Era una stupida!!
Una baka e un idiota!!
Se solo mi avessero fatto tornare prima dalle mie missioni avrei cercato di aiutarla da un pezzo.
Davanti alla sua camera c'è Hotaru.
Ha un espressione molto stanca.
Sicuramente per cercare di far ragionare quella mocciosa non ha dormito per chissà quanto.
Perchè l'hai fatto, Mikan??
Tu hai sempre amato la tua vita e quella di tutti.
Perchè ora vuoi farti avvolgere dal freddo abbraccio della morte??
Non trovo nessuna spiegazione plausibile.
Come può fare stare in ansia tutte le persone che gli vogliono bene?!
Ma ora vedrà!! Natsume Hyuuga sa essere davvero molto convincente!!
Mi dirigo apparentemente calmo verso la porta.
Hotaru mi si para davanti.
Hotaru: Ti prego Natsume... tu non sai quello che è successo e...
Non ho tempo da perdere.
Ora per lei sono guai serii.
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Sono davanti lo specchio del mio armadio.
Nel mio riflesso vedo una ragazza che sembra essere smarrita.
Gli occhi sono vacui, il corpo quasi diafano, la bocca contratta in una smorfia di disappunto.
Quella sono veramente io??
Sembro il mio fantasma.
Forse sto sbagliando, forse non avrei dovuto abbandonarmi così alla tristezza.
Sento la porta della mia camera aprirsi.
Nemmeno mi giro per vedere chi è.
Mikan: Vattene Hotaru...
Natsume: Ma guarda come ti sei ridotta.
Mi giro verso la voce.
E' lui.
E' tornato dalle sue missioni.
Sul mio viso spunta finalmente un sorriso.
E' da settimane che non ne facevo uno.
Avrei voglia di correre e buttarmi fra le sue braccia.
Lui però sembra piuttosto arrabbiato.
Non promette nulla di buono.
Natsume: Sei una baka. Una masochista. Un idiota. Una stupida!!
Quelle parole furono il colpo decisivo.
Si, la scelta che avevo fatto era quella giusta.
Ora volevo solo sparire.
Riaprire gli occhi e trovarmi vicino al nonno.
Mikan: Na-natsume...
Natsume: E non ho ancora finito!! Come hai potuto fare soffrire le persone che ti vogliono bene?! Per quale motivo ti sei lasciata andare?!
Il suo sguardo di rimprovero mi diede un immediato senso di fastidio.
Lui però non sapeva niente di mio nonno... quindi era normale che le mie scelte gli sembrassero assurde e insensate.
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Natsume: E che cavolo!! Tu sei Mikan Sakura!! Tu da sola hai cambiato come non mai questa Accademia!! Tu sei riuscita a farmi...- Mi trattenni. Non potevo certo dirle che mi aveva fatto innamorare- ...cambiare.
Mikan tornò a sorridere.
Ma era un sorriso triste. Malinconico.
Mikan: Il nonno è volato in cielo.
Rimasi immobile.
Ero stato io il baka, l' idiota, il cretino.
Come avevo potuto dirle quelle cose??
Natsume: Io... mi dispiace...
Mikan: Tu non potevi saperlo... ora però vattene.
Ok, non aveva capito con chi aveva a che fare.
Natsume: No. Io rimango. E tu ora mangi qualcosa.
Mikan assunse uno sguardo killer.
Mikan: No.
Natsume: Si.
Mikan: No.
Natsume: No.
Mikan: Si... ehy aspetta!! Così non vale!! -.-"
Natsume: E invece si.
Estrassi dallo zainetto che avevo nelle spalle un pacco gigantesco di patatine.
Mikan sorrise.
Poi guardò lo specchio.
Sorrisi anch' io mentre la vedevo mangiare con avidità.
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Ero felice.
Ora quella che vedevo nello specchio ero di nuovo io.
Non più l' ombra di me.
Solo io.
Nello specchio si vedeva anche Natsume.
Stava sorridendo.
Eravamo carini insieme dentro la cornice.
Avrei fatto in modo che d' ora in poi fossimo stati sempre insieme.
Sempre.
Per sempre.