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Autore: Cherie__    25/03/2012    7 recensioni
- Allora... Io sono Junhyung, ma questo lo sai già -
- No, non lo so -
- Come scusa? -
- Hai capito bene. Non so chi sei, non so cosa fai, non so niente di te. E tanto per chiarire, non mi interessa. E poi come fai a sapere dove abito e come mi chiamo? Come fai a sapere chi sono? -
- Questi sono i vantaggi di essere famosi - Rispose prontamente lui, neanche lontanamente scosso dalle parole di Shin
- Me ne infischio dei vostri dannati vantaggi! -
- Ascolta bene - Disse con calma - Tu d'ora in poi, sei la mia ragazza -
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13

- Svegliaaaaaaa! -
Shin scattò immediatamente, drizzandosi spaventata sul letto. Si guardò intorno, notando la figura di Jun che avanzava imperterrita all'interno della stanza.
- Tu! Come... - Gli urlò furiosa, colpendolo con il cuscino - Mi hai spaventata a morte! -
- Chiedo perdono, ma c'è la carrozza che l'aspetta - Le rispose divertito, allungandole un depliant sospetto
La giovane lo scrutò silenziosamente, per poi sussultare alla vista di un enorme ruota panoramica.
- Non dirmi che... -
- Si! Oggi si va al Luna Park! -
- Ma sono solo le undici! Fammi dormire almeno un altro pò... - Disse, cadendo a peso morto sul comodo letto
Non fece in tempo a chiudere occhio che si sentì tirare per un braccio
- Muoviti! A quest'ora c'è poca gente e lo sai benissimo che non posso andare in giro come mi pare! -
- Uffa... Esci da qui, tra dieci minuti sono pronta... -
 
Dopo esattamente dieci minuti la porta della camera sussultò sotto la strana quanto rara vivacità del ragazzo.
E dopo mezz'ora le porte di quell'inferno dei divertimenti si aprirono davanti ai suoi occhi.
Un piccolo brivido le percorse la schiena, alla vista di quella che era la tanto odiata casa delle streghe.
- Dai, andiamo! - Le disse Jun, trascinandola all'interno del parco - Vediamo... Che ne dici di provare le Montagne Russe? -
La giovane si drizzò all'improvviso, sgranando gli occhi terrorizzata.
- Io preferirei qualcosa di più tranquillo, come... - Sussurrò piano, indicando la prima giostra circondata da bambini - ... Il Bruco-Mela! -
Jun la guardò contrariato, sperando in una qualsivoglia reazione che potesse smentire quelle parole
- Mi rifiuto! - Rispose categorico lui, cominciando a camminare verso la fila delle Montagne Russe
- Ma perchè? Quella giostra è fantastica! Non capisci proprio niente... -
- Certo, fantastica per i bambini dai dieci anni in giù! -
- Non è vero! Non ti permetto di offendere la mia giostra preferita! -
- Guarda, la fila scorre velocemente. Saliremo già al prossimo giro -
Shin deglutì a fatica non appena delle inferriate di metallo si calarono su di loro. Nonostante riuscisse ancora a toccare terra con le punte, moriva di paura.
Stritolava la mano di Jun, gli occhi fissi sul punto più alto di quel mostro di ferro.
- Vedrai, ti piacerà a stare a testa in giù! -
- Cosa?! - Urlò, per poi proferire parolacce su parolacce coperte dal rumore della giostra - Ti odio! -
Il giovane scoppiò a ridere, mentre l'aria cominciava a scontrarsi col suo viso.
Il simmetrico ciuffo di Jun sembrava aver preso vita, muovendosi qua e là all'impazzata. In quel momento sembrava rappresentare il cuore di Shin.
In meno di due secondi si trovarono a sfrecciare da un parte all'altra di quella pista dell'inferno, pareva che quel coso prendesse il volo da un momento all'altro.
Afferrò saldamente la mano del ragazzo che sembrava divertirsi da morire, quasi non si accorse delle dita della giovane insinuarsi tra le sue.
Quando rallentarono, Shin riprese a respirare. Dire che era stato un giro in apnea non era per niente un'esagerazione.
- Giuro che ti ammazzo! - Bofonchiò a mezza voce, e per un attimo sembrò perdere l'equilibrio
- Ma Principessa, cosa mi combini? -
Quella voce. L'avrebbe riconosciuta tra mille.
Alzò piano il viso, trovandosi faccia a faccia con l'angelo biondo. La teneva ben stretta per la vita, così da non farla cadere rovinosamente a terra.
