Questa storia mi ha dato delle emozioni contrastanti: terrore per l'Incubo e le sue azioni e compassione per la povera Tinave. Non solo deve prostituirsi per mantenere un patto, ma deve anche avere a che fare con un essere mostruoso, che per certi aspetti è meno orribile di quegli uomini che la trattano come carne da macello. Voglio dire, l'Incubo in fondo non ha fatto altro che nutrirsi di fluidi onirici. Si potrebbe dire che le ha fatto un favore, visto che non si tratta di ricordi piacevoli. Una sorta di condivisione del dolore. |
E finalmente ce l'ho fatta!! Avevo adocchiato questa one-shot da parecchio tempo, ma non ho mai avuto il tempo di leggerla con tranquillità. Stasera, con grande sollievo, ci sono riuscita e, come al solito, non hai affatto deluso le mie aspettative. |
Recensisco un po' in ritardo perchè fare niente è un attività che porta via molto tempo. ^_^ |
Valutazone ricevuta al contest "Ready, set... Go!" indetto da me sul forum di Efp, al quale questa storia si è classificata seconda. |
Ah! Lo sapevo che Derai mentiva! Interessante come personaggio, senza identità sessuale (si è detto maschio per mettere la 'giullare' a suo agio, suppongo) che può trasformarsi in un mostro, un 'incubo'. Alla fine suppongo sia una specie di spirito o qualcosa così, no? Brava ad aver delineato una trama originale in così poco spazio, rendendola comprensibile. Un'ottima storia :-) |
La storia mi è davvero piaciuta. Il personaggio del Kerth (cavolo, per una lettera!) è una figura misteriosa e inquietante, che mostra svariate facce anche senza trasformarsi: impossibile capire se si tratta di un uomo o di una donna, specialmente considerando che le sue parole sono solo una frottola inventata per rabbonire la povera ragazzina schiavizzata e impaurita. Essendo un Incubus direi che si tratta di un maschio (dopotutto, sono demoni maschili la cui controparte femminile sono le Lilim, figlie del demone Lilith), ma ognuno dà una propria interpretazione… in breve, non so come classificarlo. Non che sia un male, eh? Sottolineo solo la sua ambiguità. |