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Autore: potato    25/03/2012    1 recensioni
Mi chiamo Sun, e sono una 16enne.
Dopo la morte dei miei genitori ho subìto un vero e proprio trauma. Non ricordavo più nulla, amori, amicizie, quello che era mia abitudine fare, niente. E come se la mi vita era iniziata a 13 anni.
La mia mente era completamente vuota, non riuscivo a ricordarmi nemmeno di Niall, eppure era stato davvero importante per me.
Però, un grande amore mi farà 'ritrovare la memoria'.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9/O2/2OO9. . qualche anno prima.

Mi ero appena svegliata, erano più o meno le dieci del mattino, quando mi vibrò il telefono.
Era un messaggio, lessi il mittente e notai che era Niall.
«Hei Sun,sono io, che ne dici di vederci un pò?»
Allegramente risposi con un okay!
Chi era Sun? Beh, quella ero io. Una tredicenne irlandese con tanta voglia di vivere e di divertirsi. Non ero molto alta, ma neanche troppo bassa, avevo i capelli castani con delle sfumature bionde e gli occhi azzurri, erano l'unica cosa che adoravo di me.
Chi era Niall? Lui era un ragazzo, un dolcissimo ragazzo. L'avevo conosciuto grazie a mio fratello, ai suoi allenamenti di calcio. Abitava di fronte a me ed aveva quindici anni. Era castano, ma adorava tingersi di biondo. . aveva degl'occhi spettacolari, tant'erano belli che quasi erano più azzurri del cielo. Di lui amavo il sorriso, era imperfettamente perfetto, sapeva sempre ridarti l'allegria.
Ci conoscevamo da poche settimane ma eravamo già molto amici.
Frettolosamente mi lavai e vestii, poi scesi le scale diretta verso la porta.
«Ciao mamma, ciao papà, ciaaao Andy»
«Ciao Sun»
dissero i mei, seguiti da mio fratello, Andy.
Uscii,attraversai la strada, e subito mi trovai di fronte casa di Niall. Feci un bel respiro e bussai, non vedevo l'ora di parlare un pò con lui.
Quando Niall aprì mi aspettò un bellissimo spettacolo: era in pigiama e, essendosi appena svegliato, aveva la faccia peggio di un drogato.
«Ma bene, vedo che ti sei preparato!»
«Che?»
non se ne era nemmeno reso conto di essere in pigiama. «Ah, oh no cavolo non dirmi che veramente stò in uno stato così pietoso.»
«Se proprio vuoi che non te lo dico. . »
dico scherzando, sinceramente? era bellissimo anche così!
«Bene, ora tu fai finta che io sto in giacca e cravatta, ok?ok!» mi prende la mano e saliamo in camera sua. Ovviamente, era disordinatissima, trovavi roba ovunque, anche ne posti piu' strani...
«Vieni, se vuoi puoi stare un pò a computer, è già acceso, e sò che tu ne sei dipendente!» dice ridendo. Beh, era vero, come vivere senza un computer?
«Beh, per ora passo, non preoccuparti!»
«Okay, allora siediti qui»
dice indicando il letto accanto a lui «E' da molto che non parliamo noi due. . .oggi credo sia perfetto fare due chiacchiere!» dice sorridendo ma con molta timidezza.
«E di cosa vorresti parlare signorino?»
«Beh, di noi. Io, te. .noi! Di quello che c'è tra noi,ecco. Cosa siamo noi due?»

Cavolo, ecco che arriva il panico. E ora cosa dovevo rispondere?
Cercavo un modo per poter passare alla 'domanda successiva', quando, fortunatamente(o quasi) il telefono mi squilla. Era Andy.
«Pronto, Andy?»
«Si, sono io, Sun corri. Mamma, papà. . »
disse frettolosamente, non riuscendo più a parlare dato che iniziò a piangere.
«Andy? Cos'è successo? Ci sei? Andy?!» mi stavo iniziando a preoccupare: perchè era così agitato?
«Corri, corri. Non posso spiegarlo.» piangeva,cosi' forte che riuscivo a sentirlo anche per telefono. Decisi di andare, la cosa sembrava grave.
Salutai Niall ,che mi guardava confuso e preoccupato, e corsi via.
Arrivai a casa: la cosa era veramente grave.

