“Saori” la chiama Julian, le note eleganti del Tango di Hadjidakis a sostituire la malinconia di Yanni. “Decidi. Non cercavi risposte?”, un sorriso intrigante che sa di provocazione.
“E in cambio cosa vorresti?” indaga cauta.
“Una notte” le risponde suadente, gli occhi come di mare in tempesta e il casco premuto contro lo stomaco in un invito dal sapore della sfida. “Voglio questa notte, Saori. Con te.”
Novel.
Post Ade; Post Overtoure al Tenkai. Post Soul of Gold. Ante Omega (ma solo per capirci. Koga non c’è.)
Niente Rerise of Poseidon.

“Milo” lo chiama Camus, le mani fra le ginocchia e l’interesse improvviso per le ombre della notte.
“Dimmi.”
“Noi siamo ancora amici?”
“Sinceramente?” mormora Milo, muovendosi a disagio sulla sedia, una gamba portata al petto e il sapore dolce del sidro all’improvviso troppo forte, quasi nauseante.
“Non lo so.”
Sullo sfondo della ventosa costa bretone è il momento di un discorso lasciato per troppo tempo in sospeso: il perché del tradimento di Camus che ha portato ad un passo dall’infrangere il rapporto di una vita.
Post: Soul of gold
Per Francine, senza la quale l’idea forse non sarebbe nata.
Attenzione: novel

Saga e Kanon. Cento drabble.
Loro. I rimpianti; le somiglianze; il rapporto.
Per provare a capire la loro meravigliosa complessità.