Triste, malinconica, amara... mi è piaciuta tantissimo. L'ho trovata sublime, nonostante preferisca nettamente la Yahiko/Konan.
C'è un'introspezione davvero stupenda, soprattutto per quanto riguarda Konan, che a distanza di anni non riesce ancora ad accettare la morte della persona che aveva amato. Poi c'è Nagato, l'unico che le è rimasto. Lui, nonostante sia distrutto quanto lei e, forse, più debole di fronte al dolore, riesce a renderla felice, a farla rivivere, anche per un solo momento, un momento che si consuma in una stanza d'albergo, fra le lenzuola di un letto. E poi, tutto torna come prima. Inesorabilmente.
Sei proprio riuscita a tenermi incollata allo schermo per tutta la lettura, sai?
Complimentoni, la valutazione piuttosto alta che hai ottenuto te la sei meritata eccome!
La grammatica va benissimo ed è molto scorrevole. Giusto qualche piccolo errore di battitura.
Brava!
Oktavia. |