9/O2/2O12.. . la storia ha inizio.

Erano le sette e dovevo alzarmi per iniziare a prepararmi.
'che noia, un altra giornata di scuola', pensai.
Però quel giorno non era un giorno come tanti.
Lo adoravo per una ragione,ma allo stesso tempo lo odiavo per un altra.
Lo odiavo perchè erano passati tre anni precisi dalla morte dei miei genitori. Ricordavo benisimo la scena: loro stesi a terra con una pozzanghera di sangue che li circondava, la casa messa tutta in disordine dai ladri e accanto ai corpi dei miei genitori due proiettili.
Come avevo fatto a non accorgermene di nulla? Infondo io ero semplicemente nella casa di fronte, con qualcuno, anche se non ricordo più chi. Si, da quel momento avevo 'perso la memoria', oltre ai miei genitori stesi a terra la mia mente non ricordava altro. Forse, non lo voleva ricordare. Perchè da quel momento in poi io ho sempre pensato che era stata colpa mia: dovevo restare a casa con i miei genitori invece che pensare ai fatti miei.
Ora abitavo con i miei zii, sono stati molto gentili e hanno deciso di accogliermi con loro, a Londra. Ho approfittato di questo per 'crearmi' una vita nuova, infatti è come se io fossi nata a 13 anni.
Ma quel giorno mi piaceva,pero', perchè finalmente avrei potuto vedere i mei idoli. Io amavo cinque ragazzi, è stato grazie a loro che mi sono ripresa, altrimenti sarei stata assalita dalla depressione e dai sensi di colpa, che però, un poco ci sono lo stesso. Ogni volta che ascoltavo una canzone di quei cinque angeli mi sentivo meglio, come se mi trovavo in un mondo tutto mio, loro erano i One Direction.
'Meglio che mi preparo, altrimenti farò tardi', pensai.
Così mi lavai, indossai una felpa con dei jeans, diedi un bacio al poster di Niall, un componente dei One Direction, e scesi in cucina a fare colazione.
Li c'erano i miei zii ad aspettarmi che mi accolsero con un 'buongiorno'.
«Uhm, Sun, sai che giorno è oggi?» chiese mia zia, tristemente.
«Si, oggi vado al concerto zia, approposito, grazie!»
«Anche quello, però oggi sono passati tre anni dalla morte di mia sorella, quindi tua madre. . »
disse senza giri di parole.
«Lo so questo,zia. Anche se preferirei dimenticarlo come tutte le altre cose. . »
«Mi dispiace, vieni qui!»
disse e mi abbracciò fortissimo.
«Grazie, davvero grazie mille per tenermi qui con voi.»
«A noi fa piacere, cara!»
intervenne mio zio sorridente.
Così provo a deviare il discorso sul concerto.
«Uuh, quindi zia. Per te è tutto okay se stasera vado lì con la mia amica?»
«Certo! Devi divertirti ed è un buon modo per non pensare a. . »
si interruppe, aveva capito che era meglio non parlarne. «. . Si, puoi andare.»
«Grazie ancora, zia!»
dissi dandole un bacio sulla guancia.
Così mi avviai verso l'uscita di casa: mi attendeva una noiosa giornata di scuola!

«Aaaah, Giu, non ci credo fra poco li vedremo, li sentiremo cantare dal vivo, potremmo vedere i loro sorrisi! Non mi reggo in piedi dalla gioia!» dissi vicino alla mia migliore amica, Giulia. Io la adoravo, sapeva sempre tirarti su di morale, aveva sempre la battuta pronta, ma allo stesso tempo era molto dolce e, come se non bastasse, amava anche lei i One Direction.
«Si, dio, ti rendi conto fkdgkfgkjks? Ma quanto manca? Che ore sono? Finiamoci a preparare,dai!»
«Stai calma, sono quasi le otto e il concerto inizia alle dieci! Io non so neanche cosa mettermi,cacchius!»
dissi mentre rovistavo nell'armadio. «Perfetto, questo andrà bene,no?»
Mostrai la mia maglia con scritto 'I love 1D' a Giu e con un grande sorriso mi rispose che era perfetta. Bene, avrei messo quella con un semplice jeans!
Dopo un oretta io e Giu siamo pronte, eravamo entrambe semplici, sportive ma allo stesso tempo molto carine.
«Ciao zia, ciao zio! Noi andiamo ci vediamo dopo.»
«Ohh, ciao, mi raccomando sai già come devi comportarti,no?»
«Si zia lo so benissimo!»

Così io e Giulia usciamo e ci dirigiamo nel luogo dove si sarebbe svolto il concerto.
Erano già le dieci, ormai. Ci mancavano solo loro, ma si sapeva che si sarebbero fatti attendere.
Eccoli che arrivano e attacanno con What Makes You Beautiful. Amavo quella canzone, riusciva a farmi sentire 'bella' per quei pochi minuti che durava.
Inizio a cantare, forse sembravo un ornitorinco in calore, ma almeno ero lì, in prima fila con loro avanti a me, ero emozionatissima.
Io e Giu provavamo a parlare, ma era impossibile ,dato il casino, e poi, a cosa serviva parlare se avevi i tuoi idoli proprio di fronte?

Il concerto era finito e io e Giulia ci stavamo avviando verso casa.
«Oddio, Sun, ma hai visto? Cavolo ancora non ci credo, siamo riusciti a vederli, dal vivo!» dice Giulia tutta saltellante.
«Si, ti rendi conto fhdkjfhjsd? Il nostro sogno si è avverato,babe!.. Oh, ehi attento!» qualcuno mi era venuto addosso, non sapevo chi, ma mi aveva fatto male!
«Oh, scusami tanto, scusa non volevo. .» disse.
Cavolo, quella voce era davvero familiare mi ricordava molto. . Si, era proprio lui: era Niall, Niall Horan dei One Direction.
«Ma-ma tu sei, sei veramente lui oppure ho le visioni?» dico incredula, cavolo stavo per morire.
Lui ride. «Ehm, se ti riferisci al membro meno considerato dei One Direction allora si, sono io!»
«Ah, allora no, non sei tu. Io mi riferisco ad un biondino Irlandese che è riuscito a rubare il cuore a moltissime ragazze e che,secondo me, è davvero bravo, dolce e davvero divertente.Vabè se lo incontri, chiamami!»
dico per scherzare.
Lui ci ride di gusto. Cavolo ma stavo veramente scherzando con lui?
«Non esagerare,eh!» io esageravo? Ma forse minimizzavo anche la cosa!
«Naah, io non lo sto facendo. .ma cosa ci fai qui? Perchè non sei con le fan dietro il backstage?»
«Beh, sai, non sono amato da tutte. La maggior parte di loro pensa solo a Liam, Louis, Zayn ed Harry! Per questo ho deciso di andarmene...»
«NONONONO! Hei, ma scherzi? Io darei oro per vederti! Non capisco proprio come possano fare questo. Però Niall ricorda che oltre alle fan così cretine, ci sono quelle che ti amano, da morire. Tipo me, ecco! Ora, ad esempio, non so come sto riuscendo a parlare con te senza svenire...»

Lui ride, ancora. Adoravo la sua risata, era così spontanea.
«Aw, grazie» dice sorridente e poi...poi mi abbraccia. Si, ecco lui voleva proprio farmi morire, lui, Niall, che mi abbraccia? Non potevo crederci.
Dopo ci fù un minuto di silenzio
«Hei, ma lo sai che assomigli ad una ragazza che ho conosciuto in Irlanda?»
«Chi, io?»
dico confusa.
E se tutti quei biglietti con scarabbocchiato il nome 'Niall' si riferivano a lui? Naaah, era impossibile, non potevo essere amica di Niall, me lo sarei ricordato,almeno quello... a volte odiavo proprio aver perso la memoria del mio passato.
«Si. .vabbè non fà niente, non farci caso!» dice e poi nota che io avevo la maglia con scritto 'I love 1D'. «Sei venuta al nostro concerto, quindi!?»
«Già, l'esperienza più bella di sempre!»

Mi sorride e prende dalle mie mani il loro CD che tenevo stretto a me e sopra ci scrive un numero di telefono.
«Se vuoi, domani pomeriggio puoi chiamarmi, okay? Mi faresti felice!»
Io farei felice lui? Bene, accontentiamolo allora!
«Certo, se non do fastidio. . !»
«Non preoccuparti, e non dirlo più. Infondo ti sono debitore: sei riuscita a farmi tornare il sorriso! Comunque ora vado, i ragazzi mi staranno aspettando. . mi raccomando, chiama quando vuoi!»
Aaaah, ora mi ringraziava anche!? Non capivo quanto poteva essere dolce quel ragazzo, davvero troppo.
«Okay!»
dico sorridente, mentre lui mi saluta e va via.
Dopo qualche secondo ritorna indietro.
«Eehy, non ti ho chiesto come ti chiami. . !?»
«Mi chiamo Sun!»

Lui mi fà uno dei suoi sorrisi più belli e và via.
Beh, ora avevo il suo numero e, come la brava ragazza che sono, avrei obbedito ai suoi ordini e avrei chiamato.
Intanto la povera Giu era rimasta qualche passo indietro a fissarci, mi ero proprio dimenticata che era insieme a noi.
«Scusa Giu, mi ero proprio dimenticata. Però sei troppo timida, potevi venire un pò più avanti,eh!» dico scherzando.
«Già ma la mia testa di cazzo(?) non me lo permetteva. Ero così emozionata che non riuscivo a muovermi, tantomeno a parlare. Ma te come hai fatto?» chiede confusa: sapeva che io ero timida quanto lei.
«Sinceramente? Non lo so nemmeno io. Però mi sentivo come se lo conoscessi da tempo, non sò, era una situazione davvero strana. .» Era vero, quando i suoi occhi incontrarono i miei mi sembrò come se fosse già successo, come se fosse una situazione 'familiare' era quello il motivo della mia scioltezza nel parlare con lui.
Non ci pensai più di tanto, era semplicemente il mio idolo, chissà se l'avrei mai rivisto. .e se avrebbe risposto.
Così io e Giulia arriviamo a casa tra chiacchiere e scleri.
Io faccio una corsa in camera mia e mi stendo sul letto.
Ecco che arrivava il momento di pensare. Ogni sera riflettevo su quello che mi era successo durante la giornata, su quanto la mia vita era cambiata da quel triste giorno. Ogni sera tentavo di ricordare qualcosa ma la mia mente era sempre vuota.
Però quella sera era diverso, nella mia mente 'girovagavano' tante scene di me e Niall, insieme.
'Sarà che questo è tutto frutto della mia fantasia, nulla di tutto questo può essere vero.'
pensai. Mi convinsi di questo e così provai ad addormentarmi.
Non vedevo l'ora dell'arrivo del pomeriggio del giorno successivo.




Spazio autrice(?):
Bene, premetto che questa è la mia prima FF.
*le lanciano di tutto addosso*
Cavolo,ora sono tutta sporcaçwç
Va bene si nota che sto sclerando,vero? E' una mia cosa abitudinale,ormai.
Okaaay io vi lascio anche se so che nessuno leggera mai questa storia*^*
Per chi mi ha cagato fin qui. .recensite?
Mi fate un favore immenso fdjfjdhgjg*-*
A una recensione continuo.

  
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