"[...]Un lieve sospiro lasciò le labbra di Michiru, prima di venire attraversata da un'idea. Pescò un biscotto dal piatto appoggiato al centro del piccolo tavolino in plastica di fronte a lei.
"Hime." Richiamò piano l'attenzione della bambina, e facendole cenno di rimanere in silenzio le porse il dolcetto, indicando quindi la figura di Haruka.
Un largo sorriso si dipinse sul volto della piccola, che prendendo in mano il biscotto trotterellò felice fino ad affiancare la ragazza. "Haru!"
Tenou non si mosse, lo sguardo verso un punto imprecisato al di là dal vetro. Hotaru le tirò una piega dei pantaloni. "Haru, ma sei sorda!" Esclamò ridendo.
Haruka mosse appena la testa, le immagini di Charlotte, di Takeshi, di Emily che si dissolsero lentamente quando tornò alla realtà dell'appartamento di Michiru. E di scricciolo aggrappata ai suoi pantaloni. Mosse un passo di lato per staccarsi dalla finestra e voltarsi verso la bambina, non prima di aver lanciato un'occhiata a Michiru. "Che c'è, pigmea?"
Gli occhioni di Hotaru si allargarono a dismisura nel sentire il vocabolo sconosciuto. "Cos è una pimea?"
Un angolo delle labbra di Haruka si curvò all'insù. "Una anche più bassa di uno scricciolo."
Hotaru assunse un'aria tutta corrucciata, mangiandosi il labbro superiore. Poi ricordò. "Lo vuoi il bicotto, Haru?" Alzò il dolcetto nella sua direzione. Haruka inclinò la testa, prendendolo dalle piccole dita. "E' a forma di animale." Notò, prima di metterlo in bocca. "Mi sono appena mangiata una giraffa." Disse soddisfatta dopo aver deglutito.
Hotaru la prese per mano, tirandosela dietro fino al basso tavolino diligentemente apparecchiato per un'elegante ora del tè con una tovaglia rosa di pizzo e al quale sedevano un orso di peluche - aveva imparato che quello era il Signor Orso, Luna e un paio di altre bambole con cui grazie a Dio non era stata mai costretta a interagire.
"Il pizzo rosa è proprio da signorine per bene." Scherzò infilando le mani in tasca, cercando lo sguardo di Michiru che sorrideva divertita, seduta sul divano con in mano la minuscola tazzina e una gamba accavallata.
"Amore, sono le quattro e mezzo." Michiru attirò l'attenzione della piccola, dopo un'occhiata all'orologo. "Non c'è 'Il Trenino Thomas', a quest'ora?" Inquisì sicura della correttezza del suo ricordo.
Hotaru annuì con tutta la testa, correndo poi davanti al televisore; la linguetta di fuori, le dita paffute armeggiarono sul telecomando fino a che le immagini del cartone non riempirono lo schermo e lei non iniziò a ballare e canatre sulle note della sigla. "They're two, they're four, they're six, they're eight..."
"Ehy." Michiru allungò la mano verso Haruka. Lei la guardò per un lungo momento, prima di sfilare la propria dalla tasca e stringere le dita di Michiru che, tirando appena verso di lei, l'invitò ad avvicinarla.
"Stai pensando a Charlotte?" [...]
Un piccolo spoilerino (ancora Work in progress, tra l'altro :D), ma giusto per rassicurarvi che adesso ho un po' più di tempo e sto producendo ;)
Buon Week end :D
Saludos,
H.
(hypatia_of_alexandria - 26/03/11, ore 15:59)
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