Recensioni per
Landslide
di Il_Genio_del_Male

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
05/01/16, ore 11:23

Se non bastasse il telefilm a farmi shippare John/Sherlock, le tue storie (siamo solo a due su quattro!) sarebbero la conferma definitiva. La penso esattamente come te, quei due si amano e tanto ç___ç Questo capitolo è stato più doloroso da leggere del primo ma anche più bello, denso denso di angst come solo tu sai fare. Stupendo. Adesso comincio "Imprevisti", ci sentiamo presto!

Recensore Veterano
05/01/16, ore 11:19

Dalle risate sono passata al pianto o quasi ç___ç Ti prego, dimmi che nella terza serie non è così traumatico il loro incontro! (Scritto benissimo come al solito, che te lo dico a fare?)

Recensore Veterano
13/03/12, ore 20:06

Ah, amore bello e caro di zio Fil, certo che quando ti cimenti con l'angst ci vai giù pesante, eh?
Fino all'ultimo ho temuto a) il peggio e b) di scoppiare in singhiozzi molto poco dignitosi per un ragazzo robustamente omosessuale come me (e questo che caspio vorrebbe dire?!)...Per fortuna il peggio non si è verificato; in compenso ho pianto come un vitello, evvai! XD
Deliri da checca egocentrica a parte, è inutile specificare che questa seconda parte m'è piaciuta tantissimo, anzi che l'ho amata in tutta la sua acuta bastardaggine mista a dolore fisico (ne sono uscito distrutto fisicamente, sentiti in colpa!); la canzone è stato il colpo di grazia, credo.

-“Non so perché le abbia conservate. Forse speravo che saresti tornato, prima o poi, pur non credendolo possibile. E invece mi sbagliavo, a quanto pare. Non avevo fatto i conti con i tuoi machiavellici piani” dice fuori dai denti, fissando un punto davanti a sé. “Ma tre anni sono troppi, Sherlock. Il gioco è bello quando dura poco”.

Le sue parole sono dure e spietate, colpi che vanno a segno uno dopo l’altro -se ne accorge dal modo in cui Sherlock sussulta e ogni traccia di felicità, sicurezza o quel cazzo che è si cancella dal suo viso.
E’ una piccola vittoria, così meschina, ma John non se la sente proprio di mostrarsi minimamente comprensivo e magnanimo e in pace con il mondo.

Ho alle spalle tre anni di brutte giornate, a causa di questo stronzo.

-“Ciò che proprio non riesco a comprendere, Sherlock, è: perché io? Perché sottopormi al supplizio di assistere al tuo finto suicidio? Perché usarmi come pedina?” domanda implacabile, incalzante.

Le ferite del cuore si sono riaperte e sanguinano e fanno male, e John rimane malignamente sorpreso ascoltando la gelida fermezza della sua voce, da cui traspare solo una rabbia troppo a lungo sopita -non un tremito d’incertezza o di dolore.

“Fosse stato per me non ti avrei mai coinvolto, John. E’ stato Moriarty ad impormi di scegliere un testimone ignaro e pertanto in buona fede -un amico che credesse ciecamente alle mie parole”.

“Avresti potuto scegliere Lestrade. Perché proprio io?” lo interrompe seccamente.

“Davvero non lo capisci, John?” mormora Sherlock voltandosi verso di lui. “Era a te che volevo dire addio” e sembra così fragile mentre lo dice.

-Si è buttato senza paracadute. Ma -di nuovo- che cazzo c’entro io?

Di colpo per John la situazione diventa troppo irreale e confusa.

Scoppia a ridere, ma è una risata vuota, senza gioia, metallica.

Sherlock lo guarda -un lampo di panico gli attraversa il volto- e allunga una mano ad accarezzargli la guancia sbarbata quella mattina.

Lui ride senza riuscire a smettere, schiaffeggiando la mano invadente dell’altro; ride come riderebbe un condannato a morte che ha ottenuto la grazia un attimo dopo l’iniezione letale.

Ride in preda all’isteria, perché è tutto così dannatamente grottesco.

Ride come possono ridere solo i pagliacci del dolore. E’ proprio così che si sente: un clown dal cuore spezzato.