- I-io... -
- Lasciala stare, riesce a stare in piedi anche senza il tuo aiuto! - Sbottò Jun nervoso, afferrandola bruscamente per il braccio
- Allora perchè mi è letteralmente caduta tra le braccia? -
- Ma che ci fai qui? - Si intromise Shin, ripresasi dalla giostra
- Sono venuto in compagnia... Anzi, credo proprio di essermela persa - Disse ansioso, guardandosi attorno come un bimbo spaurito
- Chi è questa ragazza? La tua nuova fidanzata? -
Yoseob scoppiò a ridere davanti le facce curiose dei due ragazzi
- Macchè! E' mia cugina, è venuta in vacanza e resta da noi per un pò.. La mamma mi ha costretto a portarla in giro -
- Yo!! Dov'eri finito?? - Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Shin tutti pezzi del puzzle tornarono al loro posto
- Myo Rin, cavolo! E' un'ora che ti cerco! -
Era lei. Era la stessa ragazza che aveva incontrato negli studi. La biondina dagli occhi furbi era la cugina di Yoseob.
- Volevo andare nella casa stregata - Disse mettendo il muso, sembrava una bambina
- Che coincidenza! Stiamo andando anche noi, venite? - Propose Jun raggiante, afferrando la ragazza paralizzata per il polso
- Certo! - Rispose contenta l'altra, stringendogli il braccio. Ma chi si credeva di essere quell'oca?
- Andiamo Yoseob! - Lo chiamò Shin, sorridendo nervosa
 
- Allora, questo è un percorso a piedi.. I facilmente impressionabili o i deboli di cuore farebbero bene a non entrare - Disse tranquillo l'uomo all'entrata.
Shin fece immediatamente un passo indietro, pronta a ricoprire la parte della "povera ragazza debole di cuore". Jun invece la spinse avanti a sè, ricoprendo invece il ruolo di "ragazzo che legge nel pensiero, e ti vieterà ti scappare".
- Quattro biglietti, grazie! -
- Ecco, quella è l'entrata -
Shin venne trascinata all'interno, dove tutto ma proprio tutto era immerso nel buio più totale. Cominciò a tremare convulsamente, spaventata e preoccupata allo stesso tempo.
Non riusciva a vedere a un palmo dal suo naso, e questo la terrorizzava. Camminava a passo incerto per un ampio corridoio, a tentoni cercava di afferrare la mano di Jun o di chiunque altro
- Jun? - Chiamò piano, immobilizandosi all'improvviso
Si sentì afferrare la mano saldamente, sussultando al contatto
- Ehi Jun, sei tu? -
Nessuna risposta. Quella mano cominciò a trascinarla lentamente, percorrendo il percorso a passo fermo
- Buh! -
- Aaaaaaaah! - Urlò Shin cadendo a terra per la paura.
Delle dita cominciarono a tracciare il profilo del suo viso. Non aveva neanche il coraggio di respirare, se qualcuno non l'avesse portata fuori sarebbe rimasta lì per sempre
- C-chi sei? - Mormorò in preda all'ansia, sentendo ancora quel contatto.
Un sospiro, niente di più. E un sospiro poteva avere mille significati.
Finalmente quel tocco sfuggevole si trasformò in uno concreto e deciso, da togliere il fiato. Delle mani si posarono sul suo viso. E delle labbra sfiorarono le sue.
Erano dolci, morbide, bramose. Ma a chi appartenevano? Yoseob o... Jun?
Shin lo spinse via da se, riacquistando per un attimo la forza. Si alzò immediatamente, gli occhi fissi sulla figura protetta dal buio
- Chi diavolo sei? - Chiese ancora, alzando ancora di più la voce
- Colui che ti ama - Si sentì sussurare nell'orecchio, un mormorio debole e privo di sostanza. Così debole da non avere neanche un proprietario. Che ti trattasse davvero di Jun o addirittura di Yoseob?
- Voglio sapere il tuo nome! - Sbottò nervosa, stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche
Niente di niente. Quella casa delle streghe stava prendendo tutt'altra piega.
Iniziò a camminare lentamente, con le mani tastava il muro per avere un qualsivoglia appoggio.
Tutte le volte che delle urla o delle risa terrorizzanti si perdevano nell'aria, il cuore sembrava prenderle fuoco.
- Col cavolo che mettero piede qua dentro di nuovo -
Quasi non scoppiò a piangere quando vide la scritta fosforescente posizionata sull'uscita. Corse verso di essa immediatamente, trovandosi all'aria aperta.
Prese una boccata d'aria riempiendosi i polmoni, per poi accorgersi della presenza di Yoseob e Myo Rin
- Ehi, Shin! - Esclamò Yo prendendola dalle spalle e strattonandola - Pensavamo ti fossi persa! Jun è corso dentro a cercarti! -
- C-cosa? -
- Si! Ha cominciato a dire cosa senza senso... Come "Ha paura del buio", "E' colpa mia" o "Non avrei dovuto lasciarla sola".. E poi è rientrato -
Troppe informazioni messe insieme. Jun era tornato indietro a cercarla?
