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Autore: PeeD    24/03/2012    1 recensioni
Salve a tutti,questa è la prima "opera" che pubblico,è ispirata al mondo e ai personaggi conosciuti di Harry Potter.Spero che vi piaccia,in ogni caso,critiche ,positive e non, sono sempre ben accette,buona lettura.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Faceva freddo quella mattina;avvolto nella solita sciarpa di lana,Hershel  fissava il binario nove e tre quarti,tutt’intorno una nuvola di aria rarefatta;l’espresso,immobile davanti a lui,gli riportava alla mente i ricordi dello scorso anno. I sei anni precedenti li aveva passati più cercando di farsi un amico che preoccupandosi dello studio delle arti magiche.Tutto questo grazie al suo cognome.Grindelwald.Ormai abituato agli insulti,agli scherzi crudeli,aveva preferito farsi carico delle azioni di suo nonno e subirne le conseguenze,e magari godersi la vita,se poteva.La banchina iniziava a popolarsi di famiglie che affioravano dal passaggio della stazione babbana.Era ormai ora.< Tutti in carrozza! > gli incitamenti del capostazione incorniciavano quel familiare chiasso di raccomandazioni e saluti.Caricò il bagaglio e salì pigramente sul treno.Trovò subito una cabina vuota e vi si accomodò.Iniziò a sfogliare il libro di poesie di Poe.Era quasi a metà de “Il corvo” quando accadde. Un grido acuto distolse la sua attenzione dalla poesia,facendogli portare di scatto gli occhi alla porta della cabina.Uscì velocemente,più incuriosito che allarmato.Un ragazzino,”Sicuramente del primo anno” pensò Hershel,stava tentando di riacchiappare il suo topo,il quale,passando tra le gambe di Torny Batrough,l’aveva spaventata e fatta cadere.

- Hey,tutto ok? - Hershel  le tese una mano per aiutarla a rialzarsi,                                                                                                 

 - Ti sembra che sia tutto ok ? -lo aggredì la ragazza - Ho battuto la testa,credo... - afferrò la mano,si mise in piedi e aggiunse - Scusa,non volevo urlarti contro -si massaggiò la testa e si chino scuotere via la polvere dalla cappa.L’occhio di Hershel indugiò sui capelli della ragazza.

-Non preoccuparti,sono abituato a sentirmi urlare contro - biascicò aggiungendo un sorriso.

Torny aveva la sua stessa età,anche lei  un Mezzosangue,anche lei un Corvonero;era forse la persona con cui andava più d’accordo:mentre gli altri lo insultavano lei lo ignorava e basta,gli piaceva pensare che fosse un principio d’amicizia.

-Se cerchi un posto ho trovato una cabina vuota - gli occhi convinti e speranzosi puntati in quelli della ragazza.

- Non ti allargare... - Torny indugiò nel pronunciare il cognome,non perché non lo ricordasse,ma sembrava provare una sorte di timore involontario,quasi dovesse pronunciare il nome di Colui-che-non-deve-essere-nominato.

- ...Grindelwald - completò il ragazzo.

- Certo... - la ragazza si incamminò lungo il vagone,cercando una cabina libera,possibilmente non la stessa di Hershel.

Il treno si mosse,prima lentamente,poi acquistò velocità,finche la stazione di King’s Cross non scomparve nella nebbia mattutina.Presto i piccoli sobborghi babbani di periferia lasciarono il posto a colline verdeggianti e ampie distese boscose.

Hershel  guardava fuori dal finestrino,il libretto di poesie gettato sul sedile adiacente;la porta della cabina si aprì piano,il viso di Torny,rosso d’imbarazzo,fece capolino

- Certo - disse Hershel,con una certa soddisfazione.Non fecero altro che fissarsi a vicenda per una decina di minuti,finche -Senti,non è per prenderti in giro,ma...com’è successo? -

-Cosa? -

- Si,insomma...il tuo cognome,cioè ti rendi conto dello scandalo che hai creato?Come è possibile? -

-Si,beh...una cosa che pochi sanno è che mio nonno,prima di essere incarcerato,ebbe un figlio da una strega,ovvero mio padre.Quando mio nonno morì per mano di tu-sai-chi,mio padre fuggì in Gran Bretagna,dove sposò una donna babbana -

- Aspetta,quindi tuo padre è ancora vivo? -

- No...tu-sai-chi lo trovò,e uccise sia lui che mia madre >-

- Scusami,non volevo... -

- Non preoccuparti,non lo sapevo neanche io,me ne ha parlato il professor Silente al primo anno -

 - Ma scusa,se i tuoi sono morrti,tu come? -

-Mi lasciarono in un orfanotrofio,sono cresciuto lì finche un bel giorno il preside di una scuola di magia mi prese con sé,raccontandomi tutto.Pare anche che lui e mio nonno fossero grandi amici quando erano bambini,o una cosa del genere... -

 - Perché tu-sai-chi cercava tuo padre?Cioè,cosa voleva? -

-Silente mi ha detto che cercava un oggetto che prima era di mio nonno.Una specie di bacchetta,non si è soffermato molto su questo argomento -

 -Ah...eppure ancora non... -

 - Cosa? Ti sembra ancora così inverosimile che il nipote del più grande mago oscuro prima di tu-sai-chi sia seduto di fronte a te? - disse secco Hershel.

- Detto così sembra semplice... -

- Perché cosa c’è di complicato?Il fatto che mio nonno abbia fatto quel che ha fatto non vuol dire che io sia come lui! - si accorse di aver alzato un po’ la voce. -Mi dispiace...  - si scusò mesto il ragazzo.

