Recensioni per
All we can do (is keep breathing)
di Yoko Hogawa

Questa storia ha ottenuto 82 recensioni.
Positive : 82
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
23/01/15, ore 21:23

Come primo capitolo promette davvero bene. La scelta di spiegare la situazione iniziale attraverso i due POV, prima Watson e poi Holmes, è davvero svolta bene, ho trovato che le motivazioni di entrambi siano giustificate e credibili (non sono forzate contro la logica che le loro differenti personalità impongono). Mi è piaciuta molto anche la descrizione dei personaggi marginali, verosimile anche nella sua brevità; i pg secondari sono quelli che danno spessore alla storia, a mio parere ^-^ Non mi spendo sulla grammatica, perchè direi cose banali (a parte qualche refuso è impeccabile). Ho apprezzato molto anche i pizzichi di ironia sparsi qua e là (soprattutto la battuta sul rapporto tra Mycroft e il cioccolato!). Corro al prossimo capitolo, sono dilaniata dalla curiosità... - Alpha

Recensore Junior
21/08/13, ore 21:48

Ne ho sentito parlare tanto, perciò eccomi comparire anche qui.
Che dire? Ho trovato uno stile un po' diverso da quello che ho incontrato in "Meant to be alone", "Alicanto" e altre tue storie. Penso sia dovuto al fatto che è una delle prime storie che hai scritto(?), ma è comunque fluido: forse qualche frase spezzata qua e là, ma è dovuto alla tensione del momento, quindi good job ;)
Comunque, a parte qualche errorino di battitura (credo uno solo, non mi ricordo) è sempre scritta bene ed è intrigante.
Anch'io odio che John e Sherlock litighino. Non possono farlo... :'(
Sono curiosa di sapere come Sherlock si accorgerà dell'assenza di John e della sua presenza nel vagone deragliato (perché no guardi il cellulare Sherlock?!), quindi corro al prossimo capitolo.
Gage.

Recensore Master
18/08/13, ore 12:41

Wow! che inizio sorprendente :D La parola angst all'inizio mi aveva scoraggiato alla lettura..ma dopo aver letto il primo capitolo non posso fare a meno di continuare! Sherlock non ha la più pallida idea che ci sia John in quell'inferno..oppure sì? Mamma mia..avevo il cuore in hola quando John ha ripreso coscienza..le luci bianche non sono mai un buon segno :( Dio ti ringrazio è vivo..e si spera non ferito..mi è piaciuto molto il modo in cui hai impostato il capitolo, dividendolo in base a vari punti di vista e in luoghi diversi di Londra. Era quasi palpabile la tensione che andava accumulandosi al momento in cui il povero impiegato che fa colazione riceve la notizia bomba al telefono..poveretto! Scrivi davvero benissimo..senza errori e con le giuste descrizioni, il ché rende la lettura scorrevole e piacevole ;) ci si legge al prossimo capitolo!
un bacio,
Ari

Nuovo recensore
18/06/12, ore 17:43

Scrivo la recensione a lettura ultimata perché ho sempre trovato stupido, per una fan-fiction, commentare capitolo per capitolo, se non in casi particolari.
Ma procediamo con ordine, si fa per dire.
Mi hai letteralmente tenuta con gli occhi incollati sullo schermo, costretta a leggere frase dopo frase, paragrafo dopo paragrafo, capitolo dopo capitolo con l’ansia di cosa sarebbe successo -per un attimo mi ero pure figurata un finale tragico con la morte dei due eroi- e per questo ti devo fare i miei complimenti.
Scrivere un buon thriller (posso chiamarlo così?) è una cosa un po’ difficile, a mio parere, perché c’è sempre bisogno di cercare qualche espediente per ricreare suspance o comunque la voglia di andare avanti perché, diciamolo, se un primo capitolo non ti prende è matematicamente certo che non proseguirai nella lettura.
Per fortuna questo non è il tuo caso ma anzi, tutto il contrario, come dicevo prima.
E’ stato davvero snervante aspettare fino alla fine, soprattutto nel momento in cui c’erano le scene relative agli altri personaggi però necessari per lo sviluppo dell’intreccio narrativo.
Detto questo l’ho trovato un interessante elaborato.
Unica pecca, ma perché quando si tratta di scrittura sono tremendamente e terribilmente rompi-scatole -lo so-, è un po’ nel finale, nella scena del limbo di John perché mi ha ricordato, seppure con delle nette differenze, lo ammetto, quella descritta in Harry Potter ma anche quella di una puntata di Gray’s Anatomy, se non ricordo male o mi sto facendo un mega film in testa per conto mio.
(Però ci tengo a dire che questa piccola osservazione non vuole essere un commento da nerd o da maniaca dell’uno e dell’altra, assolutamente. Harry Potter fa parte del capitolo di tutta la mia infanzia che, anche se non totalmente finito, è comunque passato in secondo piano rispetto ad altre cose, magari più alla mia portata, mentre Gray’s Anatomy  è stato un telefilm di cui ho guardato un paio di puntate tra cui, guarda caso, quella alla quale mi stavo riferendo qui sopra).
Ad ogni modo, dopo questa lunga parentesi, posso dire che comunque me la sono goduta anche se mi dispiace immensamente per Joy perché mi stava davvero molto simpatica. Tuttavia come proiezione del subconscio del dottore -spero di dire giusto- ci stava davvero bene.
Alice, da parte sua, mi ha fatto una grandissima tenerezza.
Poi, se da una parte John, che finalmente ho visto mettere in pratica davvero il suo vecchio ruolo di medico, è stato un vero piacere leggerlo, dall’altro lato vorrei soffermarmi un po’ di più sulla figura di Sherlock che hai delineato.
A parte il fatto che è stato come vedere un film e lo Sherlock che hai dipinto era esattamente il tipo di Sherlock che volevo vedere/leggere, l’ho trovato davvero splendido. L’evoluzione, soprattutto, la progressiva presa di coscienza di avere un cuore e di amare davvero una persona, il trasformarsi in uno Sherlock nuovo, umano e alla portata di tutti, finalmente consapevole.
Davvero davvero splendido, oserei commentare, davvero davvero splendido.
Un’ultima cosa: la scena di Sherlock in accappatoio, scalzo in giro per l’ospedale è stata davvero una cosa epica, una scena che dovrebbero inserire nella prossima serie, se leggessero questo racconto.
(Recensione modificata il 18/06/2012 - 05:46 pm)

