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Autore: Allison Argent    24/03/2012    4 recensioni
Cosa succederebbe se i personaggi di Glee fossero dei maghi e frequentassero Hogwarts? E cosa succederebbe se fosse indetta una nuova versione del Torneo Tremaghi?
«Le cose a Hogwarts erano diverse da anni fa, durante l’epoca oscura di Voldemort, i rapporti tra le Case erano molto più tranquilli di quanto i nostri genitori o amici più grandi ci avevano sempre raccontato. Certo, tra noi e i Grifondoro c’era sempre quella scintilla accesa e pronta a prendere fuoco, ma non era mai niente di troppo serio.
Il mio flusso di pensieri si fermò insieme al treno, mi girai di nuovo verso il finestrino e sorrisi: eravamo arrivati.»
{Quick, Quinn POV, altre coppie ancora da decidersi!}
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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3# discorsi
(in cui Quinn è amica di una Grifondoro e poi fa l'acida con il suo migliore amico)



Ero così eccitata che non vedevo l’ora di buttare il mio nome nel calice, insieme a tutti gli altri ragazzi e ragazze che volevano candidarsi. L’unico problema era che le iscrizioni sarebbero iniziate solo la settimana successiva, avremmo dovuto dare il tempo alle altre scuole di arrivare al Castello e ai professori di istruirci sui veri pericoli che avremmo dovuto incontrare se scelti come campioni della nostra scuola.
Quella prima sera a Hogwarts riuscii a dormire a malapena, e il pomeriggio successivo sarebbero iniziate le lezioni. Mi preparai in fretta, stando comunque attenta all’aspetto che avevo. Quando scesi e arrivai in Sala Grande, non trovai ancora nessuno seduto al tavolo, così mi diressi verso il tavolo dei Grifondoro. Lanciai un’occhiataccia alla Berry che si girò dalla parte opposta, mettendo un broncio, mentre io iniziavo a parlare a una sua compagna di Casa, Mercedes Jones.
Mercedes e io eravamo diventante amiche, se così ci potevamo definire, in un modo curioso: lei, essendo più piccola di me di un anno, era al suo terzo anno ad Hogwarts, mentre io ero al quarto. Accadde in uno dei tanti giorni di pioggia, io ero fuori ad allenarmi nonostante tutto, mentre tutta la mia squadra se l’era già data a gambe da un pezzo, quando notai che non ero l’unica nel campo di Quidditch; con me c’era un’altra ragazza dalla pelle scura, una di quelle che non si poteva definire esattamente magra. Si stava allenando anche lei, ma più che altro, sembrava cercasse di capire come si cavalcava una scopa. Al principio, mi avvicinai a lei perché era un ottimo bersaglio Grifondoro, ma dopo averla ascoltata mentre mi spiegava i suoi motivi per diventare una giocatrice di Quidditch, decisi di aiutarla. Mercedes ora era il portiere della squadra di Grifondoro, e dovevo ammetterlo, a volte era una spina nel fianco durante le partite.  
«Ciao, Mercedes. Come sono andate le vacanze estive?», non cercai neanche di sedermi affianco a lei, ero aperta nel mio rapporto con la ragazza, ma non con tutta quella ciurma di Grifondoro che non vedeva l’ora di trovare la prima imperfezione in me. Mercedes capì e si limitò a girarsi, senza dare troppo caso ai suoi compagni.
«Bene, i miei genitori mi hanno regalato un viaggio negli Stati Uniti per il mio compleanno a luglio, è stata una bella esperienza. Peccato che abbia compiuto solo i quindici anni, se no avrei fatto un pensierino per il Torneo.», Mercedes mi sorrise, ambiziose come eravamo, entrambe avevamo avuto lo stesso pensiero riguardo al Torneo.
Continuammo a parlare del più e del meno fino a quando intravidi Puck fare il suo ingresso nella Sala Grande, salutai la mia amica e tornai a sedermi al tavolo dei Serpeverde. Notai che Puck stava già cercando una ragazza tra i volti conosciuti; come al solito, non poteva farne a meno. Inarcai un sopracciglio.
«Sei già all’opera?», dissi secca senza prestargli molta attenzione mentre si accomodava di fronte a me e mi fissava con uno sguardo soddisfatto.
«Gelosa, Fabray?», lo guardai dritto negli occhi, con uno sguardo truce.
«No, ieri sera io e Santana abbiamo scommesso su di te. Secondo lei ti sarai già fatto una ragazza per la fine della prima lezione. Io le ho detto che secondo me non resisti neanche fino alla fine della colazione.», mi stampai un sorrisetto divertito e arrogante al tempo stesso e osservai la sua reazione; inizialmente cercò di capire che cosa gli avessi appena detto, poi scoppiò a ridere.
«Aspetterò fino a quando avrò digerito solo per farti perdere, Quinn.», alzai le spalle noncurante, io e Santana non avevamo scommesso qualcosa di esageratamente importante. Puck però, si fece serio poco dopo.
«Quest’estate non mi hai scritto come al solito.», sbottò, con una punta di rabbia nel tono della voce.
Era vero, quell’estate non gli avevo scritto tanto quanto le estati precedenti. Avevo attribuito la decisione al fatto che stavamo crescendo e io non ero più la bambina che conoscevano, ma ero diventata una donna e non avevo bisogno di raccontare ogni singolo dettaglio della mia vita a un ragazzo, che non era neanche il mio fidanzato.
«Perché, Santana ti ha aggiornato giornalmente?», gli chiesi, cercando di sviare il discorso da me. Puck alzò gli occhi al cielo e poi mi rispose.
«Quinn. Lo sai come funzionano le cose, non fare finta che l’anno scorso-», lo interruppi prima che potesse finire la frase quando vidi Santana arrivare e sedersi vicino a lui.
«Aria fredda da queste parti, sto vincendo la scommessa?», ci chiese mentre si riempiva il piatto con la colazione.
Lasciai che Puck le rispondesse, il mio umore era calato vertiginosamente. Avevo cercato di non pensare a cosa era successo l’anno precedente per tutta l’estate, e di sicuro non avevo voglia di tirare in ballo l’argomento in quel momento, davanti a Santana, per di più. Se avevamo deciso di non accennarle niente l’anno passato, non avrei cambiato idea molto facilmente.



