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Autore: Nialls_Wife    24/03/2012    2 recensioni
Abbiamo sempre vissuto la saga di Harry Potter solo ed esclusivamente dal punto di vista di Harry. Se ti piacerebbe sapere cosa ha provato Hermione dal momento in cui è scesa dall'Espresso per Hogwarst fino al momento in cui è stata smistata fra i Grifondoro, ti consiglio di leggere questa shot.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Hermione Granger scese dall’espresso per Hogwarts. Dopo circa nove ore di viaggio ininterrotto, il treno era finalmente arrivato alla scuola di magia e stregoneria.
“Vengano qui davanti tutti gli studenti del primo anno!”, disse un omone gigantesco vicino alle barche. Molti studenti della sua stessa età (lei compresa) trattenero il respiro alla vista di quel gigante con la folta barba nera.
Sentì non molto lontano da se’ la voce di quello strano ragazzo che qualche ora prima aveva cercato di far diventare giallo il proprio ratto senza alcun risultato. Si girò e lo vide parlare con quel ragazzino con gli occhiali che si era scoperto essere Harry Potter, quello famoso. Il ragazzo che era sopravvissuto aveva capelli neri e spettinati e portava un paio di occhiali rotti aggiustati con semplice scotch. Si diceva che vivesse in una casa di babbani da dieci anni. Per lei non era certo una cosa così insolita vivere con persone senza poteri magici: i suoi genitori erano babbani.
“Avvicinatevi, non abbiate timore!”. Hermione fu spinta da un gruppetto di ragazzine ridacchianti che smisero di starnazzare come anatre alla vista del gigante.
“Allora, per raggiungere il castello attraverseremo il lago. Formate gruppi di sei ragazzi e prendete posto sulle barche. Non preoccupatevi, non dovrete remare voi: le barche sono incantate e vi porteranno alla rimessa delle barche che si trova sull’altra sponda. Ah quasi dimenticavo di presentarmi: sono Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi a Hogwarst”. Fece un gran sorriso e urlò: “quelli del primo anno per primi!”.
Hermione, vedendo passarle davanti gruppetti di ragazzi che chiacchieravano, si irrigidì: non voleva ammetterlo a se’ stessa ma era sola! Non aveva nessuno con cui condividere quel momento tanto importante per lei. Si mise in punta di piedi e cercò con lo sguardo il ragazzo di nome Neville che era stato suo compagno di scompartimento. Non lo consceva  molto, ma poche ore prima lo aveva aiutato a cercare il suo rospo durante il tragitto in treno e pensò che potesse rimanere con lui fino a quando non avrebbe trovato altra compagnia.
Fu spinta su una barca insieme a due maschi e tre femmine. I nomi dei ragazzi erano Justin Finch-Fletchley e Terry Steeval; quelli delle ragazze erano Hannah Abbot, Lavanda Brown e Millicent Bulstrode.
Le barche magicamente si staccarono dalla riva e iniziarono ad allontanarsi da essa sempre più velocemente.

I due ragazzi furono intenti per l’intero tragitto a scambiarsi figurine di streghe e maghi famosi, le quattro ragazze invece non si scambiarono dialoghi particolarmente lunghi, eccetto uno. “Ho sentito che ad Hogwarst ci insegnaranno a trasformare animali in oggetti, secondo voi è vero?”, disse la ragazza di nome Lavanda. “Non credo”, rispose Hermione, “probabilmente inizieremo con incantesimi semplici e meno sofisticati”.
“Mia madre mi ha detto che durante il quinto e il sesto anno conseguiremo degli esami di  cui non ricordo il nome”, affermò Hannah. “Dove lavora tua madre?”, domandò Lavanda. “Al Ministero della Magia, le vostre?”. “Anche la mia”, rispose Milicent. “Mia madre lavora ai Tre Manici di Scopa”, disse Lavanda. “Mia madre è una dentista, non lavora nel mondo della magia”, disse tranquillamente Hermione. Millicent Bulstrode si girò di scatto e le rise in faccia. “Che cosa c’è di tanto buffo?”, chiese Hermione alquanto irritata. “Sei tu allora la Nata Babbana di cui parlavano prima nel mio scompartimento!”. Lavanda e Hannah arrossirono imbarazzate. “Che cosa intendi con “Nata Babbana”?”, chiese Hermione. “Nato Babbano significa non avere puro sangue di mago nelle vene; significa avere i genitori ambedue babbani”, rispose la ragazza con un velo di malignità nella voce.
Hermione, pur volendo, non riuscì a contrabbattere alle parole della coetanea. In quel momento si era sentita un pesce fuor d’acqua. Si era sentita diversa.

Arrivati finalmente nell’altra sponda, salirono la collina e si diressero verso la scuola. Magnifica: era questa l’unica parola con la quale Hermioneavrebbe  potuto descriverla. Entrarono da una porta del castello e salirono varie rampe di scale dove, alla fine di esse, trovarono ad aspettarli una professoressa anziana che ilustrò loro le Case di Hogwarts nelle quali sarebbero stati smistati durante la Cerimonia dello Smistamento. La porta si aprì e i giovani maghi entrarono nella Sala Grande dove già sedevano, nelle quattro lunghe tavolate, gli allievi più grandi.
Il Cappello Parlante li deliziò con una canzone nella quale illustrava loro le caratteristiche che determinavano la Casa alla quale li avrebbe smistati. La professoresa di nome Minerva McGranitt  chiamò diversi giovani maghi che vennero smistati nelle proprie Case.
“Granger Hermione”, chiamò la professoressa McGranitt. Hermione si avvicinò allo sgabello e si sedettè. Vide centinai di occhi puntati su di lei. “Sta calma, coraggio, mantieni la calma: l’importante è che tu non finsca a Serpeverde, per il resto va tutto bene!”, si disse fra se’ e se’. La professoressa  McGranitt le pose il Cappello Parlante sul capo e questo esclamò: GRIFONDORO! La tavolata dei Grifondoro applaudì. Sospirò sollevata e si unì ai suoi compagni felicissima.
  
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