Recensore Junior
04/04/12, ore 15:32

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
E' una delle storie più belle, intense e ben scritte che ho finora letto su questo fandom. I personaggi, tutti, sono molto ben delineati, anche quelli di "contorno" non sono solo assolutamente funzionali alla storia ma interagiscono con quelli principali a tutto tondo e non come pretesti sullo sfondo della storia stessa ( a mio parere grande pregio in quest'ambito di scrittura). Che dire del "viaggio" che i due protagonisti intraprendono, attraverso il dramma, verso la consapevolezza del significato che hanno l'uno per l'altro? Assolutamente perfetta la descrizione del percorso,per ognuno con il proprio "carattere"; e soprattutto nessuna banalizzazione del sentimento che li lega e della fatica per riconoscerlo. E poi, e questa è forse una nota strettamente personale, della parte che riguarda il momento di John nel Limbo fino all'uscita nella luce ci si innamora.

Recensore Junior
04/04/12, ore 14:59

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia mi ha conquistato sin dal primo capitolo.
Rappresenta alla perfezione i personaggi del telefilm, secondo me, mantenendoli anche in una situazione così difficile e diversa da quelle che si trovano nel capolavoro della BBC. alla fine si vede uno Sherlock preso dai sentimenti e il processo con cui c'è arrivato è perfettamente strutturato. la paura di perdere una persona cara fa sciogliere anche i cuori più gelidi e il consulente investigativo non ne può essere immune.
le emozioni che mi hai regalato con ogni tuo capitolo sono troppe e indescrivibili, dico sul serio.
Complimenti, complimenti, complimenti! ^^ ora me la rileggo tutta! u.u ^^
un bacio!

Recensore Master
04/04/12, ore 13:45

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
TRAMA: In un tranquillo ed ordinario venerdì d’inizio marzo, John e Sherlock litigano pesantemente, a causa di uno dei soliti esperimenti pericolosi di quest’ultimo e il dottore esce di casa per sbollire la rabbia. Incassato il benservito dalla sua ultima fidanzata, decide comunque di far ritorno a Baker Street e prende la metropolitana.
Tutto risolto, quindi?
Niente affatto perchè, proprio quel giorno un impiegato dei trasporti londinesi, licenziato in tronco dopo anni di onorevole servizio, sceglie proprio quel giorno per suiccidarsi, causando più danni possibili e provocando uno spaventoso incidente nel quale viene coinvolto proprio il convoglio su cui viaggiava John.
Ed è Sherlock, ancora ignaro della sorte dell’amico, a risolvere velocemente il caso. Tutto il resto della storia si alterna narrando le vicende di John e altri tre passeggeri feriti e gli sforzi dei soccorritori e di Sherlock per salvarli.

