Recensioni per
Rivanon
di FRC Coazze

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
05/07/12, ore 09:41
Cap. 1:

Sembra una storia piutosto interessante, se cerco su internet non la trovo e mi dispiace ancor di più che i discendenti non se ne ricordino. Sei riuscita a scrivere in modo che lo struggimento e il dolore dell'esiliato non diventassero troppo melensi.
Non so se essere d'accordo a questo punto se mettere del fantasy, ma sono curiosa di vedere come va a finire.
Ti ringrazio di non avermi fatto venire il diabete! In genere non riesco a sopportare certe malinconie, ma tu me k'hai fatto apprezzare.

Nuovo recensore
29/04/12, ore 23:49

Bel capitolo, e bella storia. Mi piace molto questo tuo fantasy storico, come mi piace il tuo stile pulito e scorrevole. Mi permetto solo di invitarti a fare attenzione alle ripetizioni. Inoltre, a mio parere, il ricorso troppo frequente alle similitudini (per quanto indiscutibilmente poetiche e suggestive) rischia di spezzare il ritmo della narrazione. Spero di leggere presto il seguito, e cimplimenti per il bel lavoro.

Recensore Master
15/04/12, ore 12:04

Interessantissimo questo capitolo. E anche in parte enigmatico, ho pensato e ripensato a quale sia il loro segreto, costudito gelosamente, ma forse a un passo dall'essere scoperto. Non sono arrivata a nessuna conclusione.... Capisco Filippo, essere costretto ad abbandonare la terra che ti ha visto nascere, gli amici, è cosa lasciare un pezzo di cuore nel tuo luogo natio. E un anno non è abbastanza a quel che pare, se poi aggiungiamo che non hai nulla da fare tutto il giorno, beh allora diventa un problema enorme. Mi piace  Roleto, e soprattutto  Beatrice, si vede che è una donna di polso, e che suo fratello la considera, cosa non da poco per una donna a quell'epoca. Carinissima l'espressione di Filippo di fronte al suo compito, per non parlare della risposta del padre "In quel caso vorrà dire che manderemo qualcuno a recuperarti" e poi " Non uccidere nessuno e non tentare il suicidio mentre sei lassù". Qualcosa mi dice che lassù Filippo troverà qualcosa, o forse qualcuno, che renderà la sua vita a Coazze più briosa. Bravissima, e se dovessi scrivere quel bravissima qualcosa tipo trecento volte, starei minimizzando. Baci!

Recensore Master
02/04/12, ore 19:28

Scusa, scusa, scusa, sono in un ritardo mostruoso, e per espiare sono in ginocchio sui ceci.... Guarda mi sono innamorata della tua storia, poi ho visto La Sacra di San Michele e mi sono venuti i brividi. È realmente come me la aspettavo. La mia immaginazione però va oltre, mi immagino il luogo nel 1200 dove la natura non era così ospitale, dove la via per raggiungere l'abazia non era, presumibilmente così libera e accessibile. Per cui mi immagino la fatica di Poletto per raggiungerla, col sole che colora di rosso il cielo. E poi abbiamo Riccardo, devo dirti che io adoro quel nome, all'inizio credevo che fosse un uomo timido e schivo che non vuole intromettrsi, alla Don Abbondio per capirci, e invece no, mi sono dovuta ricredere. È arguto e sapiente, capisce al volo, o meglio credo che sappia, i rapporti ci siano tra Poletto e suo fratello, e con un consiglio se ne esce elegantemente fuori. Bravissima, come al solito non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!

Recensore Master
31/03/12, ore 21:34

Questa fanfic mi piace molto. Mi piace scoprire la storia dell'italia attraverso i romanzi e se questi sono fantasy, ancor meglio.
Mi piace, come già sai, il tuo modo di scrivere e di caratterizzare luoghi e personaggi.
Non so che dirti, ma spero che l'avventura del castellano Poletto -che credo di aver capito essere il Filippo nel Prologo- si concluda bene.
E dimmi, si vedrà la bella Aurora? O era una figura solo accennata nel prologo?
Baci a presto. :3

Recensore Master
21/03/12, ore 19:39
Cap. 1:

Eccoti con una nuova fanfiction, impregnata di storia! Inizio col dirti che non conoscevo la storia del tuo paese. E ne sono rimasta affascinata, sia per la storia in se, e sia per il tuo stile. La tua scrittura mi ha evocato immagini passate, questi uomini a cavallo che sono costretti a lasciare la loro terra per andare in un'altro posto che, senza offesa, è per loro sconosciuta. Il dolore di Filippo, di suo padre, e degli altri è davvero sentito. Mi è piaciuto in particolar modo il fatto che lui consideri le rocce come sorelle, sta indicare quanto è legato a doppio filo con la sua terra. Bellissimo anche che voglia portar via un ricordo tangibile della sua terra: un piccolo sassolino azzurro! Che altro dirti? Ah si, prologo riuscitissimo. Sei nei preferiti! Baci!