A
Caranil,
perché stavo progettando l'sms di buon compleanno per lei
mentre scrivevo.
Ad Alih, perché sta imparando il giapponese e ciò è una figata.
A me, perché sono riuscita a spaccrmi il naso ad educazione fisica.
E naturalmente a Sayu e Mello, a cui Ohba&Obata hanno datto un finale davvero triste.
Ad Alih, perché sta imparando il giapponese e ciò è una figata.
A me, perché sono riuscita a spaccrmi il naso ad educazione fisica.
E naturalmente a Sayu e Mello, a cui Ohba&Obata hanno datto un finale davvero triste.
Il
corpo di Sayu Yagami giaceva sul pavimento lercio, così
immobile da
sembrare un cadavere. Mello osservava quella miserabile e gracile
creatura rannicchiarsi terrorizzata sotto il suo sguardo, feroce e
brillante come acciaio lucidato.
La
vita della piccola, inutile e indifesa Sayu gli avrebbe procurato il
Death Note, la vittoria su Near e, finalmente, anche il
riconoscimento come unico e degno erede di L: la vita della piccola,
inutile e indifesa Sayu sarebbe stata la sua vittoria.
Mello
si chinò e afferrò il mento pallidissimo di Sayu:
i suoi occhi
gonfi di lacrime non avevano neanche più la forza di
implorarlo.
Sayu provava un'ammirazione smisurata nei confronti di Light, un'ammirazione talmente forte che arrivava a considerare suo fratello perfetto quanto una divinità buona e comprensiva.
Per Sayu Light emanava vera luce, la sua intelligenza rischiarava ciò che lei non comprendeva e la sua bellezza rendeva un poco migliore quel mondo malvagio che suo padre tanto biasimava.
Per Sayu Light era un essere puro e immacolato, uno spirito unico in grado di tingere il mondo delle tinte più belle e allegre.
Per Light Sayu avrebbe fatto di tutto.
Se solo avesse saputo quanto nero ci fosse dentro Light, forse la piccola Sayu sarebbe morta di dispiacere.