CONSIDERAZIONI: Questa long fiction merita di rientrare tra le storie scelte per tutta una serie di ragioni:
- la trama originale, scorrevole e ben elaborata e coerente dall’inizio alla fine, una vera storia d’azione metropolitana che fa trattenere il fiato;
- l’italiano corretto e senza sbavature;
- lo stile accurato e dettagliato con cui l’autrice descrive avvenimenti, situazioni e condizioni mediche dei feriti dell’incidente;
- la presenza di numerosi original character, in ruoli marginali, ma perfettamente integrati nella storia, credibili, veri e discreti, non tolgono spazio ai protagonisti della storia (indimenticabile il pompiere Nick).
E poi ci sono loro al centro di tutto, Sherlock e John, il primo disperato, quasi nel panico all’idea di perdere il suo migliore amico e che inizia a rendersi conto di possedere cuore e sentimenti ed il dottore, buono, altruista, che fa di tutto per salvare i suoi compagni di sventura e che non manca mai di rivolgere un pensiero a Sherlock e che, forse, quei sentimenti li ha già compresi. Divisi da qualche metro di terra, cemento e lamiere contorte i due si pensano e si cercano in un'alternanza struggente.
C’è davvero di tutto in questa storia, che ha tutte le caratteristiche di un romanzo breve: azione, suspance, momenti drammatici e sentimenti.

Recensore Junior
03/04/12, ore 22:56

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Oltre ad avere uno stile scorrevole e piacevole, la storia lascia con il fiato sospeso e ti spinge a bramare un nuovo capitolo. Nonostante la lunghezza dei capitoli alla fine di ognuno di questi sembra che siano comunque troppo corti e il fatto che siano solo cinque abbatte a dir poco! In una parola: meravigliosa!

Recensore Master
27/03/12, ore 11:09

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Anche per questa serie tv esiste la categoria "storie scelte" e sono più che convinta che All we can do (is keep breathing) debba figurare tra queste.
Cercherò di essere il più esaustiva possibile, ma non garantisco niente, in quanto ora ho appena finito di leggere il quarto capitolo, e questa lettura mi ha lasciato un vortice di emozioni da cui è difficile sbrogliarsi.
L'ambientazione: un punto focale del telefilm è proprio Londra, location originale dei capolavori di Doyle. Anche in questa long possiamo trovare una cura per le descrizioni degli ambienti, e io, nonostante non abbia mai visto la città, sono riuscita a figurarmi i vari luoghi, e in particolare la Tube - teatro di questo incidente.
Era come se ci fossi anche io lì dentro, e riuscire a calare un lettore in un ambiente del tutto estraneo non è cosa da poco.
I personaggi: sappiamo tutti che mantenere l'IC in una long è difficile, soprattutto se si parla di Sherlock Holmes e sentimenti. L'unico consulting detective del mondo è presentato in modo squisito, ed ogni sua azione ha una logica, ogni suo dialogo è esatto, il solito cervello pensante che però si blocca, perché John è incastrato lì sotto. E Watson, beh, è perfettamente lui.
Ci sono alcuni personaggi originali molto interessanti, con caratteri pieni di sfaccettature diverse. Sono semplici persone - innamorate, felici, speranzose, coraggiose - che si trovano coinvolte nel disastro. Sono umane con sogni, debolezze, paure. Non hanno niente di MarySue o Gary Stue.
Sono proprio quelle persone che incontri sull'autobus a volte. Reali.
Lestrade e Mycroft, con poche pennellate sono mantenuti perfettamente IC.
La storia: la trama è splendida. Originale, diversa da tutte le altre che ho già letto, narrata con cura e con studiata lentezza. Yoko sa prendere il lettore e portarlo man mano alla conclusione, aggiungendo ogni tassello del puzzle. Sei costretto a leggere tutte queste righe, senza riuscire a staccare gli occhi dallo schermo, perché la storia ti prende dentro.
Stile e lessico: sinceramente non so cosa scrivere qui. Sottolineo per prima cosa che non ci sono errori grammaticali, e che la storia scorre anche per questa correttezza. In più il lessico è esatto, calzante per le situazioni descritte (con termini medici che l'autrice ha ricercato, dimostrando anche qui una grande professionalità e cura per il suo scritto), e lo stile, come ho già detto prima, è accattivante e coinvolgente.
Ripeto - lo so che forse divento noiosa - nonostante la lunghezza la storia non risulta affatto pesante.
E' una sorta di vortice che ti prende e ti trascina giù nella Tube.
Non so come finirà, perché manca ancora un capitolo, ma so che la conclusione sarà degna di tutta la storia.
Spero che la mia richiesta di inserimento venga accettata; credo infatti che chiunque ami Sherlock debba leggersi questa fan fiction, perché racchiude in modo perfetto uno dei sentimenti più belli del mondo: il legame pressoché indissolubile tra Sherlock e John.

