Che pasticcio, Harry! è una one-shot che si accorda perfettamente con il pranzo di Natale e le solite follie familiari che, inevitabilmente, capitano ogni anno.
Ora che hai apportato quelle tre piccole correzioni, non c’è nulla che stoni nel testo. Alla prima lettura, leggere ‘sposo’ al posto di marito, mi ha sorpreso un po’, pensavo a una scelta linguistica piuttosto bizzarra, ma, ovviamente, ha senso tutto alla fine, ed è sulla base di questo qui-pro-quo che si basa l’intera scenetta. Il periodare svelto e narrativo è adatto alla situazione, non dovrei far confronti con altri tuoi testi, ma posso dire con certezza che ‘raccontare’ ti riesce sempre meglio. Anche qui, noto la tua rinnovata confidenza e sicurezza con la lingua. Ogni passaggio scorre davanti agli occhi del lettore con naturalezza e piacevolezza.
Piacevole è effettivamente tutto l’ ensemble. Harry è adorabile, imbranato, impulsivo e sciocco, è un lato di lui che non si sviluppa mai troppo. Ammetto di aver pensato che anche Ron ci sarebbe stato perfettamente in questa situazione, ma poi ho anche riflettuto sul fatto che Hermione non sarebbe stata così pronta a seguire lui. Ovviamente, non si può dire che Harry non abbia i suoi momenti di impulsività e i suoi attacchi di rabbia, e certamente non è questo che valuto in questa sede. La caratterizzazione di entrambi infatti risulta abbastanza dettagliata: mi piace molto che lui sia impulsivo e folle, e poi imbarazzato ma sicuro dei suoi motivi davanti a Hermione; e mi piace come Hermione salti immediatamente su quella bici rosa solo perché glielo chiede Harry e poi be’, reagisca in maniera divertita e (fintamente?) dura alla gaffe di Harry.
Decisamente carina, originale e ‘fresca’ l’idea su cui si basa la one-shot. È difficile trovare storie simili nel fandom, così allegre, divertenti, caratterizzate da un po’ di sano humor, e così ben scritte e costruite. Hai saputo unire in maniera naturale Shakespeare e la vita quotidiana, lasciando formare sulle labbra del lettore, parola dopo parola, un sorriso benvoluto.
(E non sei una capra in grammatica, ti son sfuggite due cosine, che potrebbero scappare a chiunque! E la storia è adorabile e perfetta per il periodo.) |