E' difficile riuscire a concentrare i sentimenti, specie quelli tristi, in poche righe, ma tu ci sei riuscita. Mi piace l'idea di paragonare la vita di John alla tela di un quadro: quando c'era Sherlock quella tela era piena di corse nei vicoli di Londra inseguendo taxi, di risate complici tra due amici, di follie che si vestivano di colori sgargianti. Ma quando John vede cadere Sherlock e pensa che sia morto, il mondo diventa grigio, primo di aspettattive e di interessi.
Ancora complimenti!