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Autore: Natalja_Aljona    24/03/2012    1 recensioni
Natal'ja vende fiammiferi e sogna la Rivoluzione.
Siberiana fin nelle ossa e nel sangue, nel cuore e nell'anima, nipote di uno dei capi dei Decabristi ed ultima erede della famiglia russa più temuta dallo zar, è quasi impazzita in prigione ma sa che non è finita.
Geórgos vive per la guerra e per il cielo di Sparta.
Nato durante la Guerra d'Indipendenza Greca e nipote del capo dei Kléftes, i briganti e i partigiani del Peloponneso, ogni notte spara alle stelle perché ha un conto in sospeso con gli Dei.
Feri è uno zingaro ungherese, il terzogenito di Kolnay Desztor, il criminale del secolo, e il più coraggioso dei suoi fratelli.
Legge il destino tra le linee della mano, e tre anni di galera e lavori forzati non sono bastati a fargli smettere di credere nel suo.
Nikolaj, ussaro polacco e pianista mancato, crede di aver perso tutto.
Sa che l'epilessia, i complessi d'inferiorità nei confronti del padre morto, l'ossessione per sua cugina e i suoi sogni infranti lo uccideranno, ma la sua morte vuole deciderla lui, e a ventidue anni s'impicca per disperazione e per vendetta.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Woman, I know you under stand


Woman, I know you under stand

The little child inside the man

Please, remember, my life is in your hands

 

Donna, so che tu comprendi

Il bambino ch’è nell’uomo

Ti prego, ricorda, la mia vita è nelle tue mani
(Woman, John Lennon)

 

Duecentoquattordici

For the other half of the sky

I nearly died

Love you more than any other guy

I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can beat them, just for one day
We can be Heroes, just for one day

Io, io sarò il re

E tu, tu sarai la regina
Sebbene niente li porterà via

Possiamo batterli, solo per un giorno
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno

(Heroes, David Bowie)

 

E la baciò, Feri, quasi in un soffio.

Con le lacrime già sotto le palpebre.

-Sei ancora innamorata di George?-

Natal’ja e i suoi capelli scompigliati, più biondi che mai.

Troppo bella e troppo lontana.

-Lo sarò sempre, Capitano…-

-Che cos’ha, lui, Lys?-

-La mia libertà…-

-Sono stato io a restituirtela, la prima volta-

-E io l’ho regalata a lui…-

 

Feri non ci credeva.

Natal’ja era troppo sua, per essere davvero innamorata di George.

Era masochista quanto innamorato, il Capitano.

E non era un amico o un amante, per lei.

Era Feri Desztor.

Il ragazzo che non si poteva imprigionare in un titolo.
Perché sarebbe evaso.

E tornato da lei, in qualunque modo.

Anche a costo di non essere nessuno.

E non le credeva, non le avrebbe creduto mai.

Natal’ja, in cuor suo, l’amava.

Più di quanto avesse mai amato George.

 

Natal’ja, sogno e condanna, stella beffarda, crudele e sincera.

Le avrebbe chiesto un bacio al giorno solo per illudersi.

Le avrebbe chiesto una notte in riva al fiume solo per sognarla.

E per averla…

Qualsiasi cosa, ogni suo desiderio bruciato fino a piangere.

Speranze, sempre troppe.

Era Feri Desztor, lui.

Lui non aveva mai avuto una donna.

Mai.

Neanche per soldi, neanche quando avrebbe potuto.

I suoi compagni di cella morivano d’amore o dalla smania d’incontrare all’osteria, per un pugno di rubli, la più bella di quelle che lavoravano lì.

E lui mai aveva immaginato di cedere a una brama carnale.

Cercava la Rivoluzione, cercava Natal’ja.

Era fedeltà platonica, la sua.

Solo con lei avrebbe commesso cose tanto proibite da non poter essere raccontate in Piazza ai suoi fratelli.

Solo per lei avrebbe permesso che si consumasse un tradimento.

Il tradimento di George.

Solo perché era lei.

Il sogno che si doveva tenere conficcato nel cuore.

Stretto nei pugni, tra le vene dei polsi.

A rubar stille di sangue, come il sole al cielo.

Maledetta, splendida ragazzina…

 

Toccherei, con la mano
La stella, la tua mano
Che vorrei nella mano
Quella mano, io vorrei…

(Ah…quell’amore, Riccardo Cocciante)

 

 

E cercar d’ingannare così l’indicibile amore.

L’aveva letto sull’Eneide di Pál, prima che l’ussaro incallito di quella loro famiglia degenere ci accendesse il fuoco.

Pál non amava i libri e non amava Virgilio.

 

Sul patibolo Feri era riuscito a ingannare soltanto se stesso, se stesso e la lama del suo grande amore…

L’ombra di Natal’ja, sempre più accecante di ogni altra luce al mondo.

 

E ti amavo più di qualsiasi altro ragazzo…

Lo giuro, Natal’ja!

Ti amo, ma sono solo Feri Desztor.

Non merito la tua libertà.

 

 

I, I can remember
Standing by the wall
And the guns shot above our heads
And we kissed
As though nothing could fall
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever
Then we could be Heroes
Just for one day

 

Io mi ricordo

In piedi accanto al muro

Spararono sopra le nostre teste

E ci baciammo

Come se niente potesse accadere

E il peccato era dall’altra parte

Oh, possiamo batterli, ancora e per sempre

E saremo Eroi

Anche solo per un giorno

(Heroes, David Bowie)

[...]

It's only love, and that is all
Why should I feel the way I do?
It's only love, and that is all
But is so hard, loving you...

E' solo amore, e questo è tutto
Come mai mi sento così?
E' solo amore, e questo è tutto
Ma è così difficile, amarti...
(It's Only Love, The Beatles)

 

 

 

 

Note

 

For the other half of the sky: Per l’altra metà del cielo. Woman, John Lennon.

I nearly died […] Love you more than any other guy: Sono quasi morto […] Ti amo più di qualsiasi altro ragazzo.

No Reply, The Beatles.

 

Ecco, non avevo mai parlato di Feri così.

Del suo sperare sempre, sempre, sempre di avere ancora una possibilità con Alja, e di sognare sempre, sempre, sempre la sua Alja…

Non avevo mai accennato alla sua “castità”, se non, quasi distrattamente, nel Capitolo 146.

Cioè, era sottintesa, ma io “sottintendo” tante cose ;)

Perché lui, davvero, non è mai stato con una donna.

E il pensiero di Natal’ja…

Lo distrugge, semplicemente.

Le ultime quattro frasi sono i suoi pensieri sul patibolo, i suoi pensieri per lei.

In segreto si augura che non sia vero amore, quello di Lys per Gee… Ma in cuor suo sa fin troppo bene che lo è.

E nonostante il bacio all’inizio del capitolo, lei è sempre stata maledettamente sincera con il suo Capitano.

E sta male, lui, tantissimo.

La canzone di David Bowie, Heroes, è incredibilmente perfetta per Feri e Lys, e per questo benedico una criptica elvetica di nome Cecilia…ovvero la mia migliore amica in incognito, ma è un dettaglio.

 

A presto! ;)

Marty

 

  
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