Recensore Veterano
26/03/12, ore 18:22

Wow.
Ok, capisco di non essere il massimo dell'eloquenza, ma sono rimasta senza parole.
Raramente ho letto qualcosa di così avvincente, ben scritto, i momenti dell'incidente sono spettacolari come una sceneggiatura di James Cameron, se chiudo gli occhi vedo la galleria piena di polvere, i vagoni accartocciati, i calcinacci e tutto il resto.
Mi piace un sacco come John e Sherlock prendono coscienza di quanto sono importanti l'uno per l'altro proprio nel momento in cui potrebbero non rivedersi mai più, forse avevano dato il loro rapporto troppo per scontato e non si erano mai fermati a rifletterci sul serio.
Ma adesso avranno tempo di farlo, no? Perchè andrà tutto bene, vero?
*nasconde con noncuranza frustino da fantino dietro la schiena* XD

Recensore Veterano
09/03/12, ore 14:53

Ma ti prego! Devi pubblicare subito il seguito!
Hai uno stile molto scorrevole e superbamente descittivo, cosa che io amo molto, e le scene sono dinamiche e ben inquadrate. Il personaggio di Sherlock è reso molto bene.
Ora tutti DOBBIAMO sapere assolutamente come va avanti. Al lavoro, su!

Recensore Master
05/03/12, ore 14:33

Se questa è una "cosa" che non hai il coraggio di chiamare fanfic, allora non so proprio cosa dovrebbe essere, una fanfic.
E' splendida, promette bene, benissimo! Sono stata con il fiato sospeso durante tutta la lettura - e non posso credere che tu abbia finito il capitolo sul più bello! ;____; Spero di leggere il seguito il più presto possibile - ogni tanto entro a controllare se hai aggiornato. XD
Per il resto, davvero, non so cosa dire - i personaggi sono così IC che me li vedo perfettamente comportarsi (dire, fare) come li descrivi - con John che chiede scusa anche se sa di aver ragione - che carino. ;_____; Ancora complimenti e a (spero) presto! ;D

Recensore Veterano
29/02/12, ore 08:33

Sono molto angustiata e turbata, ti basti sapere questo. Cmq quelle puntate di dott house sono anche le mie preferite e diciamo che é difficile decidere quale mi piaccia di piú in grace anatomy. Devo dire che non sono stupita del fatto che sia john quello che quasi muore in un incidente: martin freeman la deve smettere di essere vergognosamente patatoso e di ispirare a chiunque il desiderio di abbracciarlo perchè poi succede pure che ti fan morire nelle ffs. Ad ogni modo scrivi che é una meraviglia e sto aspettando la seconda parte. Baci. Ps: maledetto sherlock, gli infilerei il cellulare nel naso!

Recensore Master
28/02/12, ore 19:53

Complimenti, l'atmosfera che hai creato in questa storia è elettrizzante (altro che action di serie B, questo è di serie A), mi piace in particolare la scansione temporale e dei luoghi, che ricorda proprio le scene frammentate di film o telefilm prima che accada qualcosa d'importante. Tu sei lì, magari dopo aver litigato con il tuo migliore amico, prendi la metro, un gesto comune che si compie tutti i giorni, sul treno persone normali. E poi in un attimo scoppia l'inferno, che tu riesci a descrivere in maniera molto realistica.
Hai fatto bene, secondo me, a inserire quel POV di Michael Crew, che riflette lo stesso sbigottimento di chi sta leggendo la storia. Gli original character a me piacciono, li trovo molto utili per calarsi nelle atmosfere della storia.
Il John che descrivi è buono e mite, se si arrabbia è perchè la cosa a cui tiene di più è la salute del suo amico e non può restare a guardare i suoi tentativi folli di avvelenarsi, drogarsi o altro, è un istintivo tentativo di proteggerlo da se stesso.
Sherlock fa più fatica a comprenderlo, è chiaro, i sentimenti non sono certo il suo pane, perciò secondo me hai fatto bene a rendere il suo disagio con un senso di fastidio. Ho idea però che quando leggerà il messaggio di John sul cellulare, il suo proverbiale sangue freddo subirà un bello scossone.
Ci vediamo (prestissimo, spero *_*)

Recensore Veterano
28/02/12, ore 17:52

Questa fanfiction si prospetta un capolavoro! Ho già letto qualcos'altro di tuo e tutto quello che ho letto è stato bellissimo e davvero ben fatto e questo primo capitolo non mi ha deluso per niente: stile meraviglioso, scorrevole, limpido, grammatica perfetta, lessico ricco e ottima conoscenza e descrizione dei luoghi, mostrano tutta l'attenzione che riversi in questa storia! Mi è piaciuta tantissimo la descrizione dal punto di vista di John del disastro, raccapricciante, ma davvero realistica! E adoro il ricordo dell'Afganistan, molto poetico! Adesso sono davvero curiosa di leggere la reazione di Sherlock non appena saprà di John, ma perchè non ha letto il messaggio?! Davvero tantissimi complimenti, aspetto ansiosa il seguito con la speranza che tutto si risolva per il meglio, baci!

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