CAPITOLO 2
Quando
Miyu si svegliò, dopo quella notte, era molto confusa, e in un primo momento si
comportò come se niente fosse successo. Si alzò e si preparò per andare a
scuola, aspettando che Baumiau, le urlasse dalla cucina che la colazione era già
pronta. Ma dopo alcuni minuti, non sentendo nulla, mentre si preparava a
chiamare l’alien-sitter, ricordò tutto. Ma davvero di tutto! La tristezza che
inizialmente si era impadronita di lei, si trasformò immediatamente in
imbarazzo. Quella notte… lei e Kanata… si accasciò al suolo, mentre il
rossore aumentava. Quello che era successo, poteva solo dire una cosa: lei lo
amava. Ma, anche lui provava gli stessi sentimenti? La notte precedente, non era
successo perché lei si era fatta trasportare dalla situazione, ma perché era
seriamente innamorata di Kanata, e quello che era successo, aveva funto da
catalizzatore per esternare i propri sentimenti fino allora repressi. Dopo
questa analisi fin troppo dettagliata, decise che la soluzione migliore,
consisteva nel parlarne direttamente con Kanata stesso. Si fece coraggio, e si
diresse in cucina. Lo trovò affaccendato, e tentò di dargli il buongiorno, ma
le sembrò di non riuscire a parlare; aveva perso tutta la sua audacia. Kanata,
intanto, non aveva il coraggio di alzare lo sguardo e di guardarla in faccia,
perciò a lei sembrò quasi che non avesse niente da dirle, anzi, non voleva
nemmeno vederla. Miyu rimase molto male di questo suo comportamento, il che fece
aumentare di più i suoi dubbi. Fecero colazione in silenzio, con lo sguardo nel
piatto, ognuno che cercava di trovare quel poco di coraggio anche per chiedere
di farsi avvicinare la salsa di soya. Miyu arrivò perfino a mangiare il riso
senza condimento, perché questo si trovava vicino a Kanata! Anche durante il
tragitto per andare a scuola, la situazione, non migliorò. Proprio mentre Miyu
stava per disperare, finalmente, Kanata parlò.
-
Ascolta Miyu…- la ragazza si fermò di colpo; anche Kanata si arrestò e le si
avvicinò, perciò si trovarono uno di fronte all’altra, vicinissimi.
-
Miyu… per quello che è successo ieri… ecco… devo dirti che… io…-
-
Saionji e Miyu sono vicini… Saionji e Miyu sono vicini… sono vicini…- Miyu
fece un balzo indietro. Pochi metri più in là, Chris, la loro amica era preda
di uno dei suoi attacchi di gelosia.
-
C-Chris, ciao! Sei mattiniera oggi, come mai?- vedendoli ora a distanza di
sicurezza, Chris si calmò quasi all’istante, e si avvicinò ai due ragazzi.
-
Oh… cosa stavo facendo?… Salve ragazzi, come va? Lou e Baumiau stanno bene
spero…- i volti di Miyu e di Kanata si incupirono. Con aria grave,
raccontarono tutto quello che era successo il giorno prima… beh, non proprio
TUTTO… Chris, alla fine sembrò più triste dei due ragazzi, perché non aveva
potuto salutare i due alieni. Ma quando vide la malinconia che si era
impadronita dei suoi amici, cercò di risollevare loro il morale. Si
rincamminarono verso la scuola: Chris al centro che parlava in continuazione
cercando di consolarli, e i due ragazzi con lo sguardo perso e rivolto lontano.
Mentre parlava, Chris si rese conto che Kanata, il suo Kanata, non la calcolava
nemmeno, e ciò la rese tremendamente triste. In più temeva che, adesso che i
due alieni se ne erano andati, Miyu e lui, si sarebbero avvicinati di più.
Questi non erano più i pensieri di una ragazza violenta, ma quelli di una
ragazza innamorata, ben consapevole di quello che faceva. Decise di ricorrere ai
ripari, e di parlare con Kanata…
La
giornata era stata piuttosto pesante. Kanata non era riuscito a seguire un
attimo le lezioni, così assorto nei pensieri com’era. Non sentì nemmeno
Chris, quando lo chiamò per la prima volta. Forse solo alla terza, si rese
conto che qualcuno, sul pianeta Terra, lo stava cercando. Chris gli aveva
chiesto di andare con lei in giardino, perché aveva qualcosa da dirgli.
All’inizio, aveva rifiutato, ma vedendo lo sguardo così serio e deciso della
ragazza, aveva acconsentito, e l’aveva seguita fuori.
Miyu,
nel frattempo, era stata incaricata di portare il materiale di sociologia nel
laboratorio. E non aveva assistito all’invito dell’amica. Oramai la scuola
stava per finire, e tutte quel materiale non serviva più. Lo scatolone che
portava era molto pesante, così pensò bene di fermarsi a riposare un attimo.
Posò un angolo del grande contenitore sul davanzale di una finestra del
corridoio, per diminuirne il peso. Era in procinto di ripartire quando,
voltandosi verso la finestra che dava sul giardino, vide Kanata che abbracciava
Chris, allo stesso modo di come aveva fatto con lei il giorno prima. Non li
vedeva bene, perché Kanata era di spalle, e data la sua altezza, copriva la
ragazza, ma il colore dei capelli di lei era inconfondibile; lui, poi si
riconosceva anche di spalle! Miyu vide Chris staccarsi da Kanata, e avvicinare
il suo viso a quello del ragazzo. Lacrime amare e cariche di delusione, le
rigavano le guance.
-
Allora… tutto quello che è successo… non significa niente per lui…
niente… niente…- la sua ultima parola, sembrò spenta come i suoi occhi, e
vuota come il suo cuore. A fatica, si asciugò le lacrime. Non voleva che
qualcuno la vedesse in quello stato. Per fortuna la salvò la campanella che
segnava le 16.00. Ora poteva andare via…
I
ricordi di Miyu, finirono lì, perché le lacrime le impedirono di andare oltre.
Aveva ricordato fin troppo, e adesso era stremata e depressa, tanto che dopo
mille singhiozzi, tenuti a freno per non svegliare il suo bambino, si addormentò.
Continua…
Un
altro capitolo di prova… allora, questi ricordi si fanno sempre più
complicati e poi ci sono un sacco di misteri ancora da chiarire… cosa ne
pensate? Io aspetto un vostro commento!
Ryta
Holmes