Prima di lanciarmi in questa nuova recensione, mi domando come mai abbia una e una sola recensione.
Poi, mi domando perché abbia conquistato solo la decima posizione.
E da qui, mi riallaccio alla recensione vera e propria.
Ammetto sin da subito che la tua storia, tesoro mio, mi è ancora oscura in parecchi punti. Ossia: ci sono dei passi che non mi sono ben chiari, magari me li spiegherai in sede privata.
Ma, giudicando dal quadro generale, posso affermare con sicurezza che questo si discosta molto dal tuo solito stile: è aggressivo, ironico, un poco riflessivo, a tratti volgare e un po', come dire?, crudo e quasi cattivo.
L'ho percepito nell'amarezza del protagonista, nei suoi pensieri e nei suoi atteggiamenti, così come in quelli del barista o del bibliotecario.
Ovviamente, a tanta ironica amarezza, si alternano momenti di assoluta tenerezza, come quello del cane acciambellato accanto a lui, che le legge le storie e, badiamo bene, non storie qualsiasi, ma quelle della sua vita.
Il finale poi, è estremamente destabilizzante, triste oltre ogni dire, che induce alla spontanea riflessione e porta a considerare il protagonista sotto una luce diversa.
Insomma, Nali, sei riuscita a creare un'ottima storia, un po' "oscura" in alcuni punti, dove l'ermetismo dei pensieri è così forte da essere non interpretabile, che rispecchia continuamente la personalità stessa del suo autore, nascosta in quei piccoli ma deliziosi sotterfugi lessicali.
Molto brava, Nali, veramente un ottimo lavoro, peccato per la posizione, per me, avrebbe meritato assai di più! (Ma perché io ti amo oltre ogni limite e per me sei sempre la migliore, lo sai no?)
Un abbraccione! |