- I-io devo... - Mormorò voltandosi
- No ferma qui! E' meglio aspettare lui all'uscita -
- E' tutta colpa tua! - Affermò Myo Rin sprezzante, le braccia strette al petto - Possibile che tu non sia nemmeno in grado di trovare l'uscita?? -
Odiosa. Come poteva essere parente a un ragazzo così perfetto?
- Povero Jun! - Continuò, portandosi una mano al petto - Come fa a stare con una ragazza del genere! Così stupida e... -
- Non ti permetto di parlarle in quel modo - Disse con un filo di voce, tagliente come una lama
- Junhyung, io... Io non... - Sembrava davvero mortificata di essere stata presa con le mani nel sacco.
Il ragazzo le si avvicinò saccente, trovandosi a un palmo dal suo viso
- Vedi di trattenere la lingua, mocciosa - L'avverti con lo stesso tono di voce, voltandosi poi verso il biondo - E tu. Insegnale l'educazione piuttosto che portarla in giro -
Yoseob lanciò un occhiata furiosa alla cugina che era rimasta senza parole. Non aveva mai visto Jun così. Era a dir poco fuori di sè.
- Shin, andiamo - Disse, tirandola delicatamente a sè - Non sono venuto qui per fare la baby sitter -
La giovane si lasciò trascinare, sorpresa dalla sua reazione
- Cosa ti è preso? - Gli chiese, guardandolo di sottecchi
- Non sopporto le persone che giudicano le persone che mi appartengono -
- E da quand'è che ti appartengo? -
Il ragazzo si bloccò di scatto, piazzandosi a qualche centimetro dal suo viso
- Beh.. Quando ti ho baciato, ho segnato il mio territorio - Rispose calmo, sorridendo divertito dalla sua espressione
- Ma non vale! Sono baci dati senza permesso! -
- E allora? E poi mi sembra ti siano piaciuti -
Shin arrossì immediatamente, abbassando lo sguardo goffa. Jun si mise a ridere di gusto, conscio di aver colpito nel segno.
- M-ma non significa niente! Non puoi baciarmi ogni volta che ti passa per la testa! -
- Sicura che non posso? -
Lei annuì sicura, le guance ancora rosse. Il giovane si sporse pericolosamente verso la sua bocca, fino a baciarla a fior di labbra.
Un bacio lieve e delicato, adatto per accrescere il desiderio.
- Allora? Sei ancora sicura? -
- Sei cattivo, Jun! -
- Ma cosa mi dici mai? - Disse imitando la vocina di Topo Gigio. Era davvero esilarante.
- Finiscila, che ci guardano tutti! - Gli intimò Shin, tra una risata e l'altra
Ma era vero, tutte le persone che li circondavano si erano voltati a guardarli. E ahimè, erano stati riconosciuti.
- Oh mio Dio, Junhyung! Junhyung dei B2st! -
- Cavolo. Mi sa che sia meglio evaporare -
Le urla emozionate delle ragazzine li seguivano insistenti, come delle ombre. Neanche quando i due cominciarono a correre si arresero.
- Dove hai parcheggiato l'auto? - Chiese Shin ansimante, cercando di mantenere il passo
- Qui, all'angolo -
- Tutta colpa tua della tua stupida vocina! -
Appena Shin avvistò la sua amata auto ci si gettò dentro, cercando di riprendere fiato.
- Andiamo, dai! - Lo pregò lei, mettendo la cintura.
Quando Jun mise in moto, la ragazza si lasciò cadere sul sedile, contenta di essere riuscita a scappare da quella folla inferocita.
- Non ne posso più di questa ressa quotidiana -
- E io che dovrei dire? E' me che volevano assalire! -
- Sei tu che hai voluto diventare un Idol, quindi devi sopportare in silenzio "l'affetto" delle tue fans -
- C'è solo una persona da cui voglio affetto, ed è l'unica che non è disposta a darmelo -
Shin lo guardò curiosa
- E chi sarebbe? -
Un piccolo sorriso gli increspò le labbra
- Questa persona nemmeno lo sa, è questo il problema -
- E perchè non glielo chiedi? -
- Non è cosi semplice. Lei sembra così... Distante. E poi ha già dei ragazzi alle calcagna, e io a dire la verità vorrei cercare di non... Espormi troppo, ecco -
- Esporti? -
- Si... Tutto quello che faccio è cercare di capire quanto riesca a resistere al bisogno di averla, di possederla -
- E fino ad ora qual'è il responso? -
- Che non riesco a starle lontano neanche per un secondo -
   
 
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