 




Ed eccomi qua anche con questa.
Devo ammetterlo, mi sta prendendo tanto, tanto che sono già al sesto capitolo (che ho appena finito di scrivere) ed è uscito anche troppo lungo!
Come avevo spoilerato nel capitolo precedente, Quinn avrebbe parlato con una Grifondoro, Mercedes, e poi avrebbe avuto una discussione interessante con Puck.
Davvero non si era capito fossero loro due? Mi sembrava evidente (ma forse perché la storia l'ho scritta io...).
In ogni modo, come mai Quinn e Puck sono così strani quando sono da soli? Eheheh, che cosa stanno tenendo nascosto a Santana? Ve lo dico già da ora, non si scopre neanche nel sesto capitolo, anche se ci ho appena inserito un indizio palese.
Vi annuncio, cari lettori, che ho deciso i sei campioni, dopo giorni e giorni di indecisione. Ora il prossimo passo è decidere le coppie per il Ballo del Ceppo, che però verrà molto più tardi.
In effetti dovrei pensare a quali potrebbero essere le prove del Torneo. 
Non ho fantasia.
Ringraziamenti! Grazie a chi recensisce, grazie a chi legge e chi segue la mia storia, di cui sono davvero fiera per una volta!
Adesso è arrivato il momento degli spoiler-da-fiction-faiga!
Nel prossimo capitolo, assisteremo a:
  • la presentazione di un giocatore di Quidditch di Corvonero
  • l'entrata in scena di un professore
Ed per oggi è tutto, alla prossima!
-Aria



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