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Autore: IlQuokkaDaWonderland    24/03/2012    6 recensioni
-SPOILER per chi non ha letto "Città degli angeli caduti"-
Cose che Alec non augura a nessuno: Tornare da una vacanza magnifica e scoprire che il proprio fidanzato aveva una relazione, centotrenta anni prima, con una vampira platinata di nome Camille.
A lui è successo. Cosa avrà pensato? Io me lo sono chiesta
*Primo tentativo di scrivere una Malec, che tale non è, dato che c'è solo Alec (Accenni a Magnus)*
Perdonate questa introduzione...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Malec
*Piccola (???) nota pre-lettura*
Punto primo: Questi personaggi non sono di mia proprietà, ma li ha creati una simpaticissima donna che bazzicava come noi tra le fan fiction, Cassandra Clare. Non ho scritto questa cosa a scopo di lucro, ma solo per pura ossessione per il personaggio protagonista della OS.
Punto secondo: Questa one shot è stata scritta mentre Lepre (IO) leggeva “Città degli angeli caduti” per la terza volta, in attesa dell’uscita del quinto libro a Maggio, ed è ambientata, circa, tra il capitolo 13, La ragazza trovata morta, e il capitolo 15, Beati bellicosi, dell'edizione italiana :*
Buona lettura


Il passato lascia sempre traccia e brutti pensieri
 


Dedicata a Kuro, Aika, Yuko, MadChild, Crystalemi, Cipi (la mia mamma :P), al mio dolcissimo Simon, ovvero la mia migliore amica, e al mio insopportabile (?) Magnus,  ovvero la gemella della mia migliore amica ^_^ VI ADORO **




Per Alec l’aver scoperto che Magnus aveva avuto delle relazioni in passato, numerose relazioni, non si poteva definire una sorpresa. Non ci aveva mai riflettuto sopra, questo era vero. Quello era il motivo per cui, subito dopo averlo saputo, la consapevolezza di quelle storie lo aveva colpito e fatto stare male.


Probabilmente, all’esterno, non si era visto un granché.
Essere Alexander Lightwood significava, infatti, essere chiuso e introverso, aver difficoltà ad esprimere le proprie emozioni con gesti eclatanti, del tipo: andare sotto un balcone e cantare una serenata, cosa che comunque non avrebbe fatto, data la sua scarsa attitudine al canto, o urlare un “Magnus, ti amo!” dal tetto di un grattacielo altissimo con un megafono o, ancora peggio, scriverlo su uno di quei cosi volanti che avevano la forma di un palloncino, ma che erano più grandi, di cui, in quel momento, non riusciva a ricordare il nome, e magari buttarsi con un paracadute.

No, decisamente. Non era quello il suo stile.
E non lo era mai stato. Lui era più uno che rimaneva in silenzio, uno che sopportava, magari rischiando di morire dentro, a volte esplodendo con le persone sbagliate, come era successo con Clary mesi prima, quando ancora era convinto di amare Jace.
Lui era uno che sentiva, spesso, di essere colpevole. Non reagiva, però, come il fratello biondo, ora riusciva a pensarlo come tale, autopunendosi con una caccia al demone assurda e pericolosa.
Si martoriava da solo. Diceva di stare bene per non fare preoccupare nessuno più del necessario. Così come faceva da quando era morto Max.

Ma non era stata la scoperta delle relazioni a farlo stare così male. Era stata la reazione menefreghista di Magnus.
Non era vero che non era importante.
Ogni evento ti fa crescere e maturare, pensò alle parole della madre, quando ancora era bambino.
Quindi, perché aveva detto quelle cose? Magnus era ben più vecchio di lui, con più esperienza. In tutti i suoi ottocento anni avrebbe dovuto imparare a misurare le parole.
Almeno, così pensava Alec.


Avevano appena passato delle settimane fantastiche insieme.
Lo stregone lo aveva portato nei luoghi più belli che si potessero visitare, senza farlo preoccupare di nulla, non lasciandolo mai da solo con i suoi pensieri, cercando di farlo divertire.
E ci era riuscito. Alec avrebbe voluto continuare la vacanza.
Forse, non avrebbe mai scoperto di quella vampira.
Perché Magnus non si era fidato? Perché non gli aveva detto nulla di lei?

Alec aveva persino lasciato che il compagno lo portasse a fare shopping, un’attività che avrebbe trovato orrida di per sé, ma che era stata resa divertente grazie alle strampalate compere dell’uomo. Aveva lasciato che Magnus lo fotografasse, senza poi inviare quelle foto a Jace, e sì, doveva ammetterlo, si era anche lasciato truccare una sera, facendosi mettere qualcosa, di cui non si era preoccupato di ricordare il nome, sugli occhi.

“Sei bellissimo.” Gli aveva sussurrato Magnus, prima di uscire e portarlo in un locale, uno dei tanti, in cui avrebbero, poi, passato la serata.
Ricordava di essere arrossito di colpo, come piaceva al fidanzato, mentre era davanti allo specchio, non vedendo più l’Alec un po’ impacciato e insicuro che era sempre stato.


Ora, guardandosi allo specchio in camera sua, all’Istituto (si era rifiutato di andare a casa di Magnus), si sentiva male.

Un giocattolo insignificante. Questo pensava di essere.

Lui che aveva dato tutto se stesso a quello stregone fissato con i glitter, i trucchi e l’arcobaleno.
Lui che si era lasciato andare tantissimo. Avevano anche fatto l’amore, più di una volta.

Ed è stata la cosa migliore e la più bella, pensò, arrossendo subito dopo.

Mentre, in quel momento, non sapeva cosa dire o fare.
Non l’aveva chiamato, non aveva risposto ai messaggi.
Si sentiva impotente.
Abbandonato e, forse, anche tradito.
Ma quella sera lo avrebbe rivisto. Probabilmente, con gli stessi abiti che avevano comprato insieme, durante la vacanza, per gli eventi importanti, come il concerto a Vienna, al quale non avevano assistito.

Gli avrebbe parlato. Sì, ma ci sarebbe riuscito?

Alec non lo sapeva.
Così, quando Iz bussò alla porta per dirgli che era ora di andare, avvolta nello splendido vestito rosso che lui riteneva fin troppo spaccato, fece un respiro profondo e cercò di calmarsi.


Era fin troppo legato a Magnus per lasciar perdere in quel modo.







Ebbene, salve *o*
Sono un’autentica catastrofe con le presentazioni, con le note etc etc..
Volevo solamente dire che sono nuova nel fandom (come autrice), quindi, metto le zampine pelose da Lepre avanti e vi chiedo di non uccidermi >///<
In molti (?) mi conoscono come “QuellacheèinnamoratadelMalec”…
Ma per paura di rovinare, sì dico “rovinare”, questi due fantastici personaggi creati da Madama Cassie non ho mai scritto su di loro ç_ç

Ora, dovete sapere che io sono fissatissima con Alec u.u
Motivo? Ci assomigliamo :D Cioè, io sono più esuberante, ma le mie pare mentali non hanno nulla di diverso dalle sue u.u
Queste cose, però, penso che non interessino D:
Quindi, sperando non sia OOC, volevo dire che ho, praticamente, imparato le sue parti a memoria (sul serio) e, come detto sopra, l’ho scritta leggendo il quarto libro :D
Grazie dell’attenzione <3
Se vorrete lasciarmi un piiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiccolo segno del vostro passaggio, per dirmi cosa pensate di me….Beh, sarebbe magnifico **

Un bacio, un cupcake e una tazza di tea a tutti
La Lepre

P.S. -Ogni evento ti fa crescere e maturare- Questa frase è mia, non sta scritta da nessuna parte, sia chiaro ^_^ Ma mi piace attribuirla a Maryse, un personaggio forte e pieno di energia, nonostate tutto

Scusate le note chilometriche D:
Spero che qualcuno le legga LOL


   
 
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