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Autore: xoxd    24/03/2012    2 recensioni
Questa storia è raccontata dal punto di vista di Santana, più avanti, forse, inserirò anche quello da parte di Brittany.
Si riferisce alle vicende che coinvolgono le due ragazze subito dopo che Santana ha confessato i suoi sentimenti a Brittany nella puntata 2x15.
Molti eventi riprenderanno la trama degli episodi, con delle aggiunte, altri invece, saranno di pura invenzione.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Fortunatamente, sono riuscita ad evitare Brittany per il resto della giornata. 
A parte questa mattina, non ha più cercato di avvicinarsi a me.
L'ho vista di sfuggita nelle varie lezioni, anche se mi sono imposta di evitare di incantarmi sulla sua figura. 
Mi è difficile, anche se sono arrabbiata e delusa, per me lei è come una calamita.
Al termine delle lezioni, pur di evitare di incrociarci mi sono catapultata tra la massa di studenti che stavano uscendo dall'aula, per evitare di restare l'ultima con lei.
Prima di tutta questa storia ci aspettavamo sempre al termine di ogni lezione, stavamo sempre insieme, ma ora le cose sono cambiate.
Inoltre, oggi ho deciso di non restare a scuola per il Glee Club, preferisco tornare a casa...già sono nervosa più del solito in questi giorni e non ho voglia di mettermi a discutere con i ragazzi, anche se, forse, mi farebbe stare un pò meglio. 
Prendermela con gli altri ha questo strano effetto di farmi scaricare la tensione e lo stress che provo, almeno per qualche ora.
In  realtà, il motivo è che non ho voglia di passare altro tempo con Brittany, probabilmente è un comportamento infantile il mio...
Voglio dire ci sono molti altri nel nostro gruppo e non è detto che lei decida di parlarmi o di avvicinarsi.
Mentre attraverso il corridoio della scuola scorgo Brittany appoggiata all'armadietto con dei libri in mano...affianco ad Artie, ovviamente. 
La vedo sorridere probabilmente di qualcosa che le ha appena detto.
Sono pervasa da un moto di gelosia...non li sopporto.
Alzo gli occhi al cielo, scocciata e, con la mia solita aria da superiore, continuo a camminare a testa alta, senza guardarli, come se non esistessero, fino a superarli. 
Non è stato così difficile come pensavo.
Prima di superarli ho notato che Brittany mi guardava con un'espressione molto triste sul volto.
Tuttavia, non è un mio problema, non più ormai.
Mentre sto per uscire, sento un braccio cingermi le spalle.
-Ei...dove stai andando? Non vieni al Glee?-
-No...oggi non mi va...- rispondo, voltandomi verso Quin.
-Come mai? ...E' successo qualcosa? - Mi domanda, un pò preoccupata.
Sto per risponderle, quando osservando alle sue spalle vedo Brittany che è rimasta nella stessa posizione di pochi istanti prima con la stessa espressione afflitta sul volto.
Il nostro sguardo si incrocia, ma solo per qualche momento.
Mi riprendo subito e torno a fissare Quin davanti a me.
- Senti, è tutto a posto, ok? Evita di farmi il terzo grado, per favore...- rispondo un pò scocciata.
Quin mette le mani su entrambi i fianchi e mi guarda un pò offesa dalla mia frase.
-Santana, è da qualche giorno che ti comporti in modo strano...sono solo preoccupata per te...e poi mi sembra che tu e Brittany cerchiate di ignorarvi a tutti i costi...insomma...avete litigato?-
-...dì agli altri che non sono stata bene, se chiedono...anche se dubito gliene freghi qualcosa, anzi, faranno i salti di gioa...- le rispondo con tono gelido.
Mi giro e riprendo a camminare per uscire dalla scuola e tornarmene finalmente a casa, ignorando Quin che continua a parlare.
Più non ho voglia di pensare o di parlare di Brittany, e più capita...sembra quasi fatto apposta...
 
                                                        ***
 
Apro lentamente gli occhi, mi giro verso il comodino per guardare l'ora...18.30.
Ho dormito un bel pò...ora spero solo di riuscire a chiedere occhio stanotte.
Resto sdraiata ancora per un pò...porto entrambe le mani dietro la nuca e fisso il soffitto della mia camera.
Sto per ripiombare nel baratro dei tremila pensieri riguardanti Brittany, quando sento suonare alla porta di casa.
Sbuffando, mi tiro sù dal letto e scendo ad aprire per vedere chi è, anche perchè non aspetto nessuna visita a quest'ora.
Apro, senza nemmeno chiedere chi sia.
Ok, forse sarebbe stato meglio chiedere prima di aprire...perchè devo sempre essere così impulsiva?
Davanti a me, infatti, non c'è altro che Brittany.
Ammetto di essere un pò sorpresa di trovarla davanti alla mia porta di casa...insomma, ha provato sì a parlarmi, ma a scuola...non è mai venuta fino a casa mia solo per questo motivo...
E' leggermente imbarazzata, si tiene entrambe le mani in segno di nervosismo.
Non posso fare a meno di pensare a quanto sia bella anche quando è imbarazzata.
"Smettila Santana!" me lo impongo.
-Ciao...- 
Per un attimo sono stata quasi tentata di non risponderle e di chiederle la porta in faccia. 
Fosse stato qualcun altro, non avrei esitato a farlo...ma è Brittany...e, nonostante ce l'abbia con lei a morte, non riesco a fare la stronza con lei.
-Ciao...- faccio un sospiro, incrociando le braccia al petto.
Restiamo in silenzio per un pò.
-Che ci fai qui, Brittany?-
-Ero preoccupata...oggi non sei venuta al Glee Club e Quin ci ha detto che non ti sei sentita bene...quindi...volevo vedere come stavi, se ti eri ripresa...avevo paura che gli orchetti cattivi se la fossero presa con te, dato che in questi giorni ce l'hanno con me...- abbozza un sorriso.
Le sorrido anche io, quando tira in ballo strane creature immaginarie non posso fare a meno di sorridere, non ci sono mai riuscita. 
Ma dura poco...cerco di tornare fredda.
-Sto bene...oggi semplicemente non mi andava di stare in mezzo a tutti quei cretini...-
-Nemmeno con me?- mi chiede con uno sguardo abbattuto.
-Brittany...-
-San, vorrei solo che le cose potessero tornare come prima tra di noi...mi manchi tanto...-
-Se potessi lo farei...ma non si può cancellare quello che è accaduto...mi dispiace-
-Vuoi dire che non mi vuoi più bene?- 
Noto che i suoi occhi si stanno inumidendo e a quella vista mi si stringe il cuore.
Ignoro ogni parte di me che mi dice di fregarmene, che in fondo se lo merita...e mi avvicino fino ad abbracciarla. 
Lei, anche se sopresa, ricambia il gesto, stringendomi forte.
-Ti voglio bene...ma te ne voglio troppo...per te non è così...mi vuoi bene ma da amica, l'ho capito...io però non ti so più vedere come un'amica...non ce la faccio a comportarmi solo da amica. Vorrei, ma non ci riesco...fingerei se ora ti dicessi che sono disposta a restare amiche e a comportarmi da amiche...non riuscirei a sopportare di avere solo una parte di te, mentre un'altra persona ha tutto...-
Dico tutto questo susserrandoglielo nell'orecchio mentre continuo a stringerla a me.
Piano piano, mi libero dal nostro abbraccio e ci guardiamo neglio occhi.
-Io ti voglio bene...più di quanto abbia mai voluto bene a chiunque...davvero mi metterei con te, San...ma non posso ferire i sentimenti di Artie in questo modo...-
-Lo so, già me l'hai detto...-
Tra di noi cala ancora una volta il silenzio...inizio a sentire le lacrime gli ancoli degli occhi, ma tento di fare il possibile per trattenerle.
Brittany, invece, tiene la testa bassa.
-Possiamo almeno salutarci e parlarci qualche volta? Non voglio che ci ignoriamo...-
"NO, NO, NO...Santana dille di NO" Continuo a ripetermi tra me e me, ma vedendola triste davanti a me non posso fare a meno che sciogliermi, anche se so che sarà solo più difficile, finirò per complicarmi ancora di più la vita e per soffrire più di quanto già non stia facendo.
-Sì...possiamo farlo...- 
Le parole mi escono dalla bocca senza che nemmeno me ne rendessi conto.
Lo sguardo di Brittany si illumina di colpo, come se la tristezza e la tensione di pochi istanti prima fossero scomparse.
Mi trovo travolta in un altro abbraccio.
Restiamo così per qualche momento...quanto mi è mancato non poterla stringere a me...
-Dai, ora vai a casa che si sta facendo tardi...-
Le dico, tentando di allontanarmi e di riprendere il controllo di me.
-Va bene...ci vediamo domani allora- 
Mi risponde con un sorriso a trentadue denti, prima di stamparmi un bacio sulla guancia e correre verso casa.
Io mi limito a salutarla con la mano...ancora scossa per tutto quello che è successo poco fa.
Richiudo la porta di casa, mi ci appoggio con la schiena e piano piano mi lascio scivolare fino a terra.
Poggio entrambe la mani sulla testa in segno di disperazione.
"Sei fottuta Santana".
  
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