E’ insostenibile, mioddio. Non ce la faccio.

E’ tutto chiaro, adesso.

La lacrima solitaria, le piccole premure, quegli sguardi, i suoi sforzi pari a zero per mettere a tacere le voci che li indicavano come una coppia, il primo appuntamento disastroso con Sarah, la Vigilia con Jeannette.

Ha avuto le prove sotto il suo naso per tutto il tempo, ma non le ha volute considerare per ciò che erano.

E’ stato cieco.

E’ stato cieco.

Ecco, in questi punti ho sentito il mio fragile cuoricino perdere i pezzi. Ma la conclusione, quel "Se non ci metti troppo, ti aspetterò tutta la vita”, beh...Devo ancora riprendermi.
Bella, bella, bella. Bravissima <3

Recensore Master
12/03/12, ore 00:09

Awwwwwwwwwwwwwwwww *_________* il suo guaito di gioia attraversa mezzo mondo.

Angst e dolorosa all'inizio ma con il finale pieno di speranza e amore. cosa potevo chiedere di più? ti dico solo che finisce tra le ricordate e le preferite e che la rileggerò nel tempo sempre con molto piacere :)

Recensore Veterano
23/02/12, ore 23:50

._. mmmm...interessante come Angst. No dico davvero è scritta discretamente bene, errori di virgole e frasi che forse avrei scritto diversamente ma è un pur sempre una buona storia di riflessione della testa di John Watson *inclina testa da un lato*
Non so, forse cambierei l'impostazione di questa frase: "Di notte, il suo subconscio gli gioca brutti scherzi. Rivede, in un replay infinito, la sagoma di Sherlock spiccare il volo e piombare nel vuoto, schiantarsi sul marciapiede. Il sangue che gli macchia i bei capelli scuri ed il cappotto con il colletto tirato su per fare il figo; gli occhi trasparenti come cristallo ormai vitrei e spenti."

Magari con un :
Di notte il suo subconscio gli gioca brutti scherzi. Lo rivede... Rivive quel replay infinito in cui la sagoma di Sherlock spicca il volo e piomba con un suono secco e agghiacciante su quel marciapiede. Il sangue che gli macchia i bei capelli scuri ed il cappotto con il colletto tirato su per fare il figo e quegli occhi un tempo azzurri e trasparenti come cristallo, ora vitrei e spenti

._. magari così ... cmq il generale è bello
*scappa via per paura di essere linciata*

Recensore Veterano
23/02/12, ore 16:26

Tesoro mio, alla faccia dell'angst! T___T
Mi hai devastato, ad essere sincero. Ed io che pensavo di essermi fatto le ossa con le tue songfiction Merthur...
Davvero, aspetto con un po' di timore e grande aspettativa il secondo capitolo perchè non so se aspettarmi la mazzata definitiva o un barlume di speranza. Conoscendoti propenderei di più per la seconda, ma non si sa mai °° Comunque, non temere: è molto bella, contrariamente a quanto la tua -troppo- bassa autostima ti suggerisce. E' intensa, dolorosa e secca -esattamente come dovrebbe essere una storia angst, secondo me.
Superbe le citazioni sfruttate con il tuo solito garbo; ho apprezzato molto anche il POV di John, parolacce comprese. E' assolutamente IC -perchè va bene essere inglesi, ma in una situazione del genere a chiunque verrebbe da imprecare come un turco. Così come è plausibile lo svenimento dovuto dallo stato di shock, l'incredulità, quel "Voleva continuare a sentirne la presenza, cercando al tempo stesso di liberarsi del suo fantasma"...Tutto di questa prima parte mi è piaciuto. TUTTO.
Stai scialla e continua così, darling! <3

Recensore Junior
23/02/12, ore 12:21

Sinceramente? Non so se ho più voglia di incatenarti al pc e costringerti a scrivere o farti parlare dietro minaccia, lol.
Cosa picchio è successo?! Non puoi lasciarmi con questi dubbi atroci quando devo scrivere T-T *si dondola avanti e indietro*

Recensore Master
22/02/12, ore 23:09

Sarà meglio che ci risentiamo con il seguito! non puoi lasciarci così no no! aspetto con ansia allora, non posso aspettare per molto in attesa..