Woman, I know you under stand
The little child inside the man
Please, remember, my life is in your hands
Donna, so che tu
comprendi
Il bambino ch’è
nell’uomo
Ti prego, ricorda,
la mia vita è nelle tue mani
(Woman, John Lennon)
Duecentoquattordici
For the other half of the sky
I nearly
died
Love you more than any other guy
I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can beat them, just for one day
We can be Heroes, just for one day
Io, io sarò il re
E tu, tu sarai la
regina
Sebbene niente li porterà via
Possiamo batterli,
solo per un giorno
Possiamo essere Eroi, solo per un giorno
(Heroes, David
Bowie)
E la baciò, Feri, quasi in un soffio.
Con le
lacrime già sotto le palpebre.
-Sei
ancora innamorata di George?-
Natal’ja
e i suoi capelli scompigliati, più biondi che mai.
Troppo bella e troppo lontana.
-Lo sarò
sempre, Capitano…-
-Che
cos’ha, lui, Lys?-
-La
mia libertà…-
-Sono
stato io a restituirtela, la prima volta-
-E io l’ho regalata a lui…-
Feri non
ci credeva.
Natal’ja
era troppo sua, per essere davvero
innamorata di George.
Era
masochista quanto innamorato, il Capitano.
E non era
un amico o un amante, per lei.
Era Feri Desztor.
Il
ragazzo che non si poteva imprigionare in un titolo.
Perché sarebbe evaso.
E tornato
da lei, in qualunque modo.
Anche a costo di non essere
nessuno.
E non le
credeva, non le avrebbe creduto mai.
Natal’ja,
in cuor suo, l’amava.
Più di quanto avesse mai amato
George.
Natal’ja,
sogno e condanna, stella beffarda, crudele e sincera.
Le
avrebbe chiesto un bacio al giorno solo per illudersi.
Le
avrebbe chiesto una notte in riva al fiume solo per sognarla.
E per averla…
Qualsiasi
cosa, ogni suo desiderio bruciato fino a piangere.
Speranze,
sempre troppe.
Era Feri Desztor, lui.
Lui non
aveva mai avuto una donna.
Mai.
Neanche
per soldi, neanche quando avrebbe potuto.
I suoi
compagni di cella morivano d’amore o dalla smania d’incontrare all’osteria, per
un pugno di rubli, la più bella di quelle che lavoravano lì.
E lui mai aveva immaginato di
cedere a una brama carnale.
Cercava
la Rivoluzione, cercava Natal’ja.
Era
fedeltà platonica, la sua.
Solo con lei avrebbe commesso cose
tanto proibite da non poter essere raccontate in Piazza ai suoi fratelli.
Solo per
lei avrebbe permesso che si consumasse un tradimento.
Il tradimento di George.
Solo
perché era lei.
Il sogno che si doveva tenere
conficcato nel cuore.
Stretto
nei pugni, tra le vene dei polsi.
A rubar stille di sangue, come il
sole al cielo.
Maledetta,
splendida ragazzina…
Toccherei,
con la mano
La stella, la tua mano
Che vorrei nella mano
Quella mano, io vorrei…
(Ah…quell’amore,
Riccardo Cocciante)
E cercar d’ingannare così
l’indicibile amore.
L’aveva
letto sull’Eneide di Pál, prima che l’ussaro incallito di quella loro famiglia
degenere ci accendesse il fuoco.
Pál non amava i libri e non amava
Virgilio.
Sul
patibolo Feri era riuscito a ingannare soltanto se stesso, se stesso e la lama
del suo grande amore…
L’ombra
di Natal’ja, sempre più accecante di ogni altra luce al mondo.
E ti amavo più di qualsiasi altro
ragazzo…
Lo giuro,
Natal’ja!
Ti amo, ma sono solo Feri Desztor.
Non merito la tua libertà.
I, I can remember
Standing by the wall
And the guns shot above our heads
And we kissed
As though nothing could fall
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever
Then we could be Heroes
Just for one day
Io mi ricordo
In piedi accanto al
muro
Spararono sopra le
nostre teste
E ci baciammo
Come se niente
potesse accadere
E il peccato era
dall’altra parte
Oh, possiamo
batterli, ancora e per sempre
E saremo Eroi
Anche solo per un
giorno
(Heroes, David
Bowie)
[...]
It's only love, and that is all
Why should I feel the way I do?
It's only love, and that is all
But is so hard, loving you...
E' solo amore, e questo è tutto
Come mai mi sento così?
E' solo amore, e questo è tutto
Ma è così difficile, amarti...
(It's Only Love, The Beatles)
Note
For the other half of the sky: Per l’altra metà
I nearly died […] Love you more than any other guy:
Sono quasi morto […] Ti
amo più di qualsiasi altro ragazzo.
No Reply,
The Beatles.
Ecco, non
avevo mai parlato di Feri così.
Del suo
sperare sempre, sempre, sempre di avere ancora una possibilità con Alja, e di
sognare sempre, sempre, sempre la sua Alja…
Non avevo
mai accennato alla sua “castità”, se non, quasi distrattamente, nel Capitolo 146.
Cioè, era
sottintesa, ma io “sottintendo” tante cose ;)
Perché
lui, davvero, non è mai stato con una donna.
E il
pensiero di Natal’ja…
Lo
distrugge, semplicemente.
Le ultime
quattro frasi sono i suoi pensieri sul patibolo, i suoi pensieri per lei.
In
segreto si augura che non sia vero amore, quello di Lys per Gee… Ma in cuor suo
sa fin troppo bene che lo è.
E
nonostante il bacio all’inizio del capitolo, lei è sempre stata maledettamente
sincera con il suo Capitano.
E sta
male, lui, tantissimo.
La canzone
di David Bowie, Heroes, è
incredibilmente perfetta per Feri e Lys, e per questo benedico una criptica
elvetica di nome Cecilia…ovvero la mia migliore amica in incognito, ma è un dettaglio.
A presto!
;)
Marty