 - Sono io che mi dovrei scusare,è solo che,si insomma...le tue origini e tutto quanto,mette un po’ paura -

-Non preoccuparti,è una situazione che vivo da anni ormai - la sua voce non lasciava trapelare alcun sentimento né stato d’animo,sembrava pronunciata dall’aria stessa,vuota,insapore.

Il tintinnio del carrello degli snack ruppe quel silenzio imbarazzante,Hershel si sentì sollevato.Un volto sorridente e cerchiato di rughe si infilò nella cabina –Qualcosa dal carrello giovanotti?-

-Per me nulla,grazie-rifiutò gentilmente Hershel.

-A posto cosi-sorrise la ragazza.

Hershel si scostò la lunga frangia danti agli occhi,un gesto di consuetudine.Ormai era apssata circa un’ora dalla partenza,e alla nebbia si era sostituita un’incessante piogga battente,che ora sferzava con violenza i finestrini del treno.Torny giocava nervosa con le mani,Hershel non poté fare a meno di notare le guance della ragazza puntellate di rosso,era a disagio,lo sentiva.

-Vuoi vedere qualcosa di forte?-un sorrisetto sul volto del ragazzo.

-Cosa?-Torny parve come destarsi da una profonda riflessione.

-Sta a vedere...-estrasse la bacchetta,una luce argentea materializzò la figura di un corvo,il quale si andò ad appollaiare sulla mensola portapacchi sopra i sedili,il Patronus batté le ali un paio di volte e poi si dissolse.

-Sbaglio o era un corvo?-

-E questo il punto...-il sorriso ancora stampato sul volto,sicuro di quello che avrebbe ottenuto.

La punta della bacchetta si illuminò di nuovo,proruppe un fascio di luce argentata,questa volta però si plasmò in una forma più grande.Lo stupore era chiaro sul volto della ragazza.

-Il tuo Patronus...ora è...come hai fatto?-

-Non ne ho idea,solo che ci riesco sempre...a volte un corvo altre un falco...la mia preferita è il gufo-disse infine.

L’incanto si dissolse quasi nello stesso istante in cui il treno cominciò a rallentare.Usciti dalla cabina,una calca di studenti li trvolse;un vivace gruppo di Serpeverde si divertiva a far inciampare studenti delle altre case,tra loro capitanava Gordon Hackford,il solito sguardo di sufficienza negli occhi;gli parve di incrociarli,il tempo che gli bastò a fargli desiderare un esame di pozioni.Le barche  scivolavano silenziose,alla flebile luce della lanterna si distinguevano i coaguli di aria rarefatta che si disperdevano disegnando ampie volute.La traversata fu rapida,e il freddo pungente si fece sentire subito fin nelle ossa.Hershel se ne stava seduto osservando le luci notturne del castello,la sciarpa,fradicia, gli sembrava mutata in una serpe,le cui spire ghiacciate gli penetravano il collo.La prima cosa che avrebbe fatto una volta arrivato,sarebbe stata una doccia calda,acosto di non cenare per nulla.

La Sala Grande era gremita di studenti;il trambusto di migliaia di voci si mischiava all’atmosfera di ansia e stupore,perfettamente leggibili sul volto dei novellini allineati sul fondo della grande stanza.Quando il preside si alzò,tutti ammutolirono,gli occhi puntati verso quella figura slanciata,dai lunghi capelli neri,la seguirono fino all’elaborato leggio a forma di gufo,il quale aprì le ali nel momento in cui l’uomo vi poggiò sopra le mani.

-Per iniziare,porgo i miei saluti ai vecchi e nuovi studenti.Vi invito ad osservare un comportamento quantomeno dignitoso,nei luoghi d’insegnamento,e a rispettare il regolamento imposto dalla scuola al fine di preservare ordine e bene stanza.Auguro a tutti un lieto inizio d’anno-volse lo sguardo verso la professoressa McGranitt-Minerva,procedi pure con la cerimonia dello smistamento-

Piton tornò a sedere,lasciando il posto alla collega,la quale srotolò un foglio di pergamena,e iniziò a chiamare gli studenti.Aveva negli occhi una scintilla,che andava lentamente a spegnersi...

Hershel,seduto alla grande tavola imbandita,osservava con noncuranza,ascoltando i verdetti del Cappello Parlante,si ricordò di quella buffa filastrocca che canticchiò quando era lui al primo anno,questa volta non lo fece...

L’occhio gli cadeva ogni tanto sui volti dei ragazzini,alcuni si guardavano semplicemente intorno spaesati,altri si auguravano di entrare in una casa anziché un’altra,”Un classico...” pensò Hershel.La maggior parte di essi fu spedita a Serpeverde,urla di giubilo si sollevarono dal lungo tavolo accanto a quello dei Corvonero.

-Emerith Swanson-dichiarò la McGranit;un ragazzo un po’ timido e impacciato si fece strada tra la folla di coetanei.I capelli corvini gli dondolavano davanti agli occhi.Si sedette sullo sgabello,un po’ impaurito,cosa che al Cappello non sfuggì.

-Mmm...interessante,una bella voglia di affermarsi,e hai una dose di coraggio non irrilevante...un Grifondoro coi fiocchi...-i Grifondoro,dall’altro lato della stanza fremevano già.

-Ma qualcosa mi dice che non fa per te...Corvonero!-lo stupore del ragazzo era pari alla felicità degli studenti seduti alla stessa tavola di Hershel,lui compreso;il che era più che giustificabile dal fatto che era il primo studente Corvonero della cerimonia.

  
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