Recensioni per
Dov'eri quando il mondo cessò?
di LubyLover
Ecco un altro bel capitolo in puro - purissimo- stile CSI. Ironia e competenze investigative si mescolano; amicizia e professionalità sono l'una accanto all'altra nei comportamenti dei personaggi. Carino Mac che si preoccupa per Stella, inarcando il suo fantastico sopracciglio mannaro (una volta tanto amorevole e non accusatore...). Tornando alla trama: ma quindi il killer sta compiendo una vendetta nei confronti di coloro che, come lui, hanno involontariamente causato la morte dei loro partners? Ha spostato l'odio che prova verso se stesso sugli altri? Oppure il colpo di sonno nasconde altro? |
La tua postilla mi ha schiattato (come si dice dalle mie parti) l'inizio della recensione...Altra trovata adorabile: a nome di tutte le autrici che almeno una volta nella vita hanno usato il personaggio (e forse abusato di esso), ti ringrazio.Poi, è una specie di nemesi storica: è come se da noi Erika si chiamasse, appunto, Mary Sue...fantastico, ma speriamo che non lo scopra! Tornando seri, ho adorato di questo capitolo l'equilibrio perfetto tra la parte CSI e la parte "intima", familiare dei nostri: Jess e Flack, ma anche Mac e Stella (lei che fa la tipa materna, lui che fa un pò il sostenuto ma in fondo adora essere accudito, come tutti i maschietti), Lindsay e Danny e il povero Adam...tutto solo... |
Però, bel colpo di scena. |
Un commento sintetico: geniale. |
Ciao, cara! Ho apprezzato moltissimo la prima parte del capitolo: mi è sembrato di vederle lì tutte e tre, diverse e accomunate da una cosa così importante, ciascuna con la propria storia (molto credibile Lindsay che rimpiange - come farebbe qualsiasi donna, anche senza mai ammetterlo apertamente - di non aver potuto indossare un bell'abito bianco una volta nella vita...) e le proprie prospettive. Come pure, ho ridacchiato ricordandomi della faccia delle commesse degli atelier che girai per cercare l'abito da sposa all'epoca, povere criste condannate al sorriso eterno anche dopo una giornata a inseguire clienti pestifere! Me la sono immaginata Jessica, fasciata in un bel vestito a sirena (non so, me lo figuro un pò largo in fondo, stile flamenco) con la sua statuaria schiena scoperta... |
Eh si, il lavoro di squadra come lo fanno a NY non lo fanno nè a Miami, nè a LV... Bello anche questo capitolo più "tecnico", di passaggio verso la soluzione del caso (almeno, mi auguro, perchè per adesso brancolo nel buio e vorrei invece riuscire a capirci qualcosa di più) e che rispecchia perfettamente l'atmosfera della serie - ciascuno con i suoi talenti, ma uniti per un obiettivo comune - compreso lo stacco tra i poliziotti "classici" abituati alla strada e i secchioni topi di laboratorio. Ma sai se stasera danno la replica del crossover di CSI? |
Beh, alla faccia della routine, qui mi sa che hanno scoperto un dettaglio fondamentale per la risoluzione del caso (quelle cose che accadono solo in CSI...una coperta unica e rarissima in una città di otto milioni di abitanti...tra l'altro, complimenti per l'idea, fossi in te mi affretterei a brevettarla!) e devo dire che anche il tipo con la vestaglia rossa e la fidanzata non me la contano giusta; lui è troppo perfettino e lei... ma esisterà davvero la fidanzata? Mah, vedremo. Dimenticavo: io ovviamente non so neanche la targa della macchina di mio marito e a stento mi ricordo il modello... |
Madò, sono curiosissima: perchè, cosa si sono trovati davanti? Un omino in carrozzella? La direttrice del call-center con addosso solo un perizoma leopardato? Il fantasma di Aiden Burn (sai, sono ancora in modalità "insanity"...)? |
Non so se è perchè stasera sono stanca, ma questo capitolo mi ha messo tristezza, anche se probabilmente avrebbe potuto essere il contrario (il lato tenero di Don è delizioso, loro due romantici al punto giusto, senza essere sdolcinati, come sarebbero davvero i due tostissimi detective che conosciamo). Il pensiero di ciò che succederà - il lettore lo immagina, i protagonisti vivono la loro vita come pesci in un'acquario senza avere idea di ciò che capiterà loro tra poco - è sullo sfondo, il contrasto con la quieta felicità domestica di questo capitolo straziante. Complimenti, ancora una volta sei riuscita a emozionarmi. |
Eh si, questo capitolo con tanto Mac me lo sono gustato proprio con piacere! Hai reso perfettamente - come al solito - l'atmosfera della serie, i singoli caratteri dei personaggi (Don che fa lo spiritoso con la battutina su Sinclair, vero tocco filologico da appassionata), lo sviluppo dell'indagine nei suoi vari passaggi a volte più lenti e altre volte precipitosi e, soprattutto, quello che a mio giudizio è il punto di forza di CSI NY rispetto alle altre due serie, vale a dire il lavoro di squadra che si coagula intorno a Mac (il quale, appunto, impartisce le direttive ed è la figura di riferimento della squadra) ma lascia a ciascuno un proprio ruolo, proprie specificità, competenze e intuizioni. Se devo essere sincera, però, io brancolo ancora nel buio... mi sa che per Mac sarei una pessima collaboratrice! |
Ehm... in effetti, no: non sono una veggente (anche se mi farebbe parecchio comodo...), nè ho sfortunatamente un laboratorio CSI in casa, perchè al contrario sarebbe interessante avere a che fare con i suoi occupanti (già sai...). |
Ma che idea originale! Veramente questa faccenda del call center di aiuto-aiuto è brillante e particolare, sarei proprio curiosa di capire come ti è venuta in mente! E l'ambientazione, i vari passaggi, le schermaglie tra la dirigente e i nostri eroi...tutte assolutamente credibili e realistiche. Certo, rimane un dubbio: alla fine si riesce davvero ad aiutare qualcuno, oppure è solo un business della tristezza un pò torbido? E dove finisce la buona fede di chi crede di fare del bene e incomincia la tentazione di sfruttare il malessere altrui per guadagnarci? In fondo, quel che tu tratteggi è anche conseguenza della nostra solitudine: in una città di otto milioni di abitanti, c'è gente che preferisce sfogarsi con un estraneo senza nessuna qualifica piuttosto che con un parente o un amico. E' parecchio deprimente. Beh, con questo luogo comune terrificante (lo so) ti saluto e ti faccio i complimenti: un capitolo interessante, un'ambientazione ben studiata, come non se ne vedono spesso! |
Ah, ecco che il mistero comincia a delinearsi...ho un vaghissimo ricordo di un film in cui l'assassino era l'addetto a una linea tipo telefono-amico, che uccideva i poveretti che chiamavano per farli smettere di soffrire, o qualcosa del genere...ma non sarà così, vero? |
Mi vergogno profondamente: sebbene io creda di conoscere abbastanza bene la trama di CSI NY,leggendo questo capitolo sono stata attanagliata dal dubbio che REALMENTE Adam Ross abbia avuto una storia con la sorella di Don, che io mi ricordavo come una bonazza ribelle dalla vita tumultuosa, tutta locali notturni e tipacci. Adam è irresistibilmente imbranato,ma mi sa che con un genero come Flack avrebbe vita difficile, sarebbe sempre sull'orlo dell'esaurimento nervoso! |
Questo capitolo mi ha scavato dentro al cuore, cogliendo con esatta lucidità delle sensazioni che anche io personalmente ho provato. Anche a me è capitato, ascoltando i parenti delle vittime (sebbene non in una inospitale sala interrogatori ma in un'aula spaziosa e piena di gente, in cui il morto era presente solo nelle foto allegate al fascicolo), di farmi le stesse domande che si fa Flack, di essere colta dalla medesima malinconia. E, nonostante tutto, cercando di mantenere un contegno professionale, perchè alla fine è lavoro. Non solo lavoro, ma anche e soprattutto lavoro. E per farlo devi riuscire a mantenere un equilibrio tra compassione e freddezza, proprio come tentano di fare i nostri eroi, e come tu hai perettamente rappresentato. |