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Autore: mamie    25/03/2012    6 recensioni
"Lavi non sapeva pregare. Non ne era mai stato veramente capace. Nella sua memoria di Bookman erano incise decine, centinaia di preghiere di tutti i riti e lingue e religioni possibili. Preghiere meravigliose e preghiere banali, preghiere profonde e preghiere ingenue… eppure, tra tutte quelle parole, non c’erano mai le sue."
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Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Vizi e virtù'
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Prompt: Speranza - Preghiera

TI PREGO


 Lavi non sapeva pregare. Non ne era mai stato veramente capace. Nella sua memoria di Bookman erano incise decine, centinaia di preghiere di tutti i riti e lingue e religioni possibili. Preghiere meravigliose e preghiere banali, preghiere profonde e preghiere ingenue… eppure, tra tutte quelle parole, non c’erano mai le sue. Lavi non sapeva pregare e adesso avrebbe tanto voluto saperlo fare bene. Avrebbe tanto voluto essere capace di rivolgersi a qualcuno sicuro di essere ascoltato. Mai come in quel momento, davanti al volto pallido e tirato di Yu che respirava a fatica tra le sue braccia, avrebbe voluto essere capace di una qualsiasi, banalissima, convinta preghiera.
- Ti prego – aveva cominciato a dire con la voce spezzata, non sapendo neanche a chi rivolgersi per quella richiesta infantile. Oh, gli dei come sono imperscrutabili nei loro disegni! Come sono giusti. Come sono lontani.
- Ti prego… - in un singhiozzo che non riusciva ad aggiungere altro, a formulare niente che non fosse la sua folle speranza, la sua straziante disperazione.
- Ti prego… ti prego, ti prego, ti prego…
Chi stava pregando? Qual era il dio che stava supplicando con tanta forza? Non lo sapeva. Non gli importava. Restavano solo quelle due parole, sospese sul baratro a fare da scudo alla morte. Quelle due parole fragili, quelle due parole da bambino impaurito.
- Ti prego…
 
Fu solo quando vide gli occhi di Yu aprirsi lentamente che lasciò andare una lacrima, una sola; gli rotolò sulla guancia e cadde, calda, sul volto del compagno, come una goccia di pioggia.
Qualcuno lo aveva ascoltato.
 
  
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