto come penso s'è preoccupato di soffiare sul fuoco, si compiace della sua scelta, lo si intuisce. Il problema quindi dove si pone? Ogni scelta ha delle conseguenze: non ha ceduto a Godric per orgoglio, ma per la stessa ragione ha perso, almeno nel presente, se non l'affetto almeno la presenza di Tosca, così importante che se ne accorge solo ora, com'è sempre, quando non l'ha più. E allora sì, viene la strizza di morire da soli, di non avere nessuno che abbia memoria della nostra tomba. Bella bella, brava!

Recensore Master
02/12/11, ore 13:22
Cap. 1:

Questa storia è davvero eccezionale, sai?
Hai espresso benissimo le sensazioni di Salazar, con le tue parole fai sentire vicini al protagonista. Hai rappresentato il suo pentimento ma anche il suo orgoglio, caratterizzandolo in modo ottimo: nonostante lui voglia tornare da Tosca e perdonarla, alla fine non lo fa, l'orgoglio vince su tutto, finisce per andare via.
La frase di Confucio, che io trovo bellissima, è utilizzata alla perfezione, si lega benissimo al resto dell'incipit.
Ho adorato anche lo stile, trovo che sia uno dei migliori che io abbia mai letto. Scorrevole e assolutamente coinvolgente, ogni frase è perfetta e si lega l'una all'altra, non c'è nessuna parola sprecata, tutte sono capaci di esprimere alla perfezione le sensazioni del protagonista e di far sentire chi legge vicino a lui. Come se la scena si stesse svolgendo davanti ai propri occhi.
Complimenti, con questa storia non fai che confermare la tua bravura.;)

Recensore Veterano
01/12/11, ore 18:15
Cap. 1:

Oh, come mi piace!
Soprattutto perché qui ci ritroviamo a leggere del dissidio di Salazar, reso eccezionalmente bene dai continui richiami all'immagine, intensa vivida e calzante, del Cipresso. Il Cipresso che, orgoglioso e tenace, è frustrato dal vento di Tosca.
Non solo la metafora è funzionale ad esplicare le riflessioni di Salazar (come anche i pensieri di Tosca che parla con la voce ragionevole del vento d'inverno), è particolarmente penetrante. Persino poetica.
Grazie ad essa, Salazar è caratterizzato con accortezza. Ho adorato leggere il momento in cui vacilla, in cui si domanda se non sia meglio piegarsi a quel vento, adesso che arriva l'inverno, adesso che il pensiero di una sconsolante morte in solitudine si affaccia alla sua mente.
Ma mi è piaciuto ancora di più che abbia proseguito oltre i confini della scuola e, con la velocità di un sonoro CRAC, si sia trovato innanzi al mare della Cornovaglia.
Ci chiediamo insieme a lui se davvero Tosca aspetterà. O se la Primavera tonerà prima che sia troppo tardi.

Di nuovo, hai descritto due personaggi densi, marcati, ben lontani da quelli, praticamente volatili, che si trovano ogni tanto nelle ff.
Anche questa, è ovvio, va fra le preferite :)

Recensore Veterano
30/11/11, ore 16:50
Cap. 1:

Oh, beh... sono senza parole, sai?
Devo scrivere una Tosca/Salazar per un contest, e non avendo mai letto (nè tantomeno scritto) nulla su di loro, mi sono fatta un giro per cercare qualcosa, e per caso sono incappate in queste due shot stupende!
Mi sono piaciute moltissimo, davvero. Nonostante siano due personaggi dei quali non si sa praticamente nulla, sembrano reali, veri, con un'introspezione psicologica impeccabile, forte e diretta, che arriva dritta al lettore.
In questa in particolare, ho amato Salazar, la sua ammissione di paura, l'incertezza nel futuro, l'atterrito pensiero di un futuro di solitudine, di una tomba isolata, senza nessuno a portarvi dei fiori. Allo stesso modo ho adorato Tosca. Sebbene non presente fisicamente, la sua figura permea tutto il racconto, emerge in ogni frase, in ogni parola, sempre lì per lui, ad aspettare che passi l'inverno.
Bellissimo l'utilizzo della citazione, il parallelismo tra Salazar e il cipresso, che apre il testo e poi torna alla fine, per concluderlo lasciando una sensazione di amarezza e, allo stesso tempo, di flebile speranza.
Spero che scriverai una terza parte, e in tal caso non esitare a farmi un fischio!

I miei complimenti più sentiti, perchè mi hai fatto emozionare!
Vavvina

Recensore Master
30/11/11, ore 13:15
Cap. 1:

La tua ff è davvero stupenda! Il paragone con i cipressi è a dir poco magnifico! ti faccio i miei complimenti, la storia è ben scritta, ed è molto bella. Mi è piaciuto molto l'amore tra Salazar e Tosca, e il modo in cui lui pensa a cosa lei avrbbe detto riguardo alla sua partenza. Mi è piaciuto anche l'impressione che salazar ha sul vento, che li sembra la voce della sua amata. In pratica mi è piaciuto tutto di questa storia! ti faccia ancora i miei complimenti!

Recensore Junior
30/11/11, ore 12:12
Cap. 1:

Buondì!
Si, dai, ho fatto bene a metterti tra i preferiti. (Non partire con la falsa modestia, piuttosto, dà la parola a Percy, che è così terra terra, quando vuole XD)
Questo seguito si innesta perfettamente su "Due interi", tanto che già alla terza riga ho pensato "questo è il secondo capitolo, perché non li ha uniti?"

Però, che Salazar ammettesse apertamente (anche solo con sé stesso) di ricambiare l'amore di Tosca, non me l'aspettavo.
Comunque l'accostamento con il cipresso è molto azzeccato, si ringrazia Confucio.
La parte sulla paura della solitudine è originale assai. Pensando a Salazar così come viene suggerito nella saga, si può pensare a molte cose, ma non alla paura della solitudine. Però è molto credibile. Gli orgogliosi vogliono approvazione, ma se sei solo, non c'è nessuno ad approvarti.
Mi pare solo un po' strano che un tipo come Salazar non abbia un qualche progetto per sé, in Cornovaglia. Ma magari è solo la depressione del momento.
Comunque, as usual e come ti dicono in molti, brava!

Se trasformerai questi inizi in una serie o long, sarò lieto di seguirla.
A presto!
DRV

Recensore Master
30/11/11, ore 11:15
Cap. 1:

Alè. Ecco il seguito.
Se ho amato 'Due Interi' soprattutto per la forte presenza di Tosca, ma (sperando di non impantanarmi in un discorso presenzassenteista a mo' di Troisi XD) non posso fare a meno di percepirla fortemente anche qui, nei pensieri di Salazar, solo nell'inverno per quella che è stata la sua volontà.

Tosca l'ha rimproverato e lo rimprovererebbe ancora, se ne avesse l'occasione.
E farebbe bene, che diamine!
In ogni modo, hai rivelato un aspetto di Salazar che, per certi versi, mi rimanda all'atteggiamento di Draco ne "Il Principe Mezzosangue", dove, è inutile che lo neghi, mi faceva ribrezzo, tenerezza e pietà allo stesso tempo.
Tornando a Salazar, il passaggio in cui riflette sulla sua solitudine e sul terrore che ha di morire da solo mi ha agghiacciata, da quant'è bello ç_ç
Bravissima.

L'intero parallelismo tra Salazar e i cipressi è di una valenza e una forza incredibili, ri-bravissima.

La parte finale ("Tosca aspetterà. Verrà un'altra primavera e allora – forse – tornerà da lei.
Adesso, però, è inverno. Adesso è il momento di mostrarsi forti, tenaci come i cipressi.") lascia aperto uno spiraglio di simil-speranza, e a uno viene voglia di far finta di non sapere e continuare a crogiolarsi nel pensiero ingenuotto che - ma sì! - Salazar tornerà.

Ri-ri-bravissima, cara.

Recensore Veterano
30/11/11, ore 11:12
Cap. 1:

Molto bella anche questa. Mi piace che tu abbia usato lo stesso "tema" per due fic diverse (ma hai beccato in un pacchetto Tosca e in uno Salazar? Posso dire che chiulo? XD) per lo stesso contest, mi piace la continuity tra questo shot.
Mi piace il punto di vista di questo personaggio, che è effetticamente un cipresso, che sembra il più tenace all'apparenza, eppure è quello che più rischia di spezzarsi. Amo le storie che riescono a dipingere immagini chiare e nitide, così come quelle che parlano di pochi secondi, alla fine (perché è il tempo che impiega lui a uscire dalla scuola, gli ultimi passi, e poi per smaterializzarsi in Cornovaglia), ma riescono a dire più di millemila parole.
L'incapacità di Salazar di modificare il suo modo di pensare e di essere qui è ancora più palese: sa come dovrebbe cambiare e a pensarci bene non sembra nemmeno dispiacergli, alla fine della storia, eppure ancora non è pronto consciamente, non è il momento. Un po' forse deve fare la primadonna (ce lo vedo a lasciare il palco con un boa di piume al collo prima della fine dello spettacolo, eh? XD) quanto meno per non dare un'occasione a Godric di fare il galletto.
Devo dire che questa tua interpretazione di Godric mi lascia sempre un po' lì, mi stride, per intenderci, ma in fondo io sono una piccola Grifondoro e il nostro fondatore era buono e giusto, per cui vederlo in veste diversa mi fa strano... Più che comprensibile però che agli occhi di Salazar sia tutt'altro. Ma... A questo punto, posso chiedere un terzo atto